The Sex Therapist Next Door

Capitolo 17

Camila si diresse verso la sua camera da letto con piedi che sfioravano appena il pavimento. Non sapeva cosa provare per la sua cena con Lauren, a parte tutto. Euforica, commossa, frustrata, triste, furiosa, confusa, speranzosa, arrapata ed esausta erano in cima alla lista delle emozioni facilmente identificabili, ma quasi certamente ne sarebbero emerse altre una volta che si fosse liberata dall'eccitazione dilagante che attualmente teneva in ostaggio la sua mente razionale. Togliendosi i jeans e le mutandine mentre varcava la soglia, Camila si lasciò cadere sul letto ed emise un gemito torturato.

"Dannazione, Lo." Si infilò la mano tra le gambe, poi si girò sullo stomaco per soffocare un gemito che non riusciva a soffocare. "Mi stai uccidendo."

Strofinandosi il clitoride, Camila seppellì il viso tra le lenzuola e inconsapevolmente mosse le dita indaffarate. Mancavano altri due laboratori, forse tre, prima che il loro accordo raggiungesse la sua naturale conclusione. Per la prima volta, Camila desiderò che la corsa sfrenata che stavano percorrendo si fermasse, o forse solo rallentasse, prima di perdersi completamente. Per quanto meraviglioso fosse stato essere trattata come una vera confidente, Camila non era più vicina a capire le vere intenzioni di Lauren, né quello che si aspettava dall'amicizia che aveva permesso loro a malincuore di avere. Sembrava proprio che all'improvviso fossero stati messi sul tavolo benefici extra amichevoli, subordinati alla ferma adesione di Camila alle linee sempre mutevoli che fino a quel momento si era rifiutata di oltrepassare—ammesso che Lauren non avesse cambiato idea una volta tornata sobria.

Non è stato un passo importante nella giusta direzione? Non dovrebbe essere strano? Anche se Camila desiderava crogiolarsi nella gioia di aver influenzato l'opinione di Lauren sulle attività extrascolastiche, non aveva la più pallida idea di quanto ancora avrebbe potuto continuare la delicata danza di scoparsi Lauren, o addirittura essere sua amica, senza confessare l'incredibile profondità del suo amore. Era già oltremodo stanca per l'infinita sciarada di minimizzare l'interesse, e notti come quella non alleggerivano il suo fardello mentale.

Perché Lauren continuava ad andare in punta di piedi oltre i suoi stupidi confini? Perché testare ripetutamente l'integrità e la forza di volontà di Camila con la prospettiva del sesso proibito? La donna si divertiva a giocare con lei o era legittimamente in conflitto con i suoi stessi desideri?

Camila rallentò la sua mano, dipingendo cerchi lenti e sensuali attorno al suo clitoride rigido per fermare la sua ruminazione prima che la frustrazione che aveva scatenato potesse silurare il suo climax. Importava davvero perché Lauren l'avesse torturata? Non aveva intenzione di rinunciare al suo ruolo di sostituta assistente, tanto meno di interrompere del tutto i contatti. Il dolore di essere vicino a Lauren non poteva essere peggiore dell'agonia della separazione. Senza alcuna via di fuga, Camila era bloccata. Tutto quello che poteva fare era abbracciare la dolcezza di questa sofferenza.

Spingendosi nella propria mano, Camila immaginò Lauren in piedi dietro di lei, un dildo un po' troppo grande legato ai suoi fianchi. Camila si inarcò provocatoriamente, mostrando la sua eccitazione allo spettatore immaginario che aveva messo ai piedi del letto. "Lauren", sussurrò. "Infilami il cazzo dentro. Fottimi con quello."

Non la sorprese che la fantasia di Lauren si sia rivelata in ogni centimetro la presa in giro che la sua controparte nella vita reale stava dimostrando di essere. Non finché non te lo guadagni. Puoi iniziare mostrandomi quel piccolo buco stretto che mi hai promesso di farmi scopare il prossimo fine settimana.

Camila piagnucolò, il cuore che batteva all'impazzata come se Lauren avesse impartito lei stessa il rozzo ordine. "Sì, signora," sussurrò, allungandosi all'indietro per allargare la natica sinistra ed esporre l'ano allo sguardo acceso di Lauren. "Così?"