Prologo

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Anno 3175

A seguito di una terribile pestilenza, che si diffuse molto rapidamente in tutta la Terra, più della metà della popolazione venne completamente decimata. Gli uomini rimasti, resosi conto del terribile avvenimento, capirono che l'unica soluzione, per poter sopravvivere e ricostruire da capo una intera civiltà, fosse quella di chiedere aiuto alla natura e di dedicare corpo e anima a questa.

Vista la devozione e la fedeltà che gli uomini dimostrarono, Madre Natura decise di concedere loro un grande dono: permise la nascita dei "maghi"; uomini dotati di superpoteri, in grado di usare la forza degli elementi a proprio piacimento.

Questi, in breve tempo, arrivarono a rappresentare più del 85% della popolazione mondiale, andando così a creare una nuova società.
Vennero costruiti edifici, istituti, Accademie, tutti luoghi adibiti allo studio dell'arte della magia, alla completa formazione dei futuri maghi ma soprattutto dediti all'insegnamento delle rigide e sacre leggi della natura, costituenti la base del nuovo equilibrio creatosi e dello sviluppo di un nuovo rigoglioso pianeta.

Nonostante la grande speranza per questo nuovo inizio, con il passare degli anni, in ogni paese si formarono delle gerarchie, dove i più potenti acquisirono enormi ricchezze a discapito dei più deboli e sopratutto degli uomini privi di poteri, definiti i "mancanti", che vennero totalmente esclusi e trattati come dei reietti, esseri incapaci di contribuire attivamente allo sviluppo generale.

Nessuno osava parlare del passato o cercare delle spiegazioni sull'origine della malattia, la società era cambiata, questo era tutto ciò che importava.
Per questo i "mancanti" vennero considerati come una minaccia, poiché rappresentavano il legame più forte con quel mondo che ormai non esisteva più da tempo.

Tuttavia si sa che l'equilibrio e la pace hanno una durata limitata.
In breve tempo un grande evento si sarebbe scatenato e avrebbe completamente rovesciato tutto ciò che era stato ricostruito fino ad ora.

Era solo questione di tempo.

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Vergogna
Disgrazia
Rovina

Queste furono i primi tre pensieri che occuparono la mente dei coniugi Yang quando il dottore comunicò la notizia.
Il padre impallidì e dovette sedersi per non svenire, mentre la madre iniziò a sbraitare per tutto l'ospedale, affermando che una tragedia del genere non poteva abbattersi su di lei e sul marito e che, sicuramente, c'era stato un equivoco: quel abominio non poteva essere suo.

Purtroppo per lei non c'era stato alcun errore. Quel figlio era proprio il loro.

Il fratello maggiore, Dongsun, rimase immobile di fronte all'agitazione che si era creata, sbalordito da tutto quello che stava accadendo. Urla, pianti e imprecazioni. Non riusciva a capire.
Fino al giorno prima tutta la famiglia aspettava con trepida attesa l'arrivo del nuovo bambino, Yang Jeongin.

Avevano già allestito la nuova cameretta, comprato tantissimi nuovi regali e invitato tutti i parenti e amici più stretti per festeggiare la splendida notizia.
E ora?

Osservava in totale silenzio il piccolo fagottino tra le braccia dell'infermiera. Stava beatamente dormendo, aveva un'espressione calma e serena, il labbro di sotto sporgeva leggermente di fuori e le manine erano aggrappate al camice della donna.
Da quella posizione non capiva a chi somigliasse tra di loro, forse alla mamma.
Non riusciva a spiegarsi come un esserino così fragile e innocuo avesse potuto causare una reazione di questo tipo.

The lost land //JeongchanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora