A reason to fight

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Nell'arco di sei mesi, lo aveva visto ridere e piangere; cadere e farsi male per poi rialzarsi.
Ma mai soffrire così tanto a causa degli altri.

Glielo aveva letto quel dolore  negli occhi;  quella vergogna di non poter essere se stesso, di non poter essere fragile.

Lo aveva visto spegnersi giorno per giorno e di quella vitalità che lo aveva colpito all'inizio improvvisamente, non c'era più.

Era per lui che aveva iniziato a lottare.
Perché ne valeva la pena non arrendersi.

Haru aveva subito abbandonato l'aria da sbruffone che fino a poco fa' aveva ostentato: i suoi amici scelsero di non intervenire in sua difesa perché quel ragazzo alto, muscoloso e vestito sempre di nero faceva molta paura quando si arrabbiava.

Ah, vedo che avete smesso di ridere adesso.》Disse guardandoli con profondo disgusto.
Aveva sempre disprezzato le persone come loro; perché sapeva che valevano meno di un granello di polvere.

Spregevoli.
Infidi.
Falsi.
Ecco cos'erano.

Riuscivano a prendersela solo con qualcuno che, non avrebbe torto un pelo nemmeno ad una mosca.
Era così infuriato che poco gl'importava se avrebbe avuto delle pesanti conseguenze dopo: sarebbe stata l'ultima cosa che avrebbe fatto per Taehyung.

Sollevò il ragazzo per i capelli e lo scaraventó a terra: iniziandolo a colpire così tante volte che ne perse il conto.

Haru era terrorizzato: ma provó comunque a difendersi.
Gli spaccó un labbro e lo  colpì alcune volte allo stomaco; senza però provocare l'effetto sperato e fuggire.

Nessuno osava mettersi in mezzo fra i due: chi per paura di beccarsi qualche pugno e chi, perché in fondo pensava che se lo meritasse.

《Jungkookie... ti prego fermati.》Disse una voce in tono dolce, ancora rotta dal pianto: il ragazzo si fermò di scatto  con un pugno a mezz'aria.
La furia cieca da cui era stato animato era sparita: lasciando posto alla nostalgia e alla tristezza.

Taehyung era lì davanti a lui: con gli occhi ancora lucidi,  le guance bagnate dalle lacrime e il nasino rosso.
Per quanto fosse tenero in quel momento, mai e poi mai  gli avrebbe mai permesso di rispondere al male con la violenza: lui era gentile  e restava tale nonostante, l'avesse subita fino a quel momento.

Infatti, mentre in classe si era scatenato l'inferno, si era allontanato per tranquillizzarsi; ma Chiyo gli era corsa dietro avvisandolo del putiferio che si era generato in sua assenza.
Così decise di tornare indietro.

Prima che potesse commettere l'irreparabile.

《Grazie, ma hai già fatto abbastanza...》Aggiunse, mettendo la mano sul suo pugno per fargliela abbassare.

Jungkook non oppose troppa resistenza: aveva entrambe le mani completamente ricoperte di sangue, anche non suo e  le nocche spaccate che gli bruciavano da morire.
Guardó come lo aveva conciato: il viso tumefatto e pieno di lividi, il naso sanguinante, le labbra spaccate e alcune ciocche di capelli mancanti.

Era abbastanza anche per lui.

Si alzò soddisfatto, ma nel momento in cui lo fece abbassò la guardia; Haru se ne approfittó e non mancó  di sferrargli  un calcio nella pancia con tutta la forza che aveva, facendolo cadere di faccia ad un soffio dalla cattedra.

Taehyung non badò affatto all'altro in condizioni ben più gravi ma, si precipitò  verso il  moretto: lo aiutò ad alzarsi poi, lo  trascinò immediatamente in infermeria per disinfettare le sue ferite.

《Shh...lo so che brucia.》Gli disse, notando la sua espressione sofferente quando gli, tamponò il taglio sulle labbra, la ferita sotto il  mento e le spaccature sulle nocche.

《Diamine, se brucia. 》Affermó Jungkook fra una smorfia e l'altra.

《 La prossima volta non usare le mani, altrimenti finisci nei guai e non voglio...》Mormoró con voce tremante: sembrava di nuovo quasi sul punto di piangere.

Però almeno qualcosa di bello quel giorno era successo: stavano di nuovo parlando.

Perché non vuoi?》 Gli chiese Jungkook.

《E me lo chiedi anche?》Ribatté con un'altra domanda.

《Ci tengo a te, idiota.》Aggiunse poco dopo, scoppiando improvvisamente di nuovo a piangere.

《Anch'io... é per questo che l'ho menato.》Rispose, beccandosi in risposta uno schiaffetto sulla guancia.

《Ahi!》Esclamó il ragazzo portandosi la mano fasciata sulla guancia.

《Non farlo più, per favore...potevi farti davvero male.》Disse in tono preoccupato. Continuando a piangere sempre più forte:  in quel momento, Jungkook non ce la fece più a trattenersi e lo tirò a sé, abbracciandolo e stringendolo forte.

Gli era mancato così tanto, che gli sembrava di vivere una vita a metà fino a quel momento.
Come aveva potuto anche solo pensare di stargli lontano per tutto quel tempo?

《Va bene, ci proverò.》Replicó, facendo spallucce.

Quindi, era veramente fatta?
Avevano davvero ricominciato ad essere amici, dopo tutto quello che era successo?

Era difficile ricominciare da dove si erano lasciati: ma, solo il tempo avrebbe potuto parlare per loro.

Ma non dovevano arrendersi; perché entrambi erano la ragione dell'altro per  andare avanti e lottare.

Angolo angoloso dell'autrice che non si caca mai nessuno:

Siamo quasi giunti alla fine di questa prima parte della storia!!!
Manca davvero pochissimo alla fine!!

Secondo voi, come finirà?👀
Ricordatevi che in programma c'è un secondo libro, il quale uscirà il prima possibile ❤️

Spero che il capitolo vi sia piaciuto ☺️💜
A presto e alla prossima 💜💜

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 08, 2023 ⏰

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