Semplicemente troppo diversi

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Tana.
Ore: 02:45.
Hermione era rannicchiata tra le coperte de letto. Era tardi, molto tardi. Aveva la testa sul cuscino, gli occhi chiusi. Cercava di dormire, ma non ci riusciva. Era forse una settimana che andava a letto ma non riusciva a chiudere occhio. Si arrese come tutte le altre volte. Non capiva perché non riusciva a dormire. La guerra era finita, lei si era trasferita con Harry alla Tana e stava con Ron.
Si alzò dal letto cercando di fare più silenzio possibile. Arrivò alla cucina. Prese la giacca che aveva poggiato sul divano e se la mise. Uscì. L' erba bagnata le solleticava i piedi. Solo allora si accorse che non aveva messo le ciabatte, ma non ci badò. Si sedette sulle radici sporgenti di un albero. Poi appoggiò la schiena al tronco. Quell' albero non era "un albero" ma "l'albero".
Buttò la testa all'indietro e pensò, pensò ad un anno prima. Quando la guerra doveva ancora cominciare. Quando lei aveva appena fatto perdere la memoria hai genitori. A quando lui era ancora vivo.

In quello stesso giardino un anno prima c'era un tendone enorme. Molte persone erano vestite elegantemente e ballavano. E poi c'era lei, vestita con quel vestito rosso che stava parlando con la signora Weasley. Poi di colpo una mano la prende per un polso e la fa girare verso di lui.

"Oh ciao Fred"

"Ciao Granger. Ho visto che qui ti annoi"

"Bhe, diciamo..."ammise imbarazzata cercando di non farsi sentire da Molly. Ma lei aveva già preso a parlare con un signore abbastanza anziano.

"Bene allora vieni? Ti faccio vedere una cosa!"
Non le diede tempo di rispondere che la trascinò lontano dal tendone e la portò difronte a un albero. Poi la guardò. Le poggiò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Lei arrossì e sulla faccia di lui spuntò un ghigno divertito. Poi, senza abbandonare quell'espressione si voltò e cominciò a salire sull' albero. Hermione lo guardava dal basso. Lui si sedette a cavalcioni su un ramo e poi porse la mano a Hermione. Lei lo guardò, poi capì che intenzione aveva e fece un passo indietro.
Fred ridacchiò.

"Non avrai paura, Granger?"

"Io... paura? Ma dai! Non scherzare!"

"Bhe e allora che aspetti? Qui c'è un panorama bellissimo!"

"Si vede benissimo anche da qui..."

"Sicura?"

"Vabbene, salirò, ma solo per il 'panorama bellissimo' che dici tu"

Fred l'aiutò a salire e lei si sedette accanto a lui.

"Avevi ragione, da qui si vede benissimo tutto" sospirò con voce stupefatta guardando gli alberi scuri emergere da un prato altrettanto scuro. Poi si piegavano e lasciavano il cielo ricoperto di stelle contornarli.

"Visto Granger? Devi fidarti di più di me"

"Sempre il solito! Come faccio a fidarmi?" Commentò girandosi verso di lui.

Poi rimase a guardalo. E si perse in lui. La risposta non arrivò. I suoi occhi azzurri assomigliavano al cielo limpido d'estate, e che a lei sarebbe piaciuto volarci e perdersi.
Lei voleva perdersi nel cielo limpido.
O forse negli occhi di Fred?

Lui invece osservava capelli caramello. Gli sarebbe piaciuto assaggiare quei ricci che sembravano il caramello più dolce del mondo.
Lui voleva il caramello.
O forse i capelli di Hermione?

Decise di fare una prova. Le prese il mento e si avvicinò a lei. Lei chiuse gli occhi aspettando le sue labbra. E non dovette apettare molto.. Le loro labbra si scontrarono lentamente, dolcemente creando un gioco di lingue. Lui spostò la mano dal mento alla guancia mentre con l'altra la avvicinava. Lei poggiò i gomiti sulle sue spalle e strinse i capelli nelle sue dita. Ma dopo un pó Hermione cominciò a scuotere la testa allontanandosi e lasciando andare le ciocche rosse.
Abbassò lo sguardo, triste.

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