capitolo 1

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Valentina.

Suona la sveglia, apro gli occhi fingendo di aver dormito tutta la notte.  "Ma che dico!  Dato che ero andata a letto, appena cinque minuti prima che suonasse l'allarme".
Il mio telefono probabilmente non si era nemmeno raffreddato dopo averlo usato tutta la notte per navigare in Internet.
Non avevo fatto niente per tutta la notte, avevo letto alcune recensioni di un libro che volevo leggere.  Ma volevo sapere cosa pensavano gli altri del libro.  Mi alzo con una lentezza disarmante, vado in cucina a fare il caffè, e la colazione per il mio ragazzo.  Intanto.  Mentre aspetto che vada al lavoro.  Fumo una sigaretta in pace quando anche la mia coinquilina Silvia entra in cucina per preparare la colazione al suo ragazzo Michele.《Buongiorno!》dico automaticamente;  solo perché ho una buona educazione, ma niente di più.
《Buongiorno!》mi risponde seccata ma non me ne frega troppo.  Vado in soggiorno per evitare di vedere il suo muso d'anatra bagnato.  Adriano ha già finito di fare colazione, e io mi siedo accanto a lui e gli do un leggero bacio sulle labbra. 《Oggi spero di poter andare al mercato che voglio acquistare dalla frutta fresca.》Mi fermo un attimo per riprendere fiato e continuare con quello che volevo ancora dire.《E spero di poter parlare anche con mia madre, è da un po' che non la chiamo!》lui annuisce e dice:《Prova a parlare anche con i miei, non parlo con loro da molto tempo.》e lo guardo un po' di traverso.  Ricordando che le ho parlato solo ieri, "ma va bene, mi sono dimenticata di dirglielo".  Alle sette e mezza del mattino restano solo due donne in quella casa;  io e l'anatra bagnata.  Dopo aver lavato i piatti e averli riposti al loro posto, vado in camera mia. Come ogni giorno, rimango bloccato per ore a guardare ogni sorta di sciocchezze su Facebook e Instagam.  Per così tanto tempo, finché non mi annoio o mi addormento.  Ma per oggi sono solo annoiata, dato che il mercato è solo la mattina fino all'ora di pranzo.
Mi alzo dal letto e apro l'armadio per vedere cosa posso indossare per andare al mercato.
Oggi è una bellissima giornata, il sole è già bello e splendente.  Non posso scegliere vestiti troppo invernali o troppo estivi.
Dieci minuti di indecisione su cosa indossare, sto ancora guardando e provando decine di vestiti.  Dopo altri dieci minuti scelgo un maglione celeste e pantaloni neri a vita alta.  Lego i miei lunghi capelli in una coda alta con alcune ciocche qua e là fuori dalla coda.  Esco dalla mia stanza con la tracolla senza nome in mano e busso alla porta della stanza della mia coinquilina.
Di solito non compro nient'altro che frutta e verdura, ma uscire di casa non fa male alla mia salute.  Il mercato non è così lontano da dove abito, ci vogliono meno di cinque minuti per camminare.  Ma per non sollevare discussioni del genere: "perché non l'hai chiesto anche a me, se voglio venire al mercato?"  Preferisco chiedere;  che avere un mal di testa più tardi.《Silva c'è il mercato oggi vuoi venire o stare a casa?》Le chiedo con tono tranquillo quando mi apre la porta dalla sua camera da letto.  Mi guarda, vedi che ci sta pensando: "Quanto ci mette a pensare, se vuole uscire, o non vuole venire con me?"
Che alla fine dirà sempre che non vuole venire.《No, non voglio andare al mercato questa settimana.  Non ho dormito molto bene e voglio dormire un po' più a lungo.》
"Come non detto, scema io che glielo chiesto anche!"  Ma non posso essere più felice di così, che lei non vuole venire;  ma non glielo mostro.《Okay, come desideri.  Ci vado, anche se non sono dell'umore giusto.  Mi farà bene uscire un po'.》dico, prima che la porta si chiuda, davanti al mio naso.
Dall'attaccapanni in corridoio prendo una giacca leggera e indosso le mie scarpe comode, e con un'ultima occhiata ai miei capelli, color mango ramato. Esco di casa.
Prima di lasciare il condominio.  Metto le cuffie alle orecchie e inizio il primo brano della mia playlist preferita.  The weeknd- earned it, inizia a cantarmi nelle orecchie con la sua voce sensuale e rilassante.
Arrivata al mercato, la seconda canzone della playlist era solo a metà.  E mi immergo completamente nelle bancarelle che hanno ogni genere di cose.  Dopo più di un'ora vagando tra le bancarelle, i miei occhi iniziano a farmi male;  come al solito ho lasciato gli occhiali a casa.  Torno all'ingresso da dove sono entrata nel mercato;  ovviamente non sono a mani vuote.  E prima di uscire dal mercato mi fermo da un fruttivendolo.《Buongiorno, vorrei due chilogrammi di kiki, tre chilogrammi di clementine e solo un chilogrammo di banane.》dico al venditore.
Mentre aspettava che il venditore finisse di pesare la frutta che avevo chiesto.  Le mie orecchie ascoltavano la conversazione di due donne anziane che parlavano un forte dialetto padovano.  Sentendoli parlare, mi parve di sentire la mia vicina che mi parlava nel suo dialetto padovano.  Non riuscivo a capire tutta la conversazione tra le due anziane, così come non riuscivo a capire la mia vicina quando mi parlava in dialetto.
Da grande fan di ogni dialetto italiano, la lasciavo sempre parlare come desiderava.
《Signorina, sono un totale di 6 euro 50.》
Annuisco e cerco nella mia borsa a tracolla senza nome il mio portafoglio altrettanto senza nome.  C'è tutto in questa borsa.  Tutte cose che per la mentalità femminile, sono cose di cui forse un giorno avremo bisogno.  Allora mettiamo dentro, penne, matite, quaderni, ho anche un cacciavite.  "A che diavolo avrò bisogno di un cacciavite nella mia borsa, solo Dio lo sa!”  Quando per miracolo trovo finalmente il mio portafoglio, lo tiro fuori e pago la cifra che il venditore mi aveva chiesto.  Lo ringraziò gentilmente e le auguro una buona giornata.  Con altri sei chili nelle mie mani.  Sento le mie spalle e i miei muscoli allungarsi al limite.《Signorina, perché non compri anche le mele, sono davvero deliziose.  Con la frutta che hai già comprato puoi fare una macedonia e puoi anche aggiungere la mela.》dice il fruttivendolo prima che io possa allontanarmi troppo dalla bancarella. Guardando le borse che ho già in mano più i sei chili appena aggiunti.  Se compro anche le mele, finisco con le braccia che si staccano, anche prima di arrivare a casa.
《Grazie, ma penso che questa volta mi fermerò con quello che ho già comprato.》la mia voce è già ansimante, tenendo tra le mani un peso maggiore di quindici chilogrammi.  Se non fossi una "fifona", probabilmente a quest'ora avrei la patente.  Probabilmente avrei potuto comprare anche le mele, senza pensare che il sovrappeso mi avrebbe fatto staccare le braccia dal loro posto.  A questo punto, non sentirei più la plastica di ogni borsa che cerca di strapparmi la pelle dei palmi delle mani.
Ero appena a metà strada.  Era strano;  come lo stesso percorso che ho fatto per arrivare al mercato, mi ci sono voluti solo cinque minuti per arrivarci.  E sulla via di casa;  seguendo lo stesso percorso mi ci vogliono più di venti minuti per arrivarci.  Sposto tutte le borse pesanti nella mano sinistra e con la destra,  cerco il  telefono nella mia borsa a tracolla senza nome.  C'è un po' di tutto in questa borsa.  Tutte cose che per la mentalità femminile, sono cose di cui forse un giorno avremo bisogno.  Quindi ci mettiamo dentro, penne, matite, quaderni, ho anche un cacciavite.  "A cosa diavolo avrò bisogno di un cacciavite nella mia borsa?  Solo Dio lo sa! "  Se non avessi sentito che era arrivato un messaggio sul mio telefono.  Non lo cercherei in questa montagna di cose che ho nella mia borsa.  Con il telefono in una mano, lo apro per vedere da chi proviene il messaggio solo per vedere che è di mia sorella.  Ovviamente poteva anche aspettare, non ho entrambe le mani libere per rispondere al suo messaggio.
Getto il cellulare ancora nel caos dalla mia borsa e bilancia il peso degli acquisti che ho fatto con entrambe le mani.  Il mio cuore è quasi volato in paradiso quando il suono di avvertimento del treno in arrivo risuonò dietro di me.  Per paura stavo per gettare a terra tutte le borse che avevo in mano.
Improvvisamente sento qualcuno che mi dà un colpetto sulla spalla.  Quel leggero colpetto sulla spalla manda per la seconda volta in meno di un minuto, il mio cuore in paradiso.  Mi giro per vedere chi sta cercando la mia attenzione.  E davanti ai miei occhi c'è un uomo.  Che per guardarlo in faccia devo alzare la testa al cielo.  Con il mio miserabile un metro e sessanta di altezza, l'uomo di fronte a me sembra essere alto due metri.《Scusi, ha bisogno di qualcosa?》chiedo all'uomo che era ancora vicino a me.  Ma quando non ricevo risposta alla mia domanda.  Gli giro le spalle e continuo per la mia strada.  Ma quando la sua mano si posa sulla mia spalla una seconda volta.  Sono indecisa se mandarlo all'inferno o ignorarlo.  Scelgo la seconda opzione.  Lo ignoro per quattro o cinque passi, ma a un certo punto sento di nuovo la sua mano sul mio braccio.  Chi vede questa scena penserebbe che siamo una coppia fidanzata, che ha litigato.  E che sta cercando di fare pace con la sua ragazza, che è ancora arrabbiata.  Ora sì, sono incazzata.  Mi giro come una bestia arrabbiata e sto per aprire la bocca.  Ma questa volta è lui il primo a parlare.《Signorina, penso che questo sia tuo!》la sua voce non è affatto arrabbiata.  Infatti, nei suoi occhi azzurri come la notte si può avere la vaga sensazione che ci sia una sottile traccia di divertimento.  Come se il mio nervosismo lo facesse diventare.
Non rispondo, le ho solo voltato le spalle, per andare a casa.  Non ho nemmeno guardato cosa aveva in mano;  che voleva mostrarmi così tanto.《Bene, dato che non ti serve, lo terrò!》Non riesco a capire di cosa abbia così tanto di cui parlare con una persona che non vuole parlare con lui!
Mi giro di nuovo verso di lui, visibilmente infastidita, e le rispondo.《Mi scusi ci conosciamo?》

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