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Marta arriva a scuola con l'aria di chi vorrebbe essere da qualsiasi altra parte. Trascina i piedi come se al posto delle scarpe avesse macigni impossibili da sollevare e dal suo volto traspare chiaramente un segno di nervosismo e disappunto.

Chiara, al contrario sta già correndo verso di lei con un sorriso che farebbe invidia alla copertina di una rivista americana.

"ehi Mimmi che muso lungo", dice Chiara mettendo una mano sulla spalla della sua amica,

"possiamo smetterla di fingere di avere ancora 12 anni? gradirei essere chiamata con il mio nome, grazie" secca e concisa Marta le risponde senza nemmeno guardarla negli occhi.

Tutto scorre, i ragazzi arrivano a scuola, macchine di genitori in ritardo sfrecciano via, il tubo di scarico del bus fa un rumore fastidioso ed un puzza indicibile, i professori si preparano con i loro registri e libri dentro le proprie aule, le nuvole si spostano e i fili d'erba ondeggiano al vento. 

Marta si sistema lo zaino e senza pensarci troppo fa un cenno di saluto a Chiara e scompare verso la sua classe  

*

"Quindi in poche parole non è preparata" grugnisce il professor Costa.

Marta non sembra voler rispondere. Lo guarda dritto negli occhi ma dalla sua bocca non esce nemmeno un sibilo. 

"Non lo chiedo un'altra volta Garcìa, mi hai stufato. Ti sto avvisando".

"Professore, sono preparata"

"E allora perchè non rispondi alle mie domande?". Questa volta Costa alza il tono di voce e smette di guardare Marta negli occhi, la sua aria insolente e la sua maleducazione lo disturbano.

"Sono preparata, ma non ho voglia di parlare con lei. Semplice." risponde secca, come se non avesse nulla da perdere come se non le importasse nulla del professor Costa, della scuola o delle conseguenze. 

Marta è così. Non pensa mai alle conseguenze delle sua azioni, è libera come l'uccello che porta tatuato sul bracco destro. Una gabbia rotta con un bellissimo uccello che vola fuori. Così è Marta e non le importa di nessuno.  

*

"Perfetto Romano. Facciamo 9" la professoressa Greco non fa in tempo a finire la frase che subito nota lo sguardo di Chiara.

"Chiara... 9 è un voto alto. Sei stata brava. Ok?"

Lei annuisce ma non proferisce parola.

"La prossima volta approfondisci meglio la scelta del lessico e sono sicura che avrai un voto ancora più alto cara" e con sguardo accogliente e materno congeda Chiara Romano, la sua alunna preferita.

Chiara è perfetta. E' la figlia che tutti vorrebbero, l'alunna che tutti vorrebbero, l'amica che tutti vorrebbero e la fidanzata che tutti vorrebbero. Chiara è stata cresciuta per essere impeccabile e precisa. Per essere ciò che sta diventando.



Come stelle nel cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora