capitolo 19

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Non posso ricadere di nuovo in questo limbo

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Non posso ricadere di nuovo in questo limbo.

Non posso ricadere nell'amore. Non posso. Mi ha fatto troppo male. Lei mi ha ucciso. Non ho più un cuore. Ma quella biondina che mi sta sempre tra i piedi, mi sta confondendo.
Melany, la mia ex, la ragazza che mi ha reso tanto felice quanto triste. Dopo tre anni passati con lei, in cui pensavo che lei mi amasse come l'amavo io. Ma era tutto finto. Era tutta una menzogna. Lei non mi ha mai amato, mi ha solo distrutto. Ma io pensavo
che andasse bene così. Ero accecato dall'amore che provavo per lei, che non ho riconosciuto che era solo una presa per il culo.

Molte persone, che sono state nella mia situazione adesso si staranno divertendo con qualche altra ragazza; io mi sono promesso una cosa: non usare le persone per scopi personali. Per questo non sono in giro a divertirmi con qualsiasi ragazza che mi passa davanti.

Questo pomeriggio siamo andati in città e abbiamo visto una locandina, dove ci informava che ci sarebbe stata una festa, dove tutti avremmo potuto partecipare. Marilin, ovviamente, ci ha obbligati ad
andare, anche perché oggi é capodanno. E adesso sto aspettando lei e Kylie, da mezz'ora. Escono dalla loro camera, con dei vestitini veramente corti. I miei occhi sono incollati a quelli di Kylie, il ricordo di quel bacio é ancora vivo dentro me. Ha indossato dei tacchi alti, abbinati ad un vestito marrone che le fa risaltare i capelli color miele.

"Andiamo?" Dice Mar. Camminiamo tra l'aria fredda, Mar si allaccia il cappotto e si mette anche un cappellino bianco. Il locale non é molto lontano dal nostro chalet, ma dobbiamo comunque camminare almeno dieci minuti. Kylie e Mar, camminano a braccetto, sostenendosi l'un l'altra, per cercare di non cadere con i tacchi alti.

Il locale non é molto grande, ci sono un paio di tavoli e dei divanetti. Al centro una grossa pista da ballo. Il dj continua a suonare interrottamente, e dobbiamo urlare per sovrastare la musica, e per sentirci.            " Andiamo a ballare, o prima beviamo?" Chiede mia sorella, l'ultima volta che ha bevuto si é ubriacata e l'hanno portata via prima dalla festa. Non regge l'alcol, dopo neanche due bicchieri é già a terra. Si dirigono al bancone, il barman lancia un po' troppe occhiate a Mar. Che neanche se ne accorge, visto che é troppo impegnata ad ingurgitare quantità e quantità di alcol, che la faranno andare fuori di testa; già da sobria non è molto pacata, ma da ubriaca combina un sacco di guai.

Mi ricordo ancora quando in una serata, in discoteca, ha bevuto così tanto che ha vomitato adosso al bodyguard, e dopo che si pensava si fosse ripresa ha vomitato sopra ad un ragazzo, che era caduto li davanti. Mio padre ha fatto in modo, che nessuno divulgasse foto in cui lei era ubriaca marcia, alla stampa.

Mar sta ballando come una matta, al centro della pista. Agita i capelli da desta a sinistra, fa movimenti scoordinati. Attira a ballare anche Kylie, che si lascia andare e balla con lei. Gli occhi di tuti sono puntati su di loro, cosa che mi da fastidio. Ma i miei occhi sono incollati solo su di lei, ondeggia i fianchi e i suoi capelli miele, sciolti. " Ehi, sei qui da solo?" Una ragazza mi si é avvicinata; é molto alta, indossa dei jeans scuri e un top rosso. Ha la carnagione olivastra, e i capelli neri.

" No, sono con loro." Indico le due ragazze che stanno ancora ballando, lei fa un ghigno di sorpresa e poi ritorna a guardarmi. " Non pensavo che uscissi con loro." Mi dice, mentre si districa i nodi dei capelli, con le dita. Non le rispondo, in realtà perché non so neanche io, perché sono qui. O forse sì, una é mia sorella, l'altra beh, l'altra ragazza é Kylie.

" Okay. Quanti anni hai?" Mi chiede. A questa domanda, fortunatamente, so rispondere. " diciotto. tu?" " Anche io". risponde sorridente. Guardo le due biondine in pista, Marilin sta ballando, ma capisco la sua espressione in viso, tra poco vomiterà. Il vestito di Kylie, si é alzato un po', ma sembra che lei non se ne sia accorta, tutti gli occhi dei ragazzi qui presenti sono su di lei. " Devo andare." Dico alla ragazza, mi immischio tra la folla e la raggiungo. Mi posiziono dietro di lei e le abbasso il vestito, mi avvicino sempre più al suo orecchio. " Devi stare più attenta Barbie. Qui dentro ti stanno guardando tutti." Le sussurro all'orecchio, lasciandole un piccolo bacio sotto il lobo.

Si gira verso di me e sorride semplicemente. Rimango imbambolato per qualche secondo, poi decido di cambiare argomento. " Tra poco vomiterà". Indico Marilin, decidiamo di portarla fuori. Ci aspetteranno dieci minuti a piedi per tornare a casa. O forse più di dieci. Finalmente raggiungiamo la nostra casa ancora per pochi giorni. " Mettiamola nel mio letto, non riusciamo a portarla in queste condizioni, fino alla vostra." Dico a Kylie, che in risposta annuisce. Facciamo sdraiare Mar, nel mio letto ad una piazza, le slaccio i tacchi e le rimbocco le coperte. " Vado a prenderle un po' d'acqua". Dice Kylie, che é gia fuori dalla porta. Ritorna con una bottiglietta in una mano, e un cestino nell'altra. Tra poco sentiremo i conati di vomito di Marilin, almeno con questo non sporcherà; almeno spero.

Usciamo dalla sua stanza. Lei si sta incamminando già su per le scale, ma si ferma quando vede che non la sto raggiungendo. "Potrai dormire sul divanetto in camera mia. " Dice. Io annuisco e la raggiungo. Il divano é veramente piccolo e scomodo, ma me lo devo fare andare bene. Provo a chiudere gli occhi, conto le pecorelle nella mia mente, ma riapro gli occhi quando sento qualcuno piangere. I singhiozzi sono quasi impercettibili, mi avvicino alla biondina sdraiata di spalle, sul letto. Mi siedo accanto a lei, noto che sta tremando e il respiro si fa sempre più fitto. Si posiziona una mano sulla pancia e inizia ad annaspare un po' di aria. Il petto le trema, e si posiziona una mano li. " Shh. Sono qui con te." Le ripeto mentre la stringo a me.

Le lacrime le rigano il viso, il petto le si alza r abbassa velocemente, ma sembra che non riesca a respirare bene. " Respira con me. Okay?" Annuisce.  " Inspira piano." Inspiriamo insieme e dopo pochi secondi esperiamo. Ripetiamo questa sequenza per un po' di volte, finché non si calma del tutto. " Non andartene". " Non andartene ti prego. Non fate come hanno fatto tutti".

Mi dice con il respiro lieve. " Non lo farò". Le asciugo le lacrime, che continuano a ricadere sulla pelle morbida. Decido di non chiederle niente, la tengo stretta tra le mie braccia e le accarezzò i capelli biondi, illuminati dalla lieve luce della luna.
Continuo ad accarezzarla finché si addormenta.   Nella mia testa continuo a ripetermi la frase che mi ha detto; chi sono tutti quelli che se ne sono andati? Perchè l'ha detto proprio a me?

" Buon anno Barbie." Le dico, ci siamo completamente dimenticati di farci gli auguri, con tutto il. casino che ha creato Mar. Quando sarà pronta mi spiegherà, o forse no. Peró io sarò sempre qui per lei.

❤️‍🩹
Grazie💛

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