𝐒𝐎𝐍𝐎 𝐂𝐎𝐍 𝐓𝐄 𝐈𝐍 𝐐𝐔𝐄𝐒𝐓𝐎 𝐓𝐑𝐀𝐌𝐎𝐍𝐓𝐎
Il giorno dopo mi svegliai in maniera smagliante, non mi erano rimasti molti giorni liberi perché presto avrei ricominciato la mia solita routine lavorativa, così pensai bene di uscire un po', e di approfittare dell'occasione per passare a trovare le mie amiche.
Girovagando per la città mi era venuta una certa fame, avevo smesso di non ascoltare il mio stomaco, ora lo assecondavo sempre e con piacere.
Il ristorante di Ye-ri mi era di strada, avevo proprio una voglia matta di zuppa di kimchi, la verza piccante fermentata della mamma di Ye-ri era la più buona che avessi mai mangiato, accompagnata con il tofu morbido e speziato, e l'aggiunta di ottima carne, una squisitezza garantita.
Una volta entrata sua mamma mi venne subito in contro.
«Tesoro! Ma guardati ti trovo splendidamente, finalmente hai messo su un po' di chili, vieni a sederti», mi prese per un braccio facendomi subito sedere ad un piccolo tavolino, «Cosa vuoi da mangiare? Ti preparo degli spaghetti in brodo di manzo, con questo freddo ti riscalderanno a dovere»
«Veramente mi andrebbe la sua ottima zuppa di kimchi, è tutta la mattina che ne ho voglia»
Mi sorrise calorosamente unendo entrambe le mani, «Oggi mi è venuta meglio del solito, ottima scelta, ti preparerò quella allora e mangiane in abbondanza mi raccomando. Ti vado a chiamare Ye-ri, anche lei deve fare pranzo e ti stava aspettando di sopra»
La zuppa di kimchi intanto arrivò al tavolo, con il cucchiaio colmo di liquido caldo ancora in bocca vidi scendere le scale la reincarnazione vivente di Cyndi Lauper.
Il brodo mi andò di traverso salendo fin dentro le narici, mentre Cyndi si sedeva al mio tavolo con disinvoltura io stavo ancora soffocando.
Il liquido piccante iniziò a prudere fin dentro i polmoni, mi diedi dei colpetti al petto, mentre gli occhi bruciavano lacrimando.
Calandosi appena gli occhiali sul naso mi guardava senza smuovere una paia, con una posa floscia e il braccio appoggiato alla sedia accanto.
Non capivo se non era andata a dormire per niente o se fosse andata a dormire conciata così e si fosse svegliata senza sistemarsi.
«Colpita dal mio nuovo look eh?», disse Cyndi o meglio Ye-ri.
«I tuoi capelli.. Ma come te li sei fatti tagliare? E perché sono rossi e gialli..»
«Sono anche rosa, guarda qua», girò la testa e li alzò.
«Per caso ti sei specchiata prima di scendere?»
Il rossetto viola sbavato era la cosa meno peggio del suo viso, diciamo che l'attenzione cadeva più sui suoi occhi.
Si era disegnata delle ciglia nere che le amplificava in maniera inquietante lo sguardo, ombretto rosso quasi fino all'attaccatura dei capelli e due saette blu disegnate sopra.
«Ho fatto le ore piccole e non sono andata a dormire per niente, stanotte abbiamo spaccato di brutto ed era strapieno di gente. Wua! È stato un delirio per la miseria! Ma ora mangiamo che poi mi butto a letto anche le tipe come me devono dormire un paio d'ore al giorno»
La gente seduta nei restanti tavoli mormorava, tirandoci occhiate curiose e divertite, la mia stravagante amica di tutta risposta rimandava loro, con atteggiamento da bulletta, sguardi languidi, peggiorando la situazione.
Abbassando leggermente l'occhiale da sole per far intravedere gli occhi, rispondeva con un occhiolino o con un alzata di sopracciglia.
«Cyndi falla finita per cortesia ci stanno guardando tutti», bisbigliai, «Se potessi mi scolerei la ciotola e ti mollerei qui da sola a pavoneggiarti, ma non posso, questa zuppa è bollente dannazione»
«Che gente noiosa, non sanno cosa significa avere personalità, ci ho messo ore per creare quest'opera d'arte», rispose indicando per intero il viso.
«Tu ne hai fin troppa di personalità»
Me ne andai dal locale con la lingua ustionata pur di finire di mangiare il prima possibile, non badai al calore, ora ne subivo le conseguenze.
Presi un taxi al volo per dirigermi al negozio di Jun, feci appena in tempo, salii in macchina ed iniziò a piovigginare.
Mi strinsi nel mio giubbino pesante, fortunatamente avevo fatto una scelta saggia portando con me una cuffia, così me la sistemai sul capo.
Il freddo mi rendeva più calorosa, non sapevo perché, da sempre l'arrivo delle stagioni fredde, delle serate chiusi in casa al calduccio, le stagioni del tè e biscotti, del piumone soffice, mi facevano sentire bisognosa più che mai di calore.
E anche questo autunno non sarei riuscita a passarlo nel calore di qualcun altro, ancora una volta mi sarei dovuta accontentare del mio calore.
Com'era affascinante la città ricoperta d'acqua e com'era piacevole godersi lo spettacolo di quel valzer di ombrelli colorati che si aprivano tutti all'unisono.
I corpi divenivano sagome confuse e sfumate con l'ambiente circostante, i volti riparati lasciavano spazio di guardare dalle spalle fino ai piedi.
Una città senza più volti, senza identità, solo forme dai colori più disparati che volteggiavano nell'aria.
Quando lasciai il taxi corsi fin dentro il negozio per bagnarmi il meno possibile.
«Salve, può comunicare alla responsabile che Amanda è qui?»
«Certamente signorina», rispose un'addetta alle vendite, poco dopo ritornò da me, «Prego mi segua pure, in questo momento è nel magazzino del negozio»
Ogni volta che entravo nel negozio gestito da Jun ne rimanevo incantata, il suo tocco perfezionista era inconfondibile, un buonissimo aroma fruttato aleggiava nell'ambiente, nei vasi lucidi ed opachi di arredo, sparse qua e là, peonie e ortensie bianche, qualche mazzetto di rose di un color tenue e delicato, i fiori apparivano sempre freschi, un'accortezza non da niente.
Era un negozio lussuoso ed imponente, il pregiato marmo bianco con venature grigie lucidato a puntino, le pareti rosa cipria catturavano la luce dei lampadari di cristallo.
Le ragazze vestite con un tailleur nero erano intente a sistemare i vestiti, sistemandoli con una precisa predisposizione.
Sedie in tessuto confortevoli si alternavano a quelle di pelle in tonalità del locale, tappeti costosi grandi quanto il mio salotto, piccoli tavolini per appoggiare vino o champagne da servire al cliente.
Camminavo osservando leziosamente tutto ciò che mi circondava, improvvisamente senza motivo, mi comparve davanti l'immagine di Ye-ri conciata come una specie di ananas colorata all'interno di un posto simile, scacciai quell'immagine dalla mente stropicciandomi gli occhi.
«Oggi te ne vai a spasso?»
Sentivo la voce di Jun ma non riuscivo a vederla, quel magazzino era grande quanto l'intero negozio.
«Sono quassù, sto sistemando i nuovi arrivi»
La mia amica era una forza della natura, dove trovasse tutta quell'energia proprio non lo sapevo.
La aiutai con le faccende, tirammo fuori dagli scatoloni i vestiti piegati accuratamente e impacchettati con della carta morbida, ogni vestito era confezionato singolarmente con tanto di fiocco, andavano spiegati e sistemati sulle grucce.
«Riuscirai a finire per l'ora di cena? Avevo pensato di prendere della pizza e mangiarla a casa mia»
«Dovrei farcela tesoro. Una volta aver tirato fuori tutto dovrò stirarli, e passargli del vapore caldo, ci vorranno ancora tre ore buone. Poi c'è da pulire il negozio come sempre e chiudere la cassa. Aspetterò che verranno a prendere l'incasso giornaliero, sperando che saranno puntuali, e sarò da te»
«Va bene Jun però davvero fai con calma, hai tanto da fare non correre, prenditela comoda noi ti aspetteremo. Ora vado da Sun, dici che la trovo all'agenzia?»
«La troverai sicuramente, l'ho sentita oggi a pranzo, mi ha detto che sta lavorando ad una pubblicazione e sarà nel suo ufficio tutto il giorno. Però preparati, ha dato di matto per telefono, urlando come una pazza, ce l'aveva con un tipo che le sta dando noie riguardo il libro da pubblicare»
Arrivata sotto l'agenzia di Sun guardai l'altissimo grattacielo, era già notte, si vedevano chiaramente gli ultimi due piani illuminati, ero titubante nel salire, avrei fatto meglio a chiamarla.
«Sun, non vorrei disturbarti, vieni a mangiare da me stasera? Prendo la pizza, ci sono anche le altre»
«Sono nel bagno!»
«Perché stai parlando dal bagno?»
«Perché questo è l'unico posto in cui posso nascondermi da quella faccia di merluzzo lesso che c'è di là! Quel dannato cretino, vorrei buttarlo giù dal palazzo! È tutto il giorno che siamo dietro a quel suo orribile manoscritto, stiamo riscrivendo delle bozze perché, scusa se lo dico esplicitamente ma... Fa cagare! Che razza di storia può nascere tra un elfo e un vampiro? Eh?»
«Mmmh un Elfpiro?»
«Non posso credere che siamo amiche io e te»
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𝙸𝚕 𝙵𝚒𝚘𝚛𝚎 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚊 𝙻𝚞𝚗𝚊
Fanfic𝐿𝑎 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑙𝑖𝑐𝑖𝑡à 𝑒 𝑙𝑎 𝑏𝑒𝑙𝑙𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑞𝑢𝑜𝑡𝑖𝑑𝑖𝑎𝑛𝑎, 𝑑𝑖 𝑑𝑢𝑒 𝑟𝑎𝑔𝑎𝑧𝑧𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑖 𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑎𝑛𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑐𝑎𝑠𝑜. 𝑇𝑟𝑜𝑣𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑝𝑜𝑖, 𝑙'𝑢𝑛𝑜, 𝑛𝑒𝑙𝑙'𝑎𝑙𝑡𝑟𝑎, 𝑢𝑛 𝑙𝑢𝑜𝑔𝑜 𝑖𝑛 𝑐�...