Capitolo 1.
Vengo svegliata dai raggi del sole che penetrano dalla grande finestra bianca accanto al letto.
Apro gli occhi e mi guardo intorno.
È tutto troppo in ordine nella mia camera, come sempre.
Mi alzo dal mio enorme letto matrimoniale bianco con le lenzuola azzurro mare, indosso la vestaglia color glicine con sul petto ricamato con del filo color oro le mie iniziali 'AdN'.
Scendo le scale in marmo bianco e mi dirigo nell'enorme sala da pranzo dove i camerieri avevano già preparato la colazione.
"Buongiorno papà." saluto mio padre e mi siedo sulla mia sedia in legno pregiato.
Prendo la teiera e mi verso del the nella mia tazza e mangio dei biscotti che avevano preparato le cuoche la mattina stessa.
"Ah, Alexia." si rivolge mio padre a me.
"Dimmi." Rispondo inzuppando il mio biscotto nel the caldo.
"Starò via per una settimana, parto fra mezz'ora" dice mentre piega il giornale e lo posa sul tavolo anch'esso in legno molto pregiato.
Sbuffo, non sopportavo quando mio padre era fuori città per "incarichi importanti", come li chiama lui.
"Al, sono un ambasciatore. È mio dovere prendere in mano questi incarichi." sospira alzandosi dalla sedia.
Annuisco seccata, odiavo stare da sola in casa senza mio padre.
Mi è rimasto solo lui ormai, mia madre è morta in un incidente stradale quando avevo tre anni, quindi sono abituata ad abitare con mio padre.
Lo accompagno alla porta aiutandolo a portare una valigia molto pesante.
"Va bene allora Al, ci vediamo fra una settimana." Mi sorride e mi da un bacio sulla fronte accarezzandomi il viso.
Sale in macchina e lascia l'ambasciata in pochi secondi con la sua auto nera.
