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Apro gli occhi con fatica e me li strofino con le mani per adattarmi alla luce.
Sto scomoda, mi sono svegliata su un fianco con il collo che fa male e un braccio sotto al cuscino.
Non voglio vedere in che stato siano i miei capelli e ci passo una mano sopra per sistemarli poco.

Mi siedo e stiracchio per poi guardare accanto a me sul letto.
Vuoto. Rammento la sera prima, Nijiro è rimasto qui con me e credo ci siamo addormentati abbracciati.
Mi alzo e traballante vado in soggiorno dove trovo Yui dormiente sul divano in una posizione complicata che mi ci vuole qualche momento di troppo a capire, ma la casa è travolta da un silenzio tombale.

Sento solo il ticchettio dell'orologio e quando lo guardo mi rendo conto di aver fatto estremamente tardi.
Correndo in bagno inciampo nel tappeto sul corridoio (non si sa con quale forza gravitazionale) e rischio di cadere.
Mi salvo e vado immediatamente a prepararmi.
Con lo spazzolino in bocca e il pettine in mano vado a prendere dei vestiti puliti dall'armadio e cerco di pensare ad una scusa plausibile da dare a Sato.

'Se mi licenzia è la fine', mi dico mentre corro per tutta casa intenta a prepararmi velocemente.
Appena fatto, passo per il soggiorno e mi metto le scarpe di fretta creando un trambusto che sveglia Yui.
"Che stai facendo, fai silenzio!", so di darle fastidio ma non è lei quella che rischia di perdere il lavoro ed essere una vergogna per il padre che le ha affidato completa fiducia.
"Yui vado a lavoro, se ti serve qualcosa chiamami", le dico afferrando le chiavi con violenza e senza nemmeno aspettare che mi rispondesse esco sbattendo la porta.

Con l'arrivo di Nijiro a casa mi sono dimenticata di mettere la sveglia e siccome sono un cavolo di bradipo esperto del sonno non mi sono svegliata in tempo.
Ora devo inventarmi qualcosa, non so cosa potrei dire.
'Hey Sato, scusami tanto di aver ritardato tre ore ma ho passato una notte stranissima ed ero esausta e stamattina non mi sono svegliata.
Ero troppo impegnata a baciare uno dei tuoi attori per ricordarmi di mettere la sveglia', ovvio che non funzionerà.

Al massimo mi dirà di farmi visitare da uno psichiatra e di sparire dalla faccia della terra, di non mettere mai più piede sul set e di evitare di incontrarlo per il bene di tutti.
Mentre corro per le strade e faccio le mie ultime preghiere sento squillare il telefono e prego che non sia chi penso che sia.

'Mio padre'.
Perfetto, mancava lui adesso.
Credo che il regista lo abbia chiamato e gli abbia detto che non mi sono presentata e adesso mi farà la ramanzina.
'Sei una pessima figlia e fotografa', me lo ripeto da sola per rimanere meno delusa quando me lo dirà lui.
Sento un bus che approccia, è uno di quelli che mi può portare più velocemente al luogo dove si trova l'intero set e se continuo a correre così mi presenterò sudata e in condizioni peggiori di quelle che avevo al mio risveglio.

Sventolo il braccio come se stessi scappando da un mercenario e grazie a Dio l'autista si ferma e mi fa entrare.
Prendo tutti i centesimi che trovo nel portafogli e glieli do senza contarli.
Che faccia lui, io sono stanca e ancora per metà nel mondo dei sogni.
L'autista mi lancia un'occhiataccia che preferisco ignorare e sedendomi cerco di riprendere fiato.

C'è traffico, molto traffico.
Ogni volta che il bus frena per colpa delle macchine mi viene da imprecare e comincio a considerare se correre non sarebbe stato più veloce.
Alla fine arrivo alla fermata e per fortuna mi ricordo che il bus ha degli scalini perché altrimenti sarei caduta.
Con il fiatone arrivo alla mia destinazione e cerco il regista da tutte le parti.

Mi muovo fra i vari lavoratori, lo sento dare indicazioni sulla scena che stanno girando di AIB e quando mi trovo dietro di lui mi sento terribilmente in colpa.
Non ho il coraggio di presentarmi e dirgli qualche bugia.
"Ah Dia! Sono felice che tu c'è l'abbia fatta, come ti senti?", la sua domanda e la spensieratezza con cui la pone mi allarmano.

Starà fingendo?
"Sto...bene. Mi dispiace di aver fatto tardi, stamattina ho-"
"Tranquilla, tranquilla. Nijiro mi ha detto che ti sei sentita male e che probabilmente avresti fatto tardi. Personalmente mi aspettavo che non venissi ma ora che sei qui devo ammettere che sei fortissima", il suo sorriso mi fa calmare.
"Ah sì, beh sto meglio adesso", uso la copertura di Nijiro e cerco di trovare qualcosa da fare per non dargli la chance di fare domande a cui non saprei come rispondere.

"Vado, ahm, nel mio ufficio", il modo perfetto di sembrare presa dal lavoro no matter what.
"Ti ho lasciato una chiavetta sulla scrivania, potresti dare un'occhiata e dirmi cosa pensi?", dice mentre io mi allontano.
"Certo, vado subito", lo saluto con la mano e scappo nell'ufficio.
Mi siedo alla scrivania e sospiro, prendo il cellulare e controllo la segreteria che ha numerose chiamate perse di mio padre.

Mi preparo mentalmente e lo richiamo.
"Papà?", lo richiamo appena la chiamata si è avviata e riesco a sentirlo dall'altro lato.
"Dia, non voglio disturbarti tesoro. Ho visto che non hai risposto alle altre chiamate e ho immaginato tu fossi occupata", cavolo ho un'altra scusa pronta. Che fortuna!
"Sì, scusami. Stavo aiutando Sato e Kai e avevo il telefono in ufficio e ho visto solo ora le tue chiamate perse", mentire mi riesce troppo bene, ho i sensi di colpa.

"Vabene, ti lascio al lavoro. Sicuramente ne sarai piena visto che lavori anche al posto mio ma stasera torno e potrai respirare", la sua notizia mi rende felice ma l'idea che se fosse tornato la sera prima mi avrebbe trovata con Nijiro mi fa venire i brividi lungo la schiena.
"Che bello, dovrai raccontarmi tutto ok?", sì, è finto entusiasmo.
Che vi aspettate? Pensavo mi avesse chiamata per porre fine ai miei giorni di vita.

"Certo, a stasera tesoro"
"A stasera pap", questo era sincero.
Mi è mancato anche se non c'è stato per un solo giorno.
Ora che sono più tranquilla accendo il computer e vedo il contenuto della chiavetta.
Trovo svariate foto scattate durante la sezione con Madame Figaro, e Rainbow-boy è di una bellezza stravagante.

Trovo il video completo che abbiamo girato a Shibuya e sono impaziente di vederlo.
Lo avvio e già mi perdo, ipnotizzata dal bellissimo attore che ricordo con imbarazzo di aver baciato la sera prima.

Cavolo l'ho baciato.
Io, ho baciato Nijiro Murakami.
Dinuovo, IL NIJIRO MURAKAMI.
È così bello, così dolce e attraente allo stesso modo, così PERFETTO.
Il video finisce ed io rimango delusa perché volevo continuasse.

Ma ho un'idea. Cerco nei cassetti una chiavetta che so di aver visto da qualche parte e decido di caricarci sopra le foto che ho scattato personalmente la sera in cui sono uscita con Niji, Yui, Kiri e Yori la mongola approfittatrice.

Cupid's Rainbow Arrows~Nijiro MurakamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora