Lily scese di buon ora le scale immobili, percorse il poco spazio che la sperava dall'atrio con estrema lentezza.
La mano che scorreva sul corrimano in marmo, per un attimo le sembrò di essere tornata nella sua epoca.
"Lily" una voce l'aveva fatta sobbalzare, si era voltata e aveva visto suo padre.
Immediatamente si era resa conto di essere nei guai, aveva meditato se scappare o rimanere immobile.
Aveva optato per rimanere, aveva deglutito e aveva seguito suo padre nel piccolo ufficio che una volta era appartenuto alla professoressa di Trasfigurazione.
"Lily" aveva esordito, il tono severo.
Sapeva cosa voleva dirle, sapeva già il motivo di quella visita improvvisa.
"La preside mi ha detto che hai usato ancora una volta i tuoi incantesimi" aveva proseguito lui con tono accusatorio.
Lei aveva sospirato.
Aveva chiuso gli occhi e aveva meditato per un secondo di confessare il motivo, di raccontargli cosa le stava succedendo.
Poi aveva riaperto gli occhi smeraldo ed era rimasta muta, zitta di fronte a quello sguardo plumbeo.
"Sai cosa devo fare?" aveva chiesto lui, il tono che si incrinava, la mano che si allungava nella sua direzione.
"No!" Aveva gridato lei, "non puoi togliermi la bacchetta" aveva proseguito ritraendosi, "non puoi" aveva biascicato.
"Tesoro" aveva provato suo padre, "no" aveva detto solo, le lacrime che avevano iniziato a rigarle il volto.
"Lily dammi quella dannata bacchetta o preferisci essere espulsa?" aveva gridato lui perdendo la pazienza.
Lei aveva spalancato gli occhi terrorizzata, aveva alzato la bacchetta contro suo padre.
"Non fare nulla di cui potresti pentirti" aveva detto lui recuperando la sua dalla tasca del mantello.
"Dammela" aveva detto poi, lei aveva tirato su col naso e con un rapido gesto aveva posato la bacchetta nel palmo ancora aperto del padre. Si era voltata e prima di andarsene si era fatta una promessa: avrebbe imparato la magia senza quel pezzo di legno.
"Lily?" Una voce diversa la colse di sorpresa, gli occhi scuri del ragazzo la colpirono, non erano più quelli smeraldo del padre.
Cercò di riportare il proprio battito a un ritmo normale e non come se avesse un batterista nello sterno.
"Bene grazie per essere venuto" disse Lily mordendosi il labbro, "facciamo una passeggiata, ti va?" domandò rivolgendogli un mezzo sorriso.
Sirius annuì, i due si avviarono verso il lago, era sabato e in giro non si vedeva nessuno studente.
"Mi spiace per ieri" iniziò lei, non sapeva cosa dire, né come dire al ragazzo che quel bacio era stato insignificante perché avrebbe voluto che fosse Scorpius e non lui.
"Lo so" sentenziò cupo Sirius, "a me piace Scorpius" buttò fuori, come un onda che le sgorgava dalla gola.
Sirius si voltò di scatto, lo sguardo stupito, un sorriso che cercava di nascondere ai lati della bocca.
"Cosa c'è?" chiese lei, sorridendo, Sirius continuava a guardarla trattenendo a stento una risata, "Scorpius?" chiese scuotendo la testa, "siete due stupidi" disse poi.
"Grazie" brontolò lei, raccogliendo delle pietre e gettandole con rabbia nel lago.
"Senti tu sei veramente bella, aspetta" disse il ragazzo zittendo Lily che era pronta a ribattere, "sei una persona fantastica, ti osservo da un pò, sei davvero una forza della natura, hai dei lati oscuri non lo metto in dubbio ma vali la pena, vale la pena conoscerti e ringrazio di averti conosciuto ma so perfettamente che questa cosa per milioni di motivi non può funzionare" sentenziò fissando il lago, "tra cui il fatto che ti piace Scorp, non è un male Lily, sareste davvero una bella coppia" pronunciò Sirius dandole una pacca sul braccio.
Lily scosse la testa sedendosi sul pontile in legno, le gambe a penzoloni, il mantello che sfiorava l'acqua scura che rifletteva i loro volti.
Sirius si accomodò a lato, Lily disse solo, "non so perchè ti ho baciato" disse lei cercando il suo sguardo, "perchè era giusto così, non farti paranoie è stato un bel bacio, chiaramente perchè io sono fantastico" rise, Lily si voltò di scatto la bocca aperta per lo stupore, "stai scherzando spero" disse lei scettica trattenendo una risata, "assolutamente no, sono molto bravo nel baciare, me l'hanno detto in tante" sentenziò alzando le sopracciglia alla ragazza, "ma smettila" disse lei dandogli un pugno contro la spalla.
"È la verità mia cara", lei scosse la testa ridendo vigorosamente, "e chi sarebbero tutte queste ragazze con cui hai limonato dai sentiamo, sono proprio curiosa" chiese lei ridendo come non faceva da tempo, "ecco, non intendevo limonare, però beh bacio spesso la nonna di Potter" disse ed entrambi si guardarono negli occhi, pieni di ilarità, i due scoppiarono nuovamente a ridere.
"Sei proprio uno stupido" disse lei. "Lo prendo come un complimento Potter" disse lui, "dagli una possibilità, provate a chiarire potreste sorprendervi a vicenda" disse tornando serio, "cosa vuoi dire?" chiese lei curiosa, "Scorpius intendo, sii sincera, metti da parte l'orgoglio o qualunque ansia sia e parlargli" proseguì lui, "io..." iniziò la ragazza "fidati" disse solo Sirius.
Lily espirò bruscamente, i ricordi erano ancora vividi: "io ci tengo alla nostra amicizia" aveva detto lei inseguendolo per il parco, "Scorp ti prego" aveva urlato, "Lily mi manca l'aria" aveva risposto lui voltandosi, facendola andare a sbattere, "cosa?" aveva chiesto lei, confusa, non stava capendo, "Lily voglio vivere la mia vita, con Albus, senza te e mia sorella, siamo sempre insieme, voglio avere una ragazza...tu" aveva iniziato il ragazzo, Lily aveva indietreggiato, le parole erano arrivate più forte di uno schiaffo "tu mi opprimi siamo solo amici Lily, stai pure con il tuo Jace e smetti di cercarmi" aveva aggiunto, "ma cosa stai dicendo? Ma io e te" Lily non sapeva cosa dire, "cosa? Cosa siamo io e te? Niente Lily smettila di illuderti sei una psicopatica, non siamo nulla" aveva detto. Quelle parole le avrebbe ricordate fino alla morte, aveva sentito qualcosa rompersi dentro, come un vetro che atterrava al suolo schizzando cristalli come l'acqua del mare. Era rimasta immobile, gli occhi che le si oscuravano, le mani che avevano iniziato a tremare, gli incantesimi che le rimbombavano nella testa, le urla che riprendevano più forti che mai. Si era tappata le orecchie con le mani, si era afflosciata al suolo sotto lo sguardo inorridito del ragazzo.
"Lily?" chiese una voce dolce, le lacrime avevano iniziato a rigarle le guance senza che se ne accorgesse, "sto bene" disse asciugandole.
"Sono andata avanti, sono diventata quella che sono grazie a lui" sentenziò cruda.
"Ogni tanto, non è solo il momento giusto, ma la persona invece si, lo è" bisbigliò lui, "in un'altra epoca staremmo bene, insieme io e te" disse lui circondandole le spalle, "hai ragione" disse solo lei, "forse in un altro universo saremmo felici".
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Lily Potter e il ritorno alle origini
Novela JuvenilSperiamo non sia magia nera, si trovò a pensare la giovane, continuando a fissare la clessidra. Si promise di recarsi immediatamente in biblioteca appena sarebbero arrivate, per avere maggiori informazioni su un oggetto del genere. Poi però i suoi...