His guardian angel

110 17 4
                                    

Uscì dalla palestra senza aggiungere altro; non voleva sprecare altro tempo prezioso per una persona spregevole come Haru.

Maledisse il giorno in cui, decise di dargli anche solo una piccola possibilità: lui più di tutti doveva sapere che le apparenze spesso ingannano e che un viso d'angelo, in realtà poteva nascondere il cuore di un demone.

Come aveva potuto pensare che poteva bastare uno qualsiasi, per iniziare a fregarsene di Taehyung?

Forse, non ne sarebbero bastati neanche altri dieci per potersi lasciare tutto alle spalle, ma ci avrebbe provato.

Non si sentiva ancora pronto
O forse, molto più semplicemente non voleva?

Tutto sommato, per lui era diventato davvero importante: era stato il primo ad interessarsi a lui e accoglierlo, lo aveva aiutato praticamente in tutto.
Mentre adesso... non si riuscivano a guardarsi nemmeno negli occhi.

A volte rimpiangeva i mesi passati: almeno lo aveva ancora vicino.

Jungkook non aveva la più pallida idea di dove stesse andando: camminava a testa bassa, ascoltando la sua canzone preferita mentre era completamente assorto dai suoi pensieri.
All'improvviso, si rese conto di essere proprio davanti al posto che cercava inconsciamente; la porta era aperta ma non sembrava affatto ci fosse qualcuno.
L' infermeria, era grande abbastanza da poter contenere due lettini e tutte le attrezzature necessarie per un primo soccorso.
Le pareti erano completamente bianche e spoglie: gli ricordavano tremendamente l'ospedale in cui, era stato nei mesi successivi alla tragedia avvenuta nella sua vecchia scuola.

Non è che impazzisse a dover stare lì dentro.

Prese un grosso respiro.

Era colpa sua se era finito lì.

Si fece coraggio.

In fin dei conti gli doveva almeno quello.

Entrò in punta di piedi, quasi come se avesse paura di produrre anche il minimo rumore.

Se stava dormendo di certo, non voleva svegliarlo.

Controllò entrambi i lettini e quando finalmente lo trovò, restó un paio di minuti a fissarlo indeciso sul da farsi.

Vederlo in quelle condizioni gli aveva provocato un dolore intenso e quasi, non esitò a prendergli la mano: ma Jungkook non immaginava neanche che Taehyung, non stava affatto dormendo ed era cosciente.

Semplicemente, aveva deciso di tenerli chiusi perché aveva capito di non essere solo; comprese chi fosse, soltanto quando sentì la mano dell'altro tenere la sua con delicatezza.

L'avrebbe riconosciuta anche solo semplicemente al tatto: era quasi impossibile non farlo dal momento che l'aveva stretta così tante volte.

Avrebbe pianto dopo: anche se stava facendo una fatica immane a trattenersi.

Non voleva rovinare quel momento.

Desiderava tanto riaverlo accanto anche se come amico.
Ma sapeva perfettamente che forse, non sarebbe mai stato possibile.
Perché per lui, non era mai stato soltanto un amico.

Peró per adesso, gli bastava restare anche così.

Come tutte le cose belle, quel momento finì presto: Jungkook gli lasciò la mano e se ne andò via, ma poco dopo ritornó.

《Ho dimenticato di fare una cosa.》Disse in tono quasi sussurrato.

Lo sentì avvicinarsi di nuovo e lo salutò, dandogli un dolce bacio sulla fronte.

《Riprenditi presto...》Sussurró ancora.

Poi se ne andò di nuovo; ma questa volta per davvero.

Taehyung, sperava davvero che non si fosse immaginato tutto in un attimo di poca lucidità: Sembrava davvero tutto troppo bello per essere vero.
Magari gli era sembrato solo un sogno, un delirio ad occhi aperti; visto che il pallone, gli aveva colpito sia il naso che la fronte.

Se era così, non avrebbe voluto più aprire gli occhi per poter ascoltare all'infinito, quella voce che un tempo parlava soltanto per lui.

Passarono alcuni giorni da quella brutta faccenda: ma nessuno dei due, sapeva che quello sarebbe stato solo l'inizio di una lunga serie di episodi simili fra loro.
Haru ci aveva preso molto gusto a sfogare la sua frustrazione sul ragazzo dai capelli argentati.
Ogni occasione, era buona per attaccare briga o fargli dei dispetti che quasi nessuno trovava divertenti.
In molte occasioni, alcuni degli studenti che Taehyung aveva aiutato in passato espressero indignazione e cercarono di aiutarlo: ma spesso non servì a nulla perché, il giorno dopo era sempre peggio ed il suo carnefice, stava diventando sempre più bravo a colpire mentre gli altri non guardavano.

Stava diventando un vero e proprio tormento: uno degli episodi più significativi fu quando lui ed il suo gruppetto di amici, occuparono apposta tutta la fila davanti ed il suo banco che era situato al centro in prima fila impedendogli in ogni modo di sedersi.

《Vattene dietro.》Disse uno di loro prepotentemente.

Taehyung non rispose, ma ci rimase malissimo: non era abituato ad essere trattato così male dagli altri. Poi, si guardó intorno e chiese gentilmente ad una ragazza dai capelli biondo paglia di nome Chiyo se, poteva sedersi accanto a lei.

《Lasciali perdere Tae... sono soltanto dei buffoni.》Borbottó con indignazione mentre gli liberava il banco dalle sue cose.

《Spero che prima o poi si stuferanno...》Disse il ragazzo, mentre prendeva posto.

Ma di certo non era finita lì perché il professore tardava sempre di più ad arrivare: l'ego di quei ragazzi si era gonfiato per il successo del loro dispetto e non smisero affatto di dargli fastidio.

Anzi, vollero spingersi ancora più oltre quel giorno: attesero che si distraesse e gli attaccarono sulla schiena delle bottiglie d'acqua.

《Bb-la-blastoise.》Disse Haru, scoppiando a ridere mentre indicava la sua schiena.

《Blastoise.》Dissero gli altri in coro fra le risate generali: in un primo momento Taehyung non capiva cosa stesse succedendo ma, quando si alzó tutti i suoi compagni ad eccezione di Chiyo e Jungkook si unirono al coro.

Taehyung, si sentì ferito nel profondo: mai nessuno lo aveva umiliato in quel modo.
Quando ebbe modo di togliersi le bottiglie dalla schiena, le lanciò rabbiosamente contro i suoi aguzzini che non smisero mai di ridere ed uscì fuori dalla stanza in lacrime.

《Avete visto?》Chiese Haru al resto della classe ridendo.

《Il baldo cavaliere é f..》

Nessuno seppe mai cosa volle dire con quella frase perché, qualcuno lo fece sbattere con la testa sul banco.

《Io te lo avevo detto che poi lo scherzetto te lo avrei fatto io.》 Disse Jungkook facendolo urtare in maniera più violenta.

《Tu non mi hai voluto ascoltare...》

Angolo angoloso dell'autrice che non si caca mai nessuno:

Lo so che tutte voi volevate essere in prima linea a pestare il nano spregevole . Ma ci pensa Jeeykeeeeeyyy : amatelo punto.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto!!!
Buona lettura e alla prossima 💜👀

 Hear Your Voice |Taekook|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora