capitolo 4

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La mensa assomigliava a quella della mia scuola, mi sentivo così confusa. Avrei dovuto chiedere di più ad Erneline ma non voleva saperne di parlare:"la cosa è soggettiva,Luce. Non posso spiegartela dal mio punto di vista."                                                                                                                                 Mentre pensavo feci attenzione sulla mensa, si stava popolando. Le persone al suo interno, non erano altro che esseri umani. Ammetto di essermi immaginata questa dimensione o quel che era come un luogo dove tutto prendeva vita e dove c'erano esseri diversi da noi, ma mi sbagliavo profondamente: assomigliava semplicemente a New York ma senza monumenti o altro.                   
La voce robotica di prima fece una specie di annuncio:" mancano 5 minuti all'arrivo della guardia Mnme, vi preghiamo di preparare le relazioni riguardo la scorsa settimana.                Guardai Erneline mentre prendeva dal suo zaino un foglio di carta pieno di scritte.                             
"Ma quale relazione? Di cosa si tratta?" chiesi io sperando una risposta.           "O mio Dio,Luce. Vuoi avere pazienza sì o no?" Rispose lei seccata.                      Ma cosa significava? Io attendevo risposte da mesi e non avevo più pazienza. Lei non parlò, consegnò soltanto la relazione. Eravamo pronte ad andarcene quando la voce risuonò
"Cari memorator mi spiace intrattenervi ma oggi abbiamo una nuova arrivata. Fatti avanti, Luce Melis!"
Le luci puntarono su di me ed io non ero mai stata più spaventata di allora. Tutti mi fissarono ma io camminai fiera verso il palco. Arrivai alle scale ed ammetto di aver avuto paura di cadere e farmi riconoscere per quel che ero: una stupida che vuole risposte.
In ogni caso, arrivai sana e salva e mi dirissi al centro del palco come se mi aspettasse un premio ma tutto quello che mi aspettava non era altro che un microfono.
"Bene, ciao Luce! Vorrei che tu ti dirigessi nell'aula principale. Quasi dimenticavo, memorator, facciamo un applauso di benvenuto alla signorina Luce Melis!" Risuonò la voce robotica.
La folla mi applaudì come se avessi vinto un premio ed io non mi ero mai sentita più imbarazzata di allora. In ogni caso, ringraziai del benvenuto e corsi da Erneline: volevo assolutamente sapere cosa mi stesse aspettando nell'aula principale.
"Allora, dove si trova quest'aula?"
"Siete davvero splendida quando siete impaziente, signorina Luce Melis. Ma la prego di attendere, la sua guida sarà disponibile tra un'istante."
"Avanti signorina Erneline, la smetta. Non merito tutti questi meriti, le chiedo cortesemente di portarmi in quest'aula." Risposi ridendo.
"Okay, smettiamola."Disse lei ridendo altrettanto.
"Avanti,Luce, seguimi."
Adoravo quel posto però non mi era ancora chiaro dove effettivamente eravamo. Le pareti di quel luogo erano di un azzurro pastello e tutto sembrava così speciale. Arrivammo in una stanza pittusto grande con tantissimi libri e con pareti di legno.
" Luce, sii educata con la guardia Mnme, non ha molta pazienza." Disse Ernaline.
Cosa significava? Avrei dovuto aver paura di lei? Ecco l'ansia che risaliva. E se mi avesse sottoposta a qualche prova? E se mi avesse aggredita? Ero davvero paranoica da far schifo. Ernaline lasciò la stanza e io rimasi sola . Quella stanza aveva un che di familiare come se io qui ci fossi già stata. Ma quando?
Mentre mi guardavo intorno, eccola, quella che sembrava la guardia Mnme.
"Buongiorno,signore" Dissi io con un inchino altezzoso.
"Non serve che tu inchini,avanti siediti."
Eppure sembrava così gentile dai megafoni invece, era davvero antipatico e maleducato. Ma tutto questo non m'importava, se avrebbe potuto darmi risposte mi sarei adeguata a tutto.
"Allora Melis. Sei stata scelta. Sei stata scelta per ricordare i ricordi della tua vita passata. Essi saranno essenziali per la nostra sopravvivenza."
"Mi scusi signore ma temo di non comprendere"
" Oh mio dio. Melis noi siamo in guerra. In guerra con altri memorator le cui anime sono state giudicate malvagie. 
Loro ci perseguitano da secoli e se tu ora sei un memorator è perché nella tua vita passata sei stata uccisa da uno di loro. I tuoi ricordi, i nostri ricordi devono riuscire ad aprire un passaggio dove noi memorator puri saremo finalmente liberi. Tutti voi siete essenziali a questo piano, mi capisci?"
"Capisco. Cosa devo fare?"
"Certo che nessuno ti ha spiegato nulla, bravi bravi memorator. Siete tutti degli ottimi servitori.
Ogni settimana vivi un ricordo diverso, ecco devi esplorarlo per poi portare una relazione che riguarda l'argomento del ricordo, cosa hai fatto e se sei riuscita a risolverlo. Ci sono tre tipologie di ricordi con tre bordini diversi : il primo, di tipo comune di bordino cristallo, indica i ricordi puri, quelli dove sei felice.
Il secondo, di tipo raro di bordino Rubino, sono i ricordi dove sei nervosa.
Ed infine il terzo, di tipo leggendario di bordino di gemma, è il più raro da trovare ma anche il più difficile da risolvere, sono i ricordi di quando possiedi ferite, ferite interne irriparabili.
Ogni ricordo ha un inizio ed una fine tu devi trovare la fine proprio come in un gioco. Hai capito?"
" Sì, signore."
"Bene ora vai"
Annuì e me ne andai. Wow. Ero veramente tanto sorpresa. WOW.
Ernaline era lì fuori ad aspettarmi.
"Allora Luce, ti è chiaro tutto?"
"Sì Ernaline ma solo una cosa non mi è chiara"
"Dimmi tutto"
"Perchè non mi hai potuto dire nulla?"
"Senti Luce quando c'è un nuovo arrivato non puoi fare parola di nulla perchè potrebbe essere uno dei memorator malvagi dotato di un travestimento. Ogni volta che tu entri in questa stanza, avviene una piccola scansione dove ci sono tutte le informazioni su di te e sul tuo carattere. La guardia le analizza e può valutare se sei o meno un memorator puro."
"Oh, ho capito, grazie."
"Non perdiamoci in chiacchiere e andiamo a casa. I tuoi saranno preoccupati."
"Nah, non penso."
A quanto pare c'era una stazione in quel luogo che portava al nostro mondo. Che stranezza.
Salimmo sul treno e tornammo a casa in silenzio.
La mia fermata arrivò.
"Beh Luce, ci vediamo domani alle 17:30 stesso treno stesso luogo."
"Ciao Ernaline"
Quando tornai a casa non c'era nessuno ad aspettarmi: nemmeno Andrea. Nessuno.
Non avevo nemmeno fame quindi non mangiai nulla. Andai in camera mia e mi guardai allo specchio e mi misi a scansionare il mio corpo.Avevo sempre voluto i capelli più lunghi e non sempre lo stesso taglio che mi arrivava alle spalle. D'altronde avevo dei capelli di  un colorito orribile:rossi. Tutti mi prendevano in giro. In quarta elementare mi dissero: Brutta strega, vai al rogo!
Piansi per innumerevoli ore e quindi decisi ti tagliarmi i capelli. Poi avevo gli occhi color castano, il colore più basiliare del mondo. Ma a chi importava, ero così stanca che non mi reggevo in piedi quindi mi buttai sul letto e mi addormentai.

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