CAPITOLO 27

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*BIANCA*
Questo fine settimana torno in Veneto. Ho deciso di parlare con i miei genitori e spiegare tutto. Non posso più nascondermi. Non posso più dire di stare in una pensione, di non aver conosciuto nessuno se non i colleghi. Voglio dirgli tutta la verità è credo non la prenderanno molto bene. Ma quando conosceranno Mattia per quello che è veramente saranno felice per me. Ne sono certa. Abbiamo deciso che questa volta vado su da sola, e il mese prossimo ci andiamo assieme,così posso far conoscere Mattia ai miei.
Sto per partire, e Mattia già mi manca tremendamente. Queste due notti saranno sicuramente tristi, mi sentirò tremendamente sola a non averlo nel letto con me.
***
Apro gli occhi e siamo quasi arrivati.
Stazione di Padova. Scendo dal treno e mi guardo attorno. Se non fosse per i miei genitori, per Jennifer e i miei amici questo posto non mi manca. Ho vissuto 18 dei miei anni qui, e pensare che questo posto non mi ha lasciato nulla, mi rattrista. Sono molto più legata a Roma, nonostante il poco tempo che ho trascorso li di quanto io sia legata a Padova.
Sono davanti a casa, e sento mia mamma che urla dalla gioia. Corre e mi abbraccia forte. Solo ora mi rendo conto a cosa sto rinunciando. Sto rinunciando agli abbracci di mia madre, alle sue torte, al suo amore, agli occhi lucidi di papà nonostante ancora non abbia digerito la mia partenza, a lui che mi guarda come fossi ancora una bambina. Sento il citofono suonare tre volte di fila, riconosco questo 'codice', è lei,ovvio, solo lei suona tre volte di fila, come sempre, la mia Jennifer, la mia migliore amica, la sorella che non ho.
Corro ad aprire e la abbraccio senza darle il tempo di dire una parola. Tutti questi abbracci mi aggiustando il cuore.
Solo ora che sono seduta nel salotto di casa mia, con i miei genitori e la mia migliore amica mi rendo conto che la mia quotidianità mi manca parecchio..
Papà interrompe i miei pensieri con la domanda che volevo ma non potevo evitare 'Allora? Com'è la pensione ? Ti ci stai abituando?'
Jennifer mi fissa di scatto, preoccupata. Solo lei sa..
Speravo sinceramente di evitare l'argomento per un po, ma se non lo affronto ora so che non lo affronterò più. E non posso permettermelo.
B:'Mamma,papà vi devo parlare.. allora' vedo già la faccia perplessa di mio papà nel sentire queste parole detto con una tale cautela 'Io ho conosciuto un ragazzo a Roma, con cui sono diventata molto amica.. Una volta saputo il mio stipendio, facendo i conti con i costi della pensione quello che mi serviva per vivere ecc ci andavo stretta.. ecco questo ragazzo' vedo la faccia di mio padre che non promette nulla di buono.. vedo già la vena che gli pompa sulla fronte ha praticamente capito cosa gli devo dire..
'Ed ecco questo ragazzo vive da solo beh io mi sono trasferita da lui.. mi convine di più economicamente .. e in più mi sento più sicura in una grande città come Roma avere qualcuno in casa è meglio anche per sicurezza ecco io..'
Papà:'NO! BASTA! Non voglio sentire una parola in più!io l'ho sempre detto che sei una incosciente ! Tu te ne vai in una città sconosciuta e che fai? Vai a vivere col primo teppistello che incontri ? Ma ti sembra normale ?ora torniamo a Roma prendiamo le tue cose e tu te ne torni a casa! Mi hai capito ? Smettila con queste fantasie! Tu torni qua e non si discute !'
Jenni:'Io ci ho parlato, è un bravo ragazzo, Paolo, credimi!'
Papà:'Come ? Tu lo sapevi, Jennifer veramente pensavo tu avessi un po più di senso! Ma siete tutti impazziti? Ma credete che io lascierò che mia figlia viva a Roma con uno sconosciuto ?'
B:'Basta papà basta.. perché devi sempre fare così ? Perché mi devi sempre rovinare tutto? Mi stai impedendo di vivere la mia vita.. io mattia lo amo!'
Queste parole mi balenano fuori prima che possa collegare quello che sto dicendo. Gli ho appena detto che non è solo un amico..
Papà :'Come ? Mattia ?lo ami ? Ma cosa stai dicendo tu sei tutta impazzita !'
Esce dalla stanza e sbatte la porta..
Sento le lacrime agli occhi..mamma e Jenni mi abbracciano. Per fortuna almeno mamma mi sostiene..
'Shh no fare così dai.. vedrai che si calma.. deve solo abituarsi all'idea che non sei più la sua piccola bimba e che sei cresciuta.. piuttosto raccontami di questo Mattia, dai forza..'
Parlo con mia mamma di Mattia, le faccio vedere qualche foto..

Cercami nel vento - BrigaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora