Capitolo 27

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"Inizia a cercare" fu la risposta di James che si era tolto il mantello e l'aveva con cura riposto nella tasca interna della divisa.

Lily si spostò nel buio, alzando la bacchetta, "lumos" sussurrò e subito un bagliore emerse dalla punta della sua arma.

Era certa che avrebbe provato qualcosa, una sensazione, un prurito come quello che suo padre aveva sentito per gli Horcrux, eppure non sentiva proprio niente.

"Vedi qualcosa di famigliare?" disse in un sussurro il ragazzo, "nulla" bisbigliò lei in risposta, sbuffò e tornò a frugare fra le cose.

Dopo quella che sembrò un ora, Lily disse: "non pensò sia qui", "sono d'accordo, proviamo in qualche altra stanza" disse James avvicinandosi alla porta, "non penso che sia in questa casa" affermò convinta lei. James si voltò nella sua direzione, "sei sicura?" domandò lui, "abbastanza" sussurrò in risposta la ragazza.

James aspettò che Lily lo raggiungesse poi si coprirono con il mantello e aprirono la porta che conduceva ad un lungo corridoio.

"Dove andiamo?" bisbigliò Lily, "hanno una biblioteca? Uno studio?" chiese il ragazzo, "da questa parte" disse lei conducendo il ragazzo verso il piano di sotto.

Scesero in assoluto silenzio verso il primo piano, Lily spinse una pesante porta in legno scuro che portava ad una grossa biblioteca, i due si guardarono attorno, si tolsero il mantello una volta accertati di essere soli.

"Non vedo nulla" sentenziò la ragazza iniziando ad avvicinarsi agli scaffali, "meglio che ce ne andiamo" disse lui grattandosi il mento, "ancora un secondo" disse lei, percorrendo con l'indice la spalla in pelle dei libri.

Un ricordo le invase la mente: era in quella libreria, stava cercando un libro, una notte, perché non riusciva a dormire. Era sgattaiolata fuori dalla stanza di Cissy, dove si era fermata a dormire.

"Cosa ci fai qua?" aveva chiesto una voce profonda dal fondo della stanza, "Scorp mi hai spaventata" aveva detto lei sobbalzando, "non riesci a  dormire?" aveva chiesto l'amico, "si" aveva risposto secca lei, nel buio era rimasta ferma, immobile, il ragazzo si era spostato, i rumori dei suoi passi avevano colmato il silenzio della notte.

Il suo respiro si era fatto sempre più vicino fino a quando non aveva percepito il calore del ragazzo di fronte a sè, aveva deglutito. "Cosa vuoi?" aveva detto lei, acida, gli occhi che si erano riempiti di lacrime per la rabbia.

Lui si era avvicinato a Lily, le aveva sfiorato il collo con la mano ma poi aveva afferrato un libro alle sue spalle.

Le aveva consegnato un libro pesante tra le mani, "buona lettura" le aveva detto girandosi e avviandosi verso la porta. "Ma perchè ce l'hai tanto con me?" aveva detto lei, irritata con la voce che le tremava.

"Non ce l'ho con te" aveva sussurrato il ragazzo senza voltarsi, "non mi stai simpatica perchè sei una secchiona" aveva gracchiato lui, "solo perchè sono più brava di te a quidditch" aveva detto lei, "non è colpa mia se sei figlio di Draco Malfoy" aveva poi aggiunto esasperata lanciandogli dietro il libro.

Lui laveva afferrato al volo, il volto contratto illuminato dalla luce della luna.

"Non dire mai più una cosa del genere" aveva detto rabbioso, "come se tu fossi migliore, ti credi migliore? Lo sai che tutti pensano che tu sia la discendente di Voldemort? Sei la rovina della tua famiglia" aveva urlato lui, le parole erano arrivate come uno schiaffo in pieno volto.

"Tu sei l'erede di una famiglia che ha solo odiato i mezzosangue" disse acida e poi aggiunse, le parole le uscirono prima che potesse fermarle, "sei un Malfoy sei condannato ad essere una brutta persona, tuo padre ha ucciso Albus Silente, la mia famiglia è acclamata, tu sei figlio di Draco Malfoy e Lucius.." non riusci a finire che gli occhi del ragazzo si erano riempiti di lacrime, scintillavano alla luce della sera.

"Hai finito?" aveva chiesto truce.

Dei passi la riportarono alla realtà, Lily guardò negli occhi il ragazzo. Afferrò il mantello e avvolse il ragazzo con un gesto fulmineo, "pietrifico" sussurrò al suo amico, si voltò verso quello che doveva essere il suo viso e gli rivolse un debole sorriso di scuse, non voleva che gli succedesse qualcosa né tantomeno che venisse riconosciuto.

Alzò la bacchetta e si voltò, si trovò faccia a faccia con un giovane che la stava fissando sbigottito: Lucius Malfoy la stava guardando, squadrandola.

I capelli chiari legati in un basso codino, gli occhi attoniti, che la scrutavano.

Lily alzò la bacchetta e nello stesso istante il ragazzo fece lo stesso, "stupeficium" urlò contro Lucius, "protego" gracchiò il ragazzo, preso alla sprovvista.

Lily si spostò cercando di recuperare James, "reducto" urlò il ragazzo, mentre lei si abbassava, l'intera libreria esplose alle sue spalle, milioni di fogli presero fuoco iniziando a vorticare per tutta la stanza.

"Oblatro" urlò lei facendo esplodere le finestre, l'onda d'urto fece volare ai due lati opposti i due avversari.

Lily si rialzò, il fiato corto per la caduta, le orecchie che fischiavano.

"Concussio" gracchiò il ragazzo cercando di rialzarsi, il volto tagliato dai vetri che erano schizzati da tutte le parti.

"Protego maxima" sentenziò lei facendo scudo a lei e James.

Si spostò di lato, facendo volare i libri verso Malfoy, "expelliarmus" urlò contro il giovane facendo volare in aria la scrivania in legno, "chi sei?" chiese Malfoy, "impedimenta" urlò ancora la giovane colpendo a pieno petto il giovane, il quale si schiantò contro il muro retrostante. Un rumore di ossa che si spezzavano fece rabbrividire la ragazza.

Il cuore di Lily iniziò a pulsare, sapeva che era ancora vivo, doveva esserlo.

I rumori cessarono improvvisamente, Lily si spostò, camminò lentamente tra i fogli e gli oggetti rotti, lo scricchiolio di vetri infranti la fece voltare, "non muoverti" disse ad alta voce rivolgendosi a James.

Si avvicinò piano a Lucius che era sdraiato contro la parete, la bacchetta alzata rivolta contro il giovane.

L'unico suono era il respiro affannoso della ragazza e i suoi piedi sul pavimento, si avvicinò, gli occhi colmi di preoccupazione. Con la bacchetta gli sfiorò la spalla, "è vivo?" domandò una voce dall'angolo.

Lei si inginocchiò sui vetri rotti, le sue braccia coperte di sangue rispecchiavano quelle del giovane, prese la bacchetta di Malfoy e la lanciò in mezzo alla stanza tra i vetri distrutti delle vetrate; il suo respiro si fece affannoso, chiuse gli occhi ed espirò " vulnera sanentur" ripetè muovendo la bacchetta attorno al petto del ragazzo, "vulnera sanentur" disse come una cantilena.

Dei rantoli fecero riaprire bruscamente gli occhi della ragazza, Lucius la stava fissando, lo sguardo pieno di preoccupazione, gli occhi spalancati.

"Non voglio farti del male" sussurrò lei cercando di sorridere, le guance le tirarono, si toccò il volto e le mani si tinsero di sangue.

"Mi hai guarito?" disse incredulo il giovane.

Lei annuì, alzò la bacchetta, non poteva permettere che si ricordasse di quell'accaduto, aveva già fatto fin troppi danni,  "oblivium" bisbigliò chiudendo gli occhi. Odiava essere brava in quell'incantesimo, odiava averlo imparato da sua zia così bene.

Lo sguardo divenne vitreo, gli occhi si colorarono di bianco intenso, i ricordi che venivano eliminati e portati via dalla bacchetta della ragazza. Poi il ragazzo chiuse gli occhi, inerme.

Lily si alzò, si schiarì la gola, poi dei rumori la fecero drizzare, "James" disse correndo verso il ragazzo, degli scricchiolii la fecero voltare, James le afferrò la spalla e nello stesso istante le porte della biblioteca si spalancarono. Lily fece in tempo a vedere il volto di una donna sbigottita che percorreva con gli occhi l'intera stanza distrutta, poi non vide più nulla.

Lily Potter e il ritorno alle originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora