Drunk-three months later

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Tre mesi dopo...

Luke's POV

La musica è altissima.
Ballo con il mio drink in mano mentre molte ragazze mi si avvicinano e incominciano a dimenarsi in modo piuttosto penoso vicino a me.

Sono completamente ubriaco, l'unica cosa che mi impedisce di cadere rovinosamente a terra è il contatto con altre decine di corpi sudati. Le luci psichedeliche mi confondono, mi accecano, mi stordiscono.
Il ritmo costante tenuto dai bassi, sparato a tutto volume dalle casse, mi passa tra la pelle e mi vibra dentro, mi fa pulsare il cuore.

L'aria è ormai calda e rarefatta.

Bevo un altro sorso del drink, urtando con il braccio varie schiene nude e bagnate.
Devo dimenticare, almeno per una sera.
Almeno per una, devo lasciar perdere quello che sta succedendo nella mia vita privata e distrarmi.

Stava andando tutto per il verso giusto, i miei sogni si erano finalmente realizzati, tutto era perfetto.
E invece, ora, per realizzare un nuovo sogno, dovrei mettere a rischio quello già coronato. Perché? Perché?

Mi allontano dalle ragazze e mi affloscio su un divanetto appartato.
Cerco di stare il più possibile nascosto. Nascosto dai ragazzi, dai miei amici di una vita, da coloro che hanno realizzato il proprio sogno nel cassetto insieme a me.

Li scorgo tra i vari fasci di luce, seduti su un divano insieme a due ragazze. Ashton sta parlando con una tipa piuttosto carina, ha indosso un top bianco e una minigonna nera. Calum ha il braccio sulle spalle di una riccia completamente ubriaca.

Michael è seduto sul bracciolo, lo sguardo fisso a terra. Ha un drink in ogni mano e prende un sorso una volta dall' uno, una volta dall' altro.

Mi faccio piccolo piccolo, per quanto mi sia possibile, cercando di rendermi invisibile agli occhi di Michael.

-

Sono in un bagno per vomitare. Benissimo.
Sento un conato che arriva, e cerco di tenermi in piedi, ma perdo l'equilibrio e crollo a terra.

Finito, esco dal bagnetto per andare a sciaquarmi la bocca.

Uno completamente ubriaco entra furiosamente nella stanza, non faccio nemmeno in tempo a riconoscerlo, che mi prende e mi sbatte contro il muro mettendomi una mano sugli occhi.

Sinceramente, può farmi tutto quello che vuole. Basta che mi faccia dimenticare di lui. Basta che mi faccia dimenticare delle sue labbra, dei suoi occhi, della sua risata, della sua voce.

Mentre questo turbine di pensieri affolla la mia testa, lo sconosciuto si avvicina.
Sento il suo calore, tra un po' le nostre labbra si toccheranno.

Infatti così accade.

Ma quelle labbra si rivelano essere le labbra. Le conosco troppo bene, ne riconosco ogni millimetro mentre entrano in contatto con le mie. Sono le sue.

Michael Clifford colpisce ancora.

Moments||MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora