7 Gennaio 2023
Se qualcuno leggerà mai questo diario vorrei che si documentasse sulla storia di Robinson Crusoe nel caso in cui non avesse ancora avuto l’occasione di farlo. Defoe è semplicemente un genio assoluto. Riuscire a creare un’immagine così poetica della lotta dell’uomo per la sopravvivenza non è da tutti. Amo follemente il personaggio della storia, un naufrago che ha vissuto ventotto anni della sua vita su un’isola deserta senza nessun’altro se non qualche cannibale e alcuni prigionieri.
La lezione più importante che ho imparato dalla lettura di questo romanzo riguarda il lavoro non solo manuale ma anche mentale. È proprio questo che permette la trasformazione positiva del mondo e l’elevazione spirituale dell’uomo. Robinson è riuscito a sopravvivere e a preservare le sue qualità umane perché non ha mai smesso di fare lavorare la mente. Per questo non è caduto nella disperazione e non ha perso la fede. Per lui l’isola è stata una prova difficile dal quale è riuscito a trovare una degna via di uscita. Ha cercato costantemente di migliorare le proprie condizioni di vita, costruendosi una capanna, pescando, cacciando, trovando un modo per tenere traccia del tempo e così via.
Io ho solo da imparare da lui. A differenza sua, dispongo di un insieme di attrezzature, oggetti e strumenti che ancora non ho utilizzato. Per questo, stamattina, ho rimandato le letture sulla corsa per riflettere su come migliorare le mie condizioni di vita. Dovevo dare retta alla mia creatività.
Con tutte le risorse che la città ha da offrirmi non è possibile non riuscire ad avere un po' di elettricità e del gas per cucinare un piatto caldo.
Sono andato al Survival Shop, un negozio che offre un’ampia scelta di accessori per il trekking, l’outdoor e il campeggio. Ho preso un fornello a gas e un sacco di cartucce da mezzo chilo di propano. Ho dovuto rubare un carrello della spesa da un supermercato lì vicino per potere trasportare tutto quel peso fino a casa.
Prima di rientrare ho fatto un salto al Carrefour per prendere una confezione di bucatini.
Il fornello ha un solo fuoco ma è estremamente pratico e ho imparato subito ad utilizzarlo malgrado la mia totale inesperienza.
Quanto mi è mancato mangiare un piatto di pasta. Mi ero scordato di quanto sia buona.
Riguardo all’elettricità, il problema della luce in casa non c’è dal momento che ho un sacco di batterie per ricaricare le lampade da tavolo che ho sistemato in tutte le stanze. Il vero problema sono tutte le altre comodità che non posso più permettermi. Fare rifunzionare il condizionatore, il frigorifero, la lavatrice, il forno a microonde, la tv e il computer sarebbe un bel traguardo.
Mi sono ricordato che mio zio teneva in camera sua dei pannelli fotovoltaici portatili per cui sono andato a fare un salto nel suo appartamento che è dall’altra parte della strada guardando verso Chiaravalle.
La casa era vuota e fredda. Mio zio viveva con mia nonna materna da anni e si prendeva sempre cura di lei dal momento che le era difficile badare a se stessa non potendo vedere. Non mi sono mai chiesto davvero cosa voleva dire per lei essere cieca. Deve essere un’esperienza dura, dolorosa. Chissà se nel momento in cui è stata catapultata in questo mondo oscuro e minaccioso, privato dei riferimenti consueti, non ha pensato neanche per una volta di lasciarsi morire. Non nel senso fisico, ovviamente, ma psichico. Forse sì. Tuttavia, la solidarietà dei suoi due figli deve essere stata per lei un motivo per farsi forza.
Non le ho mai chiesto il giorno o il momento in cui ha accettato il buio come condizione obbligatoria su cui costruire la sua seconda vita. Glielo chiederò quando ci rincontreremo. Anche lei è la fuori che mi aspetta.
Comunque sia, è stato strano vedere la sedia su cui era solita sedersi vuota. Anche in questo momento in cui sto scrivendo non ho ancora interiorizzato questa esperienza. Ho sperato inutilmente che mia nonna fosse andato in bagno e che sarebbe sbucata dal corridoio col suo solito passo lento e silenzioso. Invece, ero da solo in casa.
«Va bene, saranno andati tutti in vacanza da qualche parte. Prima o poi torneranno. O meglio ancora, lì raggiungerò io!»
Questi pensieri, per quanti insensati e stupidi possano sembrare, sono decisamente meglio di quella vocina nella testa che troppo spesso mi suggerisce di lasciare perdere perché sono tutti morti. Non posso diventare pessimista. Vedere le cose in negativo non può aiutarmi a cambiare il corso degli eventi o a essere più forte. Meglio provare a pensare positivo piuttosto che continuare a torturarmi immaginando tutte le possibili sofferenze che le persone che amo hanno dovuto patire.
Quando sono entrato in camera di mio zio, il suo odore così familiare mi ha dato una sensazione di tranquillità. Tutta la stanza profumava di lui: le pareti, la scrivania, le lenzuola del suo letto. Ho sorriso quando il mio sguardo si è posato sulla macchina per videogiochi arcade. Mi ricordo il periodo in cui ha deciso di costruirla. Ci ha dedicato non so quante ore ed era bellissimo vedere l’entusiasmo brillare nei suoi occhi mentre la montava.
Il giorno di Natale ho scritto una lettera per lui nella speranza di recapitargliela a mano prima o poi. Ho usato la stilografica che mi ha regalato in occasione del mio sedicesimo compleanno. Ho sbavato con la penna in un sacco di punti. È buffo pensare che crescendo il bambino pasticcione che è in me non mi ha mai abbandonato. Zio mi ha sempre adorato per questo. Forse gli ricordavo lui da giovane. Lo spero. L’idea di assomigliargli in qualche modo mi fa sentire bene.
Ho posato la lettera sulla sua scrivania e ho preso quello che mi serviva.
Quando sono rientrato a casa nemmeno mi sono preoccupato di annaffiare i fiori in camera mia. Volevo solo capire come utilizzare i panelli voltaici. Anche in questo caso è stato piuttosto semplice capirne il funzionamento. D’altronde, si tratta di un caricabatterie con dei pannelli solari fotovoltaici pieghevoli e una batteria ricaricabile. Niente di più.
Il pannello ha una superficie tale da garantire una potenza sufficiente per alimentare il mio computer. Finalmente potrò vedere tutti i film salvati nell’archivio che non ho ancora avuto modo di godermi. Chissà come sarà ascoltare il suono di una voce diversa dalla mia dopo quasi un mese.
Inoltre, se disponessi di un inverter potrei fare funzionare tutti gli elettrodomestici che sono alimentati in corrente alternata. Forse però è necessario un pannello di maggiori dimensioni. Vorrà dire che in questi giorni mi procurerò tutto il necessario.
Dopo questo grande traguardo, però, era il momento di dedicare del tempo al progetto avviato ieri sera. Per cui, ho passato l’intero pomeriggio ad assorbire ogni singola informazione che possa rendermi un valido corridore. Di fatto, non è stata solo la parte tecnica a catturare la mia attenzione ma anche la sezione dedicata alle principali figure che hanno fatto la storia della corsa. Tra tutte, Jess Owens, l’atleta che umiliò il Fuhrer durante uno dei maggiori eventi mediatici della storia del nazismo: le Olimpiadi di Berlino. Voglio fare della sua tenacia un punto di riferimento. Non devo mollare, anche quando mi verrà da pensare che quello che sto facendo è stupido o irrealizzabile.
Perché non concedersi due giorni consecutivi fuori casa anziché uno solo? In questo modo avrei evitato di dovermi allenare per una corsa che a quel punto sarebbe state inutile. Penso che le ragioni siano essenzialmente due. Per prima cosa, l’idea di avere finalmente un obiettivo che mi terrà occupato per almeno due mesi rende la mia esistenza apparentemente più significativa. In secondo luogo, sebbene il rischio che il mio gatto possa stare male qualora non assuma i farmaci per due o più giorni consecutivi sia minimo, io non ho alcuna intenzione di mettere in pericolo la sua salute. Quando si è soli al mondo, è molto più facile che si venga a creare un legame affettivo con il proprio animale domestico. Nel mio caso, mi sento ancorato non solo al mio compagno di avventura ma anche all’ambiente casalingo in cui sono cresciuto. Sono arrivato al punto di dare connotati umani agli oggetti che mi circondano, in particolare alle foto appese sull’armadio.
Per cui, correrò tanto, tantissimo, fino allo sfinimento. Correrò come Fidippide non ha mai fatto.
Il resto del pomeriggio l’ho trascorso senza staccare gli occhi dai libri.
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Ovunque voi siate [#Wattys2023]
Ciencia FicciónLe strade di Milano sono completamente vuote, non c'è alcun segno di vita da mesi. Sto cercando di farmi forza ma l'idea di essere l'unica persona ancora viva in questo mondo mi terrorizza. Chissà se là fuori c'è qualcuno solo come me. Ho bisogno di...