.𝑇𝑟𝑒𝑛𝑡𝑎𝑑𝑢𝑒.

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-Tu...t-tu sei...

Il trono gigante ricamato da pietre preziose, oro, nero e viola erano i colori dominanti di esso. Lunghe liane bruciate ricadevano su di esso come sul resto della stanza in cui mi trovavo. L'uomo che mi fissava, l'uomo di cui la voce mi entrò in testa fin dal primo istante che ne aveva avuto l'invito per farlo. La sua pelle era grigia, i capelli neri, lunghi, anzi lunghissimi e spettinati, due corna giganti robuste e giallastre erano legate tramite delle catene dorate al trono come se lo bloccassero, come se lo costringessero a rimanere lì per sempre. Ma ciò che più mi spavento non fu il ghigno sul suo volto, non furono le sue squame di drago sulle spalle, ma i suoi occhi; neri e rossi trasmettevano terrore, all'interno di essi si potevano sentire le urla di milioni di creature a cui venivano rotte le ali, ad altre gli arti, e ad alcuni la vita.

Lui era Hersilia, colui che dominava questo posto, colui che mi ha parlato con parole dolci e inquietanti. Colui che Argon ha provato ad uccidere milioni e milioni di volte. Terrorizzata provai a divincolarmi da lui nonostante fossi ancora stordita, a causa proprio di ciò non riuscì a notare che mi trovavo seduta sulle sue gambe, la sua mano pesante mi accarezzava i capelli sciolti che incorniciavano il mio volto coperto da uno strato di paura.

- H-Hersilia?...

- Che onore incontrarti di persona, piccola bugia.

- Tu..come...

- Nella tua testa? Ah quello è un trucco che sanno fare tutti da queste parti, chiunque può averti parlato in questi giorni, chiunque può aver scoperto i tuoi oscuri segreti mentre dormivi.

-....

- A proposito di dormire, hai un'aria orribile dovresti riposarti.

Non riuscivo a muovermi. Lui è il padre di Gizaira? Lui è uno dei Sette Sovrani? Perché mi ha chiamata piccola bugia per tutto questo tempo?

- Discuteremo della tua permanenza qui in un secondo momento va bene? In questo momento non sei pronta per affrontare certi argomenti.

Hersilia mi prese in braccio alzandomi con una tale leggerezza da far paura, il suo mantello d'orato strisciava sul pavimento mentre camminava sul pavimento in marmo lucido.

- Devo ammettere che sono sorpreso che quei due non ti abbiano uccisa alla prima vista, fossi stato in loro lo avrei fatto, le bugie qui non sono ammesse piccola Freya.

Le sue parole risuonavano come un fastidio nelle mie orecchie, non le volevo ascoltare, mi davano semplicemente fastidio. Potevo vedere il suo sguardo fiero mentre con le mani artigliate mi teneva ben stretta a sé, forse anche troppo. La situazione ci era sfuggita di mano in pochissimo tempo, ci hanno trovati, anzi, mi hanno trovata. Mentalmente iniziai a pensare che davvero Gizaira volesse condurmi dal nemico per farmi fuori, dopotutto non l'ho più rivisto, è scomparso all'improvviso lasciandomi con quelle malefiche creature. Forse Malleus aveva ragione...

- Eccoci qui.

I miei occhi si illuminarono alla vista di quella stanza; pareti di una viola molto chiaro, tende nero pece che coprivano interamente l'enorme finestra posta dietro il letto a baldacchino coperto da lenzuola nere e dorate con dei ricami viola. Una scrivania e qualche soprammobile sparso per la stanza coperta da petali di un qualche fiore che non conoscevo.

- Per ora resterai qui, almeno finché non avrò deciso cosa farne di te. Goditi la tua permanenza piccola bugia, tra poco sarà tutto finito.

Mi poggiò delicatamente sul letto rimboccandomi le coperte come si fa con i bambini, cosa alquanto inquietante fatta da un sovrano ma ah già, è ossessionato dai suoi stessi figli quindi penso che si possa ritenere normale un tale gesto da parte sua.

- Cerca di non scappare troppo presto.

Conta pure su di me.

Detto ciò si avviò verso la porta chiudendola con leggerezza non appena fu fuori. Tempo di escogitare un piano. Mi affacciai alla finestra alle mie spalle calcolando l'altezza a cui mi trovavo e wow, niente male. Sotto di me c'erano almeno altri venti piani dannazione. Il mio sguardo puntò sulle lunghe e spesse tende che si trovavano ai lati della finestra, magari con quelle avrei potuto creare una specie di corda per scendere ma il fatto che dalla mia visuale non riuscissi ad intravedere nessuna guardia mi portava a pensare che Hersilia fosse molto, molto furbo.

- Va bene Freya, respira. Insomma cosa potrà mai succederti di talmente brutto da...

- Freya!

-!?

- Pss...qui sotto!

Una voce che mi sembrava provenire da sotto il letto su cui ero seduta iniziò a chiamarmi ripetutamente. Scesi dal letto abbassandomi molto lentamente, per precauzione presi uno dei candelabri che si trovava sul sopramobile accanto al letto, ormai qui c'è d'aspettarsi chiunque.

- FREYA!!

D'improvviso mi ritrovai stesa sul pavimento

{❦︎𝑌𝑜𝑢𝑟 ℎ𝑒𝑎𝑟𝑡 𝑖𝑛 𝑚𝑦 𝑐ℎ𝑎𝑖𝑛𝑠❦︎}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora