Quando vide le figure di Maddalena, Samu, Nicolò e Wax avanzare verso l'ingresso della casetta, la prima cosa che Livia fece fu correre incontro al ballerino di hip-hop e avvolgere il suo corpo tra le braccia, forte, come se avesse paura che svanisse di nuovo all'improvviso.
«Mi sei mancato.» sussurrò la giovane, posizionando la testa nell'incavo del collo del palermitano, che nel frattempo aveva ricambiato la stretta della sua ragazza e le aveva allacciato gli arti superiori intorno ai fianchi.
Livia prese il viso di Samu fra le mani. Riusciva a leggere tutto il suo sconforto, la sua fragilità, la sua voglia di piangere. Il ragazzo si strinse ancora a lei, prima di rientrare in casa e lasciare che salutasse anche i suoi amici, specialmente Wax, che la salutò con un bacio sulla guancia.
«Dovremmo fare un discorsetto, non trovate?» chiese Megan, quando i ragazzi si erano appena liberati dei loro cappotti e avevano poggiato i borsoni sul pavimento.
Livia la fulminò con lo sguardo. Non riusciva a concepire tanta freddezza nei confronti dei compagni di classe che non vedevano da una settimana. Nonostante ciò, i quattro ragazzi annuirono e si posizionarono di fronte alle gradinate, aspettando che i loro compagni prendessero posizione sopra esse. Sembrava un plotone di esecuzione, pensò la romana; le sembrò tutto un po' too much.
Ramon fu il primo a prendere parola: «Non nego che la situazione, questa settimana, ha pesato anche su di noi. Ci siamo preoccupati per voi, ci siamo chiesti molte volte quale sarebbero state le conseguenze. Ma allo stesso tempo abbiamo avvertito un clima molto più disteso; abbiamo spesso mangiato tutti insieme, ci siamo sentiti più liberi di dire la nostra senza paura di esporci, e questa è una cosa a cui non possiamo non dar peso.»
Livia, istintivamente, si allontanò leggermente dal gruppo. Con quel gesto voleva comunicare che lei, a differenza degli altri, non aveva notato nessun clima differente, nessun cambiamento; anzi, era stata male, non vedeva l'ora che quella storia finisse.
«Quindi,» continuò il ballerino della Celentano «noi vorremmo continuare a mantenere questo clima, anche per vivere al meglio questa esperienza. Non siete obbligati a fare come noi: se vi sentite a disagio, siete liberi di stare per conto vostro.»
«Io vorrei sapere se voi quattro provate un qualche tipo di rancore nei nostri confronti.» si intromise Angelina.
Samu e Maddalena risposero prontamente di no, mentre Wax e NDG non la pensavano allo stesso modo.
«Io mi sento parecchio distaccato e anche un po' a disagio, in questo momento.» disse infatti il cantante romano.
«Anche io. Personalmente preferisco allontanarmi da tutti voi, perché ho capito che influenzo le persone in maniera negativa.» asserì invece il milanese.
Livia corrugò la fronte, fissando il suo migliore amico.
«Tutto questo è assurdo!» esclamò improvvisamente la romana, verso cui successivamente il resto della classe volse lo sguardo, stupita.
«In che senso?» chiese Ramon.
«Nel senso che il clima tanto disteso di cui parlavi prima io non l'ho notato minimamente. Ho notato, anzi, un atteggiamento abbastanza menefreghista nei loro confronti, non vi ho visti mezza volta allarmati per loro, forse solo io e Piccolo G abbiamo manifestato preoccupazione. Quindi anche quello che hai detto all'inizio è completamente falso.»
Livia decise di sputare il rospo che teneva in gola da ormai sette giorni, di liberarsi di questo peso che le premeva lo stomaco. I suoi compagni, compresi i quattro "trasgressori", la guardarono esterrefatti. Calò un silenzio pesante.
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𝐫𝐚𝐯𝐞, 𝐞𝐜𝐥𝐢𝐬𝐬𝐢 ☽ | Amici22
Фанфик«Non amerò mai più nessuno come amo te, Livia.» «Non puoi saperlo, Samu.» Era curioso che gli stesse dicendo questo, quando pochi giorni fa lei pensò esattamente le stesse identiche cose, guardando il suo ragazzo ballare su "Abissale". Samu alzò la...