Parte 1

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La vita nel villaggio nascosto della foglia sembrava essere tornata quella di sempre, le risate dei bambini che giocavano allegramente all'aperto, spesso facendo pasticci come è abbastanza normale a quell'età, si univano a quelle dei commercianti che cercavano di vendere la loro merce, attirando i clienti nei modi più disparati, chi vantando la qualità dei propri prodotti, chi offrendo fantastici sconti. Solo il continuo rumore degli operai al lavoro era qualcosa di differente dal solito, e non poteva che ricordare costantemente agli abitanti di Konoha, quello che era appena successo.

Erano passate tre settimane da quando Pain, il leader dell'Akatsuki, aveva attaccato il villaggio portando distruzione e morte, spazzando via ogni cosa con un jutsu terribile e facendo sembrare il panorama sotto la montagna degli Hokage come uno di quelli lontani luoghi del mondo che vengono spesso devastati dal passaggio di un tornado. I potenti ninja di Konoha non avevano potuto fare niente per fermare quell'uomo incredibile che si dicesse avesse gli stessi occhi del leggendario Rikudo Sennin, il rinnegan.

Ma alla fine era arrivato Naruto, quel ragazzino una volta disprezzato da tutti per la sola colpa di avere dentro di sè il kyuubi, il demone che aveva quasi spazzato via il villaggio in passato e che aveva causato la morte dell'amato quarto Hokage. Non solo Naruto aveva sconfitto Pain, distruggendo tutti i corpi che lui controllava quasi come marionette da lontano, ma era anche riuscito a far redimere il leader dell'Akatsuki che alla fine, con una tecnica divina degna del Rikudo Sennin, era riuscito a riportare in vita gli uomini e le donne che erano appena stati uccisi durante la battaglia.

Dopo settimane, la minaccia dell'Akatsuki era ormai un triste ricordo e gli abitanti di Konoha lavoravano sodo per ricostruire il loro caro villaggio.

Dopo aver passato un gruppo di operai che stavano finendo di ripristinare un vecchio negozio di cianfrusaglie, con l'aiuto del capitano Yamato (un ninja che poteva usare il mokuton come il grande primo Hokage e creare del legno dal nulla) Hanabi Hyuga, la secondogenita del capo del clan più importante nel villaggio, Hiashi Hyuga, salutò i compagni del suo team e corse verso casa, non voleva fare tardi per salutare suo padre che avrebbe lasciato il villaggio per diverse settimane, avendo un importante meeting con altri nobili clan della terra del fuoco.

La ragazzina, che aveva lunghi capelli scuri che le ricadevano in parte sul delicato viso, saltò all'improvviso, evitando per un soffio lo scontro con un anziano che stava girando l'angolo della strada in quello stesso momento.

- Mi dispiace molto signorina - l'uomo disse, facendo un lieve inchino

- Non si preoccupi, l'avevo vista già un miglio fa - Hanabi disse all'uomo facendogli l'occhiolino, e solo allora l'uomo notò gli occhi bianchi tipici di un possessore del byakugan, lo straordinario dojutsu del clan Hyuga.

Hanabi ricominciò a correre ed arrivò alla dimora degli Hyuga pochi minuti dopo, salutando la sorella maggiore Hinata, che aveva appena finito il suo allenamento.

- Papà è già partito, era molto dispiaciuto di non poterti salutare ma sembra che il meeting sia stato anticipato - Hinata le disse, asciugando il sudore dalla fronte con una telo.

- Ed io che me la sono fatta di corsa fino a qui dopo una missione estenuante - Hanabi rispose sbuffando, prima di sorridere maliziosamente e dire - A proposito di partenze, sei andata a salutare Naruto? -

Sentendo il nome del nuovo salvatore del villaggio, Hinata arrossì immediatamente, come al solito.

- No I...No avevo delle cose da fare - la giovane balbettò, nascondendosi parte del volto con una mano.

- Ma cosa stai dicendo, sorellona! Sentiamo, quali cose da fare? Lo sai che Naruto starà via per quasi due anni per continuare il suo allenamento sul monte Myoboku, come hai potuto non salutarlo? Devi smetterla di essere cosi timida, non puoi continuare a fuggire dai tuoi sentimenti, lo sappiamo tutti quello che provi per Naruto, ma se non glielo dici, quello scemo non capirà mai nulla. Allenamenti e ramen sono le uniche cose che comprende quel tonto - Hanabi disse scoppiando a ridere, mentre la sorella era ormai rossa come un pomodoro e quasi tremava per l'emozione.

"Come devo fare con te, sorellona ?" la giovane Hyuga pensò, togliendosi i sandali prima di entrare in casa. Era incredibile come sua sorella avesse avuto il coraggio di affrontare Pain in un 1vs1, nonostante non avesse nessuna possibilità di vittoria, ed avesse ancora il terrore di rivelare i suoi sentimenti. Hinata era la sorella maggiore, ma doveva ancora crescere molto.

"Vorrà dire che dovrò occuparmene io. Vedrai sorellona, troverò il modo di aumentare la tua autostima e farti capire quanto sei importante. Diamine, sei la primogenita del clan Hyuga dopotutto, la principessa del Byakugan, la gente dovrebbe inchinarsi al tuo cospetto" e così pensando, Hanabi ebbe un idea fantastica...




- No, quell'uomo non è ancora pronto per camminare, non mi importa se insiste e vuole allenarsi. Riportatelo nella sua camera e non fatelo alzare da quel letto per un'altra settimana almeno, se vuole avere una gamba ancora funzionante ed essere ancora uno shinobi -

- Si, Sakura sama, sarà fatto -

Quando l'uomo dopo un profondo inchino si allontanò, Sakura sbuffò. Era sicuramente felice che tutti la rispettassero così tanto e che non esitassero ad obbedire i suoi ordini ed era sicuramente un onore dirigere vari reparti dell'ospedale di Konoha, ma era anche tremendamente stancante. C'erano ancora tantissimi feriti, l'attacco di Pain era stato tremendo e in quelle tre settimane ancora pochi avevano lasciato l'ospedale. Senza la sua maestra, che era entrata in coma dopo aver usato tutte le sue energie per salvare gli abitanti dal villaggio dal terribile jutsu del nemico, e con Shizune che ancora non si era ripresa del tutto dopo quello che le era successo ( era già un miracolo che fosse tornata in vita), tutto gravava sulle sue spalle. E non aiutavano di certo le continue visite dei consiglieri anziani che le domandavano se lei conoscesse le idee di Tsunade riguardo la gestione di alcuni affari del villaggio

- Non so niente, mi dispiace. Tsunade sama parlava con me solo di cose mediche e come vedete, ho molto lavoro medico da fare -

Questa era la risposta che Sakura continuava a dare a quei due fastidiosi vecchi. Sapeva che l'assenza dell'Hokage era un problema per il villaggio e che c'erano tante cose da fare, ma davvero lei non poteva essere di aiuto con cose burocratiche, aveva già un maledetto ospedale da gestire e pazienti testardi come quello che aveva appena cercato di sgattaiolare fuori dall'edificio per allenarsi.

Il sole stava tramontando quando Sakura uscì dall'ospedale e si diresse stancamente verso casa, non poteva che pensare ai suoi vecchi compagni del team 7, Naruto era partito nuovamente per allenarsi, per diventare sempre più forte, e Sasuke, il suo caro Sasuke, dopo aver compiuto la missione di una vita e aver ucciso il fratello Itachi, aveva cominciato un viaggio per il mondo.

Sakura ricordava ancora la sua lettera, le sue scuse per quello che aveva fatto, per aver abbandonato il villaggio e per aver fatto soffrire lei e Naruto. Proprio quando la ragazza dai capelli rosa era persa nei suoi pensieri, qualcuno chiamò il suo nome. Davanti a lei, appoggiata ad un muro, c'era Hanabi Hyuga e sembrava che la sorella di Hinata stesse aspettando proprio lei. Curiosa, Sakura si fermò a parlare con la giovane che indossava il suo classico vestito giallo, i suoi occhi cosi simili a quelli della sorella.

- Ciao Hanabi, cosa ti porta da queste parti ? - Sakura chiese, notando che nella strada non c'era nessun altro oltre loro due.

La secondogenita degli Hyuga si avvicinò a lei con una strana espressione.

-Volevo parlare brevemente con te, Sakura chan - Hanabi esordì - Riguardo Sasuke... -

Qualcosa si mosse all'interno di Sakura, come le accadeva sempre quando sentiva quel nome. Ma Hanabi cosa poteva mai sapere di Sasuke ?

- Sai che Sasuke prima di cominciare il suo bel viaggio intorno al mondo ha attaccato, collaborando con l'akatsuki, un membro di Komogakure? Ed era il fratello del Raikage per giunta. Alla fine il jinchuriki dell'otto code è riuscito a salvarsi ma il Raikage è comunque furioso e vuole inserire Sasuke nella lista dei ninja criminali. Sai che vuol dire questo ? Che tutti gli daranno la caccia, anche uno bravo come lui non riuscirà a sopravvivere per più di qualche mese -
Il cuore di Sakura si fermò per qualche istante, come poteva Sasuke aver fatto qualcosa del genere? Poi però doveva essersi pentito, la morte di Itachi l'aveva cambiato e fatto ritornare il Sasuke di un tempo. No, non poteva permettere che gli dassero la caccia.

- No, no. Andrò io stessa a parlare con il Raikage, a supplicarlo se serve. Ma non posso fargli fare questo, Sasuke è cambiato - Sakura disse con le lacrime agli occhi.

- Non ti ascolterà, il Raikage ha un brutto carattere e tu, scusa se te lo dico, non sei nessuno. Ma conosco chi può fare qualcosa per aiutare Sasuke e placare le ire del Raikage - Hanabi disse sorridendo.

- Davvero? Chi? - Sakura chiese stupita e con la speranza che era tornata nel suo cuore.

- Mio padre ovviamente - Hanabi rispose, come se fosse una cosa scontata - Ma c'è qualcosa che io voglio in cambio -

La giovane Hyuga sorrise diabolicamente, si sentiva fremere per l'emozione e sapeva bene che quello sarebbe stato un momento decisivo per il suo piano... e decisamente divertente.

- Qualcosa in cambio ? - Sakura balbettò, non riuscendo a capire le intenzioni della giovane erede del più potente Clan del villaggio.

- Sì, voglio te -

- Cosa intendi ? -

- La tua vita in cambio di quella di Sasuke. Lui vivrà e sarà libero di viaggiare e fare ciò che vuole. La tua vita invece, apparterrà per sempre a me d'ora in poi -

Sakura era confusa, aveva davvero capito bene? Hanabi voleva possederla come se fosse una sorta di giocattolo? Avrebbe davvero lasciato che Sasuke venisse dichiarato un criminale internazionale e probabilmente venisse ucciso, se lei non avesse accettato quello strano accordo?

- Non devi decidere subito, hai tempo fino a mezzanotte. Dopo sarà troppo tardi per salvare il tuo Sasuke, se il messaggio di mio padre non arriva in tempo al Raikage, chissà cosa potrebbe accadere all'ultimo degli Uchiha - Hanabi disse, prima di aggiungere - Non preoccuparti, a mezzanotte verro iò da te - e cosi dicendo la giovane kunoichi scomparve.


Furono delle ore molto difficili per Sakura. La giovane pianse molto, qualsiasi idea provò ad elaborare per poter salvare Sasuke le sembrava stupida, Hanabi aveva ragione, solo un uomo rispettato come suo padre Hiashi poteva salvare il suo grande amore. Ma che ne sarebbe stato di lei dunque? Cosa voleva davvero Hanabi? E se era tutto uno scherzo?

"Non importa, non posso rischiare la vita di Sasuke" Sakura pensò, prendendo la sua decisione, qualcosa che probabilmente aveva fatto non appena aveva sentito la proposta di Hanabi.

Ora non rimaneva che aspettare che la giovane Hyuga si facesse viva. Sakura non riuscì a mangiare niente quella sera, rimase in piedi nella sua stanza ad osservare dalla finestra la notte calare sempre dei più su Konoha. Il tempo sembrava essersi fermato e la giovane non vedeva l'ora che arrivasse la mezzanotte, anche se questo avrebbe significato la fine della sua vita come una donna libera. Qualcuno bussò alla porta proprio quando le lancette del suo orologio segnarono che l'ora era giunta.

Hanabi la osservava sorridendo come al solito, quando Sakura le aprì la porta e la fece entrare in casa sua. La ragazza si fermò all'ingresso, accanto alle pantofole degli ospiti, ma dopo un attimo riprese a camminare, non togliendosi le proprie scarpe. Quella mancanza di rispetto ferì Sakura, Hanabi non aveva perso tempo per mostrare le sue intenzioni, che lei poteva fare quello che voleva perché Sakura non avrebbe potuto fermarla, non senza rischiare la vita del suo amato Sasuke.

- Allora cosa hai deciso ? La vita di Sasuke, o la tua libertà ? - Hanabi chiese prendendo una mela dal tavolo e dandole un morso, ovviamente senza chiedere il permesso alla padrona di casa.

- Cosa intendi per mia libertà? Non capisco cosa tu voglia da me - Sakura cominciò a dire prima di essere interrotta.

- Voglio che tu obbedisca a tutti i miei ordini, senza discutere. Beh, anche ai miei ordini. In realtà tu sei un regalo per la mia cara sorellona -

- Per Hinata? - Sakura chiese incredula, anche la dolce e timida Hinata era coinvolta in tutto ciò ? No, non poteva crederci.

- Certo, sai anche tu quanto sia timida mia sorella. Lei ha davvero bisogno di aumentare la sua autostima, e quale modo migliore che avere ai suoi piedi la potente allieva del quinto Hokage? Quale modo migliore che poter dominare ed umiliare la sua rivale in amore?

- Rivale? Ma io non amo Naru... -

- Tu no, ma lui prova sicuramente qualcosa per te. O almeno lo farà sino a che non vedrà chi sei veramente, quando avrai imparato quale è il tuo posto, sotto i piedi di gente di gran lunga più nobile di te. Quindi? Sasuke o libertà? -

Sakura sapeva bene che in realtà non aveva nessuna scelta, non poteva sacrificare la vita di Sasuke, anche se così facendo avrebbe dovuto dire addio alla sua vecchia vita e subire le angherie di Hanabi che si stava dimostrando una ragazza perfida e con una mente contorta.

- Prendi me...prendi la mia libertà se è questo che vuoi, ma ti prego salva Sasuke -

Quelle parole furono musica per le orecchie di Hanabi, nonostante cercasse di dimostrarsi sicura di sè davanti alla kunoich più grande d'età, non era del tutto certa che il suo piano sarebbe riuscito.

- Molto bene, hai fatto la scelta giusta - la giovane Hyuga esordì - Però...dovresti pregarmi meglio, stiamo parlando della vita del tuo caro Sasuke dopotutto. Quindi, inginocchiati -

"Non perde certo tempo" Sakura pensò tristemente, prima di obbedire per la prima volta, e sicuramente non l'ultima, e si prostrò ai piedi di Hanabi, cercando di apparire più umile possibile mentre ripeteva :

- Ti prego Hanabi, prendi la mia libertà, fai di me ciò che vuoi, ma salva Sasuke dall'ira del Raikage -

Ci fu qualche secondo di silenzio, Sakura rimase ad aspettare una risposta che non arrivava, poi qualcosa toccò la sua nuca. Hanabi le aveva appena messo un piede in testa! Non solo la ragazzina non si era tolta le scarpe entrando in casa sua, ora addirittura questo?

- Hmm, impari in fretta, mi piace ! - Hanabi esclamò strofinando la suola del suo sandalo sui capelli rosa di Sakura, come se la ragazza non fosse altro che uno zerbino con l'unico scopo nella vita di ripulire i piedi dei suoi superiori dallo sporco accumulato in strada. Poi la giovane Hyuga, dando un altro morso alla mela che poco prima aveva trovato sul tavolo e presa senza permesso, con la bocca ancora piena, disse - Spero che sarai così docile anche con mia sorella. Se ti permetti anche solo una volta di disubbidirle o anche solo non mostrarle il rispetto che merita, puoi dire addio per sempre al tuo Sasuke -

Poi, Hanabi tolse finalmente il suo piede dalla testa della giovane allieva del quinto Hokage che non sembrava più cosi potente e rispettabile adesso, dopo essersi prostata ai piedi di una ragazza più giovane di lei ed averle fatto da zerbino.

- Ecco quello che dovrai fare - Hanabi con un sorriso disse, avvicinandosi all'orecchio di Sakura e sussurrandole qualcosa per diversi secondi.

Sakura rimase pietrificata ad ascoltare le parole di Hanabi, quella ragazza aveva pianificato tutto nei minimi particolari e solo allora Sakura realizzò che nel prossimo futuro la sua vita sarebbe stata molto più dura di quanto avesse immaginato poco prima, quando aveva ceduto così facilmente la sua libertà. Quando Hanabi terminò la sua lunga lista di istruzioni, osservò per un ultima volta la misera figura ancora in ginocchio, poi dopo un altro dei suoi malvagi sorrisi, sputò per terra la parte di mela che stava masticando, proprio ad una passo da Sakura che sollevò lo sguardo verso di lei proprio quando la ragazza disse :

- Ci vediamo presto, perdente -






Naruto kun era partito solo da tre giorni eppure ad Hinata sembrava fosse passato una vita. Sua sorella aveva ragione, sarebbe dovuta andare a salutarlo, ma come al solito si era comportata come una bambina e la paura l'aveva fermata. Ed ora Naruto era partito nuovamente come aveva già fatto in passato, in quei tre interminabili anni di addestramento con Jiraya Sensei. Per un attimo Hinata pensò al mitico Sannin e quanto era stata dolorosa la sua morte per Naruto, anche Jiraya amava scrivere come lei, solo che lui aveva avuto il coraggio di pubblicare le sue opere...

"Mentre le mie invecchiano dentro questo cassetto" Hinata sussurrò, era solo nella grande mansione degli Hyuga ma temeva sempre che qualcuno potesse ascoltare i suoi pensieri più intimi.

Mentre la ragazza cercava ispirazione per scrivere un altro capitolo, qualcuno bussò alla porta d'ingresso.

- Arrivo! - Hinata disse, domandosi se avesse parlato abbastanza forte da farsi udire da chiunque si trovasse fuori la sua porta.

Camminando velocemente a piedi nudi, la principessa del byakugan aprì la porta, chiedendosi se qualcuno avesse bisogno di lei per una nuova missione. Invece, lì davanti a lei c'era Sakura con un cestino in mano.

- Ciao, Hinata. Ho fatto una torta di mele, beh ho pensato che è uno dei tuoi dolci preferiti ed eccomi qui -

Il nervosismo di Sakura sarebbe stato abbastanza evidente a chiunque ma l'ingenua Hinata non vi fece caso.

- Oh grazie - Hinata balbettò, prendendo il cestino dalle mani di Sakura.

- Posso entrare qualche minuto ? - Sakura chiese, pensando che le cose con Hinata sarebbero state ancora più difficili del previsto.

- Ce..certo, scusa se non te l'ho detto prima - Hinata rispose, spostandosi ed invitando la sua amica ad entrare in casa.

Da poco lontano, nascosta dietro un albero, Hanabi osservava divertita la scena. Ovviamente la giovane avrebbe potuto farlo da una distanza maggiore grazie al suo byakugan, ma non voleva perdersi le parole di Sakura, che stava facendo la sua parte alla grande fino a quel momento. Ma il gioco era appena cominciato...

- Dopo essersi tolta le scarpe, Sakura seguì Hinata in un'altra stanza e durante il tragitto gli occhi di Sakura non poterono fare a meno di fermarsi spesso sui piedi nudi della padrona di casa, che come lei non avevano smalto sulle dita ma che sembravano molto più belli e curati. Ricordava bene cosa Hanabi le aveva sussurrato alle orecchie e le era quasi venuto spontaneo osservare con curiosità i piedi di Hinata muoversi con grazia, considerando che essi sarebbero stati l'oggetto della sua prima e terribile nuova missione.

- No, prendo io i piatti, dimmi solo dove sono. Permettimi di servirti, so che hai fatto da poco una missione ed immagino che sarai stanca - Sakura disse qualche minuto più tardi e dopo aver insistito un po', riuscì a superare le rimostranze di Hinata.

Dopo averle servito una porzione di torta di mele, Sakura fece un respiro profondo e pronunciò le faticose parole che si era preparata.

- Sai, dopo molte ore di studio e molte ore di pratica ho potuto confermare che una particolare tecnica di massaggio ha degli effetti incredibilmente positivi per il corpo. Ti piacerebbe provare? E' un massaggio ai piedi, credimi l'adorerai -

- Non lo so... - Hinata balbettò, arrossendo quasi immediatamente - Non li ho neanche lavati - aggiunse quando Sakura aveva già incominciato a protestare

- Non ti preoccupare, non è un problema. Lascia fare tutto a me, tu solo rilassati -

Sakura deglutì nervosamente, non poteva credere che stava davvero per fare una cosa del genere, ma sapeva di non avere altra scelta, Hanabi era infatti vicina e la stava sicuramente spiando con il suo Byakugan.

"Puoi anche avermi ricattato e costretto a servire te e tua sorella, ma non hai ancora imparato a celare del tutto la tua presenza" Sakura pensò, prima di tornare a concentrasi sui piedi curati di Hinata.

La prima volta che le sue mani toccarono le piante di Hinata, fu sorprendente. Erano davvero morbide, come se la principessa degli Hyuga non avesse camminato un solo giorno nella sua vita. Sakura, curiosa, cominciò ad esplorare con le sue dita ogni centimetro di quei piedi, prima sfiorando i talloni con delicatezza, poi salendo lungo l'arcata plantare e cominciando a massaggiare la zona appena sotto le dita di Hinata. Mentre la giovane kunoichi dai capelli rosa studiava con attenzione i piedi che aveva a pochi centimetri dal viso, osservando in particolare modo le delicate dita che decrescevano gradualmente dall'alluce al mignolo, Sakura poteva avvertire il disagio di Hinata, e si domandò se le stesse facendo il solletico o se la causa fosse la solita timidezza della giovane dai lunghi capelli blu.

Dopo qualche minuto, Sakura cominciò ad avvertire un particolare odore, diventare sempre più forte e la giovane comprese che i piedi di Hinata a contatto con le sue mani, stavano cominciando a sudare. Cercando di non fare notare il suo disagio, Sakura si ricordò le parole di Hanabi e sapeva che sarebbe arrivato presto quel momento umiliante che stava cercando in tutti i modi di ritardare. Non sapeva neanche se sperare che Hinata la fermasse e magari le dicesse di andarsene perché aveva un impegno, ma cosa sarebbe successo poi se avesse fallito? Hanabi avrebbe davvero fatto qualcosa contro Sasuke?

Non ci fu modo di scoprire cosa sarebbe successo perché, qualche istante dopo, la porta della stanza si aprì e Hanabi si avvicino alle due ragazze con un sorriso.

- Ciao sorellona, vedo che anche tu stai provando i fantastici massaggi ai piedi di Sakura -

- Anche io ? - Hinata chiese con un filo di voce. Anche Sakura fu sorpresa da quelle parole e sollevò per un attimo la testa per guardare Hanabi negli occhi, cercando di capire cosa la giovane avesse in mente.

- Beh anche io ho avuto la fortuna di ricevere uno dei suoi massaggi - Hanabi mentì - Lei aveva disperato bisogno di qualcuno con cui esercitarsi ed io avevo appena finito una missione stancante. E' stato davvero fantastico, sembra che Sakura sia nata per questo -

Sakura rimase stupita dalla facilità con cui la secondogenita degli Hyuga riusciva a mentire alla propria sorella, ed una parte di lei non poté che ammirare la faccia tosta di Hanabi, anche se l'aveva appena fatta apparire come una che andasse in giro a pregare la gente di poter massaggiare i loro piedi.

- Sakura è davvero molto brava...e gentile - Hinata disse arrossendo mentre la donna in ginocchio sul pavimento continuava diligentemente a lavorare sulle sue piante.

- E non hai provato ancora la parte migliore. Avanti Sakura, mostrale cosa sai fare con quelle labbra -

Il cuore di Sakura si fermò per un attimo, era davvero arrivato quel momento così tragico ed umiliante ? Non aveva dormito negli ultimi due giorni pensando a cosa avrebbe dovuto fare, ed ora le parole di Hanabi aveva appena dato il via alla sua più grande umiliazione.

- Labbra ? - Hinata disse con un balbettio, poi Sakura decise che temporeggiare non avrebbe migliorato la sua situazione.

La potente allieva del quinto Hokage, messo da parte ogni briciolo di dignità, avvicinò il suo volto ai bei piedi della principessa degli Hyuga e sfiorò le sue piante con le sue labbra. Fu una sensazione molto strana, il calore dei piedi di Hinata a contatto con il suo viso era addirittura piacevole, ma niente poteva cancellare la vergogna che Sakura stava provando in quel momento.

- Io...Io non so se... -

Zitta sorellona e goditi questo speciale massaggio - Hanabi disse, interrompendo subito la sorella prima che potesse dare a Sakura la chance di liberarsi da quella situazione così spiacevole. E poi Sakura adora i piedi, non è vero? Non mi hai detto che ami soprattutto quelli di noi Hyuga, che sono cosi belli e regali? -

Sakura questa volta arrossì persino più di Hinata. Hanabi non solo voleva che facesse una cosa così umiliante come massaggiare e baciare i piedi di sua sorella, ma voleva anche che lei mentisse, ed apparisse agli occhi di Hinata come niente altro che una patetica feticista dei piedi, uno di quei maniaci che andava in giro osservando di continuo le estremità della gente con l'acquolina in bocca, o rubando le loro scarpe per poi sfogare le proprie perversioni su di esse in privato. Sakura osservò per un istante Hanabi, il suo sorriso malefico era la più terribile delle minacce.

- Sì Hanabi, adoro i piedi delle altre ragazze. So che posso sembrare patetica ai vostri occhi, ma non desidero altro che poterli toccare e venerare. Soprattutto i vostri che sono così belli...i tuoi piedi sono fantastici Hinata, grazie per avermi dato il grande onore di poterli servire per alcuni minuti - Sakura aggiunse infine, non riuscendo a guardare Hinata in faccia, tanto era la vergogna che provava in quel momento.

La principessa degli Hyuga era sconvolta, davvero Sakura amava qualcosa di così disgustoso come i piedi? E davvero considerava i suoi così belli? Hinata non poté fare a meno di osservare i propri piedi che continuavano a ricevere quello strano massaggio dalle labbra di Sakura. Erano carini, forse, ma non le sembravano molto diversi da quelli di tutte le altre ragazze. E allora perché Sakura aveva quella strana passione per essi? Come poteva una kunoichi così importante desiderare stare ai piedi di un'altra persona? Aveva molto rispetto per Sakura, lei era sempre stata una ragazza molto sicura di sè, era forte ed era stata addestrata dal quinto Hokage in persona nelle arti mediche. Ma...questo?

- Non essere timida Sakura, non nascondere il tuo vero talento. Tira fuori la lingua, dai - Hanabi disse all'improvviso, riportando Hinata alla realtà, nonostante le sembrasse molto uno strano sogno.

Hanabi non poteva davvero stare cinque minuti senza umiliarla ulteriormente? Sakura era già una persona distrutta, pochi minuti avevano spazzato una vita intera, tutto quello che aveva fatto per meritarsi il rispetto degli altri era andato in fumo non appena le sue labbra avevano sfiorato le morbide piante dei piedi di Hinata. Sakura poteva vedere bene che era cambiato qualcosa dentro la primogenita degli Hyuga, nei suoi occhi di solito così pieni di gentilezza, adesso vedeva solo disgusto.

- Non posso farlo, mi dispiace - Hinata disse allontanando i suoi piedi dalla faccia della sua vecchia amica ed alzandosi di scatto - E'...è troppo strano -

Sakura tirò un sospiro di sollievo, non aveva più una dignità ed Hinata ormai la considerava una pervertita, ma almeno non aveva dovuto leccarle i piedi come previsto dal piano di Hanabi. Ma la giovane kunoichi non aveva considerato l'astuzia e la determinazione della piccola degli Hyuga.

- Va bene Hinata, scambiamoci di posto. Ti mostro come si fa e quanto è rilassante. Inoltre non c'è nulla di strano, semplicemente certe persone sono consapevoli del loro posto e quello di Sakura è solo un modo per dimostrarlo. Non è vero, Sakura? Vuoi così tanto leccarci i piedi per mostrarci quanto inferiore sei rispetto a noi?

Come poteva trovare sempre un nuovo modo per umiliarla ? Hanabi era davvero incredibile e non aveva nessuna intenzione di perdere la sua presa sull'immaginario guinzaglio che la teneva incatenata. Rassegnata, Sakura disse :

- Si Hanabi, leccare i vostri piedi sarebbe un onore immenso per un essere patetico come me e sarebbe un sogno poter toccare le vostre divine estremità con la mia lurida lingua -

- Visto ? Te l'ho detto - Hanabi disse alla sorella, sedendosi nella sedia prima occupata da Hinata che adesso guardava scioccata quella scena surreale, cercando di capire che fine avesse fatto la vera Sakura. Naruto kun non poteva essere innamorato di un essere così patetico, no?

Quando Hanabi schioccò le dita and indicò i suoi piedi, Sakura non potè fare altro che gattonare verso di lei e, tremendamente umiliata, cominciare a leccare i piccoli piedi della ragazza. La lingua di Sakura toccò per prima cosa il dorso dei piedi di Hanabi ma stranamente non avvertì nessun sapore particolare. Le cose però cambiarono presto quando la sua lingua si spostò sulle sue dita ed in particolare in mezzo ad esse, e Sakura quasi rischiò di vomitare per il forte sapore, qualcosa che non sapeva bene come descrivere.

"C'è sicuramente qualcosa di salato" Sakura pensò per un istante prima di rendersi conto di cosa stava facendo, stava davvero analizzando il gusto dei piedi di una persona come si fa con un piatto in un ristorante? Mentre la ragazza continuava a leccare, cominciando ad occuparsi anche delle pianta del piede sinistro di Hanabi, la secondogenita degli Hyuga si stava divertendo a strofinare il destro per tutta la faccia di Sakura, prima le guance, poi la fronte ed infine in spostandosi sui suoi capelli, dove esso utilizzò la sua testa come un poggiapiedi.

Hinata continuava a guardare quella scena sempre più incredula, le sue mani tremavano per l'emozione e quasi la giovane era tentata di fuggire nella sua camera da letto. Ma qualcosa la trattenne, non sapeva se fosse mera curiosità o qualcosa di diverso, una sorta di strana soddisfazione che stava provando nell'assistere all'umiliazione di Sakura che non le sembrava più perfetta come un tempo. Sakura era sempre stata la più brava della classe negli anni dell'accademia, di certo la più studiosa, e poi aveva avuto un posto nel team migliore, con l'unico membro vivente del famoso Clan Uchiha e Naruto Kun... il suo Naruto Kun che aveva sempre venerato Sakura, Hinata lo sapeva e forse era questo che l'aveva sempre fermata dal confessare i suoi sentimenti al ragazzo biondo. Come poteva lei, una ragazza così insicura, sperare di competere con una come Sakura? Ma le cose erano diverse ora, no? Sakura era in ginocchio nella sua casa, leccando i piedi della sua sorellina come un verme.

"E la stessa cosa lei voleva fare con me" Hinata si disse, ripensando alla confessione di Sakura, che aveva praticamente implorato le due sorelle per avere l'onore di leccare i loro piedi e mostrare di conoscere il suo posto, di sapere di essere inferiore rispetto alle donne del nobile Clan Hyuga.

- Po...posso provare anche io ? - Hinata disse improvvisamente e Hanabi seppe di aver vinto, il suo piano era riuscito perfettamente e forse era arrivato il momento che tanto aspettava, Hinata era pronta a diventare la vera principessa degli Hyuga.

- L'hai sentita no ? Va da mia sorella e comincia a mostrarle quanto sei felice che lei ti abbia concesso questo grande onore - Hanabi disse a Sakura spingendola via con un leggero calcio in faccia.

Sakura cercò di ignorare il dolore e leggermente stordita strisciò verso Hinata, sperando che alla sua vecchia amica non piacesse quel bango con la lingua come la sorella. Ricordando le parole di Hanabi, Sakura si inchinò profondamente ai piedi di Hinata ed iniziò nuovamente a baciarli, stavolta però con ritmo frenetico.

- Grazie mille Hinata, grazie per questo grande onore. Un misero verme come me non si merita nemmeno di essere schiacciato dai divini piedi della principessa del Byakugan, quindi grazie, te ne sarò eternamente riconoscente -

Sakura baciò ogni centimetro di pelle di quei piedi, ed Hinata osservava la scena dall'alto, il viso arrossato come al solito, ma stavolta non avrebbe permesso alla sua timidezza di fermarla.

- Ok...proviamo la tua lingua adesso - Hinata mormorò ma il patetico essere ai suoi piedi la sentì perchè obbedì e cominciò a leccare con la strana curiosità di sapere se avrebbe trovato differenze con i piedi di Hanabi.

"Ma cosa diavolo sto facendo?" Sakura si disse, erano passati pochi minuti da quando si era "sottomessa" alle sorella Hyuga e già stava perdendo il senno.

Nonostante tutto però Sakura notò che davvero il gusto era diverso e che se doveva scegliere quale piedi leccare, e si vergognò ancora una volta per pensare ciò, allora avrebbe scelto Hinata senza esitazioni. I piedi della sua amica avevano qualcosa di dolce, come se la ragazza fosse solita usare qualche crema naturale...

- Sa di cocco - Sakura disse senza rendersi conto che aveva appena detto ad alta voce quello che stava pensando.

Mentre Hinata cominciò ancora una volta ad arrossire violentemente, Hanabi scoppiò a ridere e quasi cadde dalla sedia.

- Non posso crederci, se il tuo naso funziona bene come la tua lingua, possiamo mandarti in missione al posto di uno dei cani degli Inuzuka - la ragazza disse quando finalmente la sua risata era finita, potendo così respirare di nuovo

Sakura, sempre più umiliata, decise di dedicarsi totalmente ai piedi di Hinata ed ignorare da quel momento in poi le parole di Hanabi. Ma Hinata sembrava ancora tremendamente a disagio e Sakura, che voleva adesso provare la sua lingua sulle piante, dovette prostrarsi sempre più giu per il pavimento, schiacciandosi la faccia ed allungando la lingua nel tentativo di infilarla sotto i piedi di Hinata.

La principessa degli Hyuga si accorse solo in quel momento di quello che la sua amica stava facendo e timidamente sollevò un piede, permettendo a Sakura di poter finalmente leccare la sua suola senza difficoltà. Hinata ridacchiò per un istante, la lingua di Sakura, che si muoveva su e giu per la sua pianta, le stava facendo il solletico, ma era una sensazione piacevole ed Hinata non allontanò il suo piede ed anzi, per riposarsi, lo poggiò sulla faccia della amica che continuava il suo perverso lavoro, stesa sul pavimento.

Chissà cosa avrebbe detto la sua insegnante se l'avesse vista in quel momento? Tsunade era in coma e Shizune ferita, e lei invece di essere in ospedale per dirigere le cure dei pazienti, era lì per terra, nella mansione degli Hyuga, a leccare i piedi di una sua cara amica e la sua piccola sorella, senza alcuna dignità.

"Lo sto facendo per Sasuke, lo sto facendo per Sasuke" la giovane dai capelli rosa continuò a ripetersi, ma questo non rendeva più facile quello che stava facendo e non la rendeva meno patetica agli occhi di Hinata, che non poteva sapere che lei stava facendo ogni cosa contro la sua volontà e che Hinabi la stava segretamente ricattando.

E proprio mentre i pensieri di Sakura erano rivolti alla piccola degli Hyuga, un forte rumore la distrasse dal suo lavoro ed anche Hinata allontanò i suoi piedi dalla sua faccia.

- Oh scusatemi, sono sempre così sbadata - Hanabi disse, raccogliendo il piatto che aveva appena fatto cadere per terra e che fortunatamente non si era rotto - La tua torta di mele sembrava così buona che non ho saputo resistere. Ma che fare ora con quella che è caduta per terra? Mi sembra un peccato sprecarla no? Che ne dici Sakura, torta di mele e piedi degli Hyuga, le tue cose preferite - e con un perfido sorriso, Hanabi sollevò il suo piede che si era sporcato con la torta e agitò le sue dita in direzione di Sakura.

La giovane sapeva di non avere scelta ed allontanandosi quasi a malincuore da Hinata, strisciò verso i piedi di Hanabi e la sua lingua, per l'ennesima volta quel giorno, toccò un paio di piedi. Questa volta il sapore dei piedi di Hanabi era certamente migliore, ma Sakura sapeva bene che non poteva esserci sempre una torta di mele ad aiutare il suo lavoro.

- Ne hai dimenticato un pezzo, ecco qui, non ringraziarmi - Hanabi disse ridacchiando e Sakura fu costretta ad essere nutrita dai piedi della giovane Hyuga, che dovette mettere dentro la sua bocca e ripulire diligentemente.

Mentre Hinata osservava Sakura succhiare le dita di sua sorella senza che la ragazza mostrasse di avere un briciolo di dignità, Hanabi non sembrava ancora soddisfatta e decise di umiliare ulteriormente l'allieva del quinto Hokage.

S- ai Hinata, stavo pensando...Papà non ha mai voluto che noi avessimo un cane in casa, che ne dici se prendiamo Sakura al suo posto? Non perde peli e non sbava così tanto -

- Io...io non lo so...se lei vuole... - Hinata cominciò a balbettare, spostando il proprio peso da un piede all'altro, le mani che le tremavano di nuovo.

- Ma certo che lei vuole. Non è cosi, Sakura chan ? Se diventerai il nostro cucciolo potrai leccarci i piedi ogni volta che vorrai, è come un sogno divenuto realtà per te, no? -

Non era passata nemmeno un ora da quando Sakura era entrata in quella casa ed alla già lunga serie di umiliazioni che aveva sofferto, ora si era aggiunta anche questa...la prospettiva di diventare il cane della famiglia Hyuga.

"Lo sto facendo per Sasuke, per salvargli la vita e permettergli di realizzare i suoi sogni" Sakura pensò ancora una volta e praticamente dicendo addio ai suoi.

- Sì Hanabi, sarebbe un meraviglioso sogno poter essere il vostro cane e leccare i vostri piedi tutti i giorni - Sakura disse con ancora l'alluce di Hanabi dentro la sua bocca.

La piccola degli Hyuga scoppiò nuovamente a ridere e persino Hinata non riuscì a nascondere una timida risata. Dopotutto come poteva non trovare divertente quella scena così patetica? La grande e potente Sakura aveva appena espresso il desiderio di essere il loro cane, di poter leccare i loro piedi ogni giorno, e nel fare ciò non si era nemmeno curata di togliere le dita di sua sorella dalla sua bocca.

"Chissà come l'opinione di Naruto su di lei cambierebbe rapidamente se potesse vederla in questo momento" Hinata pensò con un sorriso, proprio quando sua sorella disse :

Allora è deciso, d'ora in avanti sarai il nostro cane. Ovviamente dovrai aiutarmi tu con il suo addestramento, facendo missioni con Akamaru hai molta più esperienza di me con i cani... -


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L'estate stava arrivando e una grande ondata di calore investì il villaggio nascosto della foglia. Molte persone, soprattutto i più anziani, cercavano un po' di refrigerio nel torrente poco fuori i cancelli del villaggio, altri invece preferivano rimanere nelle loro case, chiudendo le finestre nelle ore più calde ed aprendolo solo dopo il tramonto. Tra questi ultimi, c'erano le due sorelle Hyuga.

La mansione degli Hyuga era grande ed circondata da un boschetto che riparava la casa dai potenti raggi del sole e quindi rimanere a casa era un opzione molto valida per combattere quelle temperature cosi elevate. Hinata, che non aveva avuto missioni nelle ultime settimane, era stesa sul comodo divano, riposandosi dopo l'intenso allenamento fatto la mattina con altri membri del clan. La ragazza non ricordava un'altra volta in cui avesse sudato cosi tanto come quel giorno e alla fine dell'allenamento qualcuno avrebbe potuto pensare che era appena uscita dalle terme.

Proprio quando la principessa degli Hyuga si stava andando a fare una doccia, Sakura, che aveva assistito agli allenamenti, era corsa verso di lei e l'aveva supplicata :

- Vi prego Hinata sama, posso avere l'onore di pulire i vostri piedi con la mia lingua? Giuro che mi impegnerò al massimo e che sarete soddisfatta del risultato-

Ovviamente anche quella era stata un idea di Hanabi, che continuava a muovere i fili della sua patetica marionetta umana, per cercare di far abituare la sorella a trattare Sakura come meritava... come una patetica schiava. La sua missione non era per nulla facile, perché Hinata si sentiva ancora a disagio e sebbene una parte di lei provasse piacere nella sottomissione della sua vecchia amica, la sua timidezza le impediva di dominare totalmente quel misero essere umano che non desiderava altro che leccarle i piedi.

Anche quella volta, Hinata, dopo aver ascoltato le suppliche di Sakura, si limitò ad alzare le spalle e dire :

- Se lo desideri cosi tanto... -

Così la ragazza dei capelli blu, dopo essersi lavata velocemente le altre parti del corpo, si era lanciata nel divano e attese che Sakura iniziasse la sua speciale pulizia. Come aveva già fatto tante altre volte in quelle due settimane, la giovane kunoichi tirò fuori la lingua e cominciò a leccare i talloni di Hinata, prima di passare al resto delle sue suole. Questa volta il gusto di cocco era del tutto assente e per Sakura non fu facile leccare via l'abbondante sudore che i piedi di Hinata avevano accumulato durante il suo addestramento. La primogenita degli Hyuga la ignorava come al solito e questa era una cosa che Sakura considerava estremamente umiliante, come se lei non fosse nemmeno degna della sua attenzione, giusto una serva che faceva il suo lavoro.
Sembra strano dirlo, ma spesso Sakura aveva rimpianto i modi più brutali e sadici di Hanabi che al contrario della sorella non riusciva a distogliere lo sguardo dalla sua preda. Mentre la sua lingua guizzava tra le delicate dita di Hinata, Sakura si chiese dove era Sasuke in quel momento, se almeno lui si stesse godendo la sua vita, dopo che lei aveva dato ogni cosa per lui, finendo per essere un cane ed una leccapiedi per le sorelle Hyuga.

- Succhiami le dita - Hinata disse all'improvviso e Sakura fu scioccata di sentire quelle parole, era la prima volta che la ragazza le dava un ordine di sua spontanea volontà e Sakura non seppe se era contenta o meno di quella novità.

Decidendo che era meglio non esitare troppo, Sakura obbedì e mise entrambi gli alluci di Hinata nella propria bocca, succhiando proprio come un bebè fa con il suo ciuccio. Ben presto agli alluci si unirono molte altre dita e la bocca di Sakura era così piena che sembrava stesse per scoppiare.

"Chissà che vista patetica" Sakura pensò tristemente, chiedendosi come aveva fatto a cadere così in basso in così poco tempo. Lei era la più brillante studentessa della sua età, l'allieva del quinto Hokage ed aveva persino sconfitto un membro dell'Akatsuki...e adesso era una leccapiedi e sguattera di una sua vecchia amica e di una ragazza più giovane di lei.

Dopo diversi minuti, Hinata per la prima volta rivolse il suo sguardo direttamente su Sakura, qualcosa doveva essere cambiato in lei, forse aveva davvero accettato la sua superiorità rispetto a quell'essere patetico che una volta era una sua amica ed una sua rivale in amore. Tenendo le dita del suo piede destro ancora in bocca a Sakura, Hinata arpionò il collo della ragazza con il sinistro e cosi facendo spinse verso di se la testa di Sakura, affondando sempre di più le sue dita nella bocca della ragazza e quasi sfiorandone la gola.

- Attenta sorellona, non vuoi che il cane vomiti sul pavimento, no ? -

Hanabi era appena arrivata e sembrava raggiante, finalmente Hinata sembrava essersi svegliata e aver capito che lei e Sakura appartenevano a due mondi molto diversi. La principessa degli Hyuga era finalmente sbocciata come un fiore di ciliegio, talvolta detto anche Sakura, e Hanabi quasi scoppiò a ridere per l'ironia.

- Ti dispiace se ti porto via Sakura per qualche istante? Ho appena comprato qualcosa per lei e credo che il nostro cane l'apprezzerà molto -

Sakura si fermò, e con la faccia che era un mix di saliva e sudore di piedi, si girò ad osservare con curiosità Hanabi. Dopo qualche istante la giovane Hyuga le fece segno di seguirla nella sua stanza e Sakura gattonò dietro di lei, lasciando Hinata da sola, ancora stesa sul divano.

- Per prima cosa vorrei dirti che c'è un grosso problema con Sasuke - Hanabi esordò con tono serio quando le due furono fuori portate dalle orecchie di Hinata.

- No, no. Hanabi aveva promesso di salvare Sasuke, che suo padre avrebbe convinto il Raikage a non inserirlo nella lista dei ninja criminali e perdonare il suo attacco al fratello. Sakura non sapeva cosa dire, non le importava nemmeno di aver fatto da schiava alle due sorelle per due settimane forse per niente, voleva solo che Sasuke fosse al sicuro. Poi Hanabi continuò :

- Sembra che uno dei tizi che era stato visto con Sasuke, un ninja proveniente da Kirigakure, abbia assaltato un villaggio nel villaggio della nebbia alla ricerca di una delle spade dei sette spadaccini. Potrebbe essere un attacco di un singolo, ma il Raikage pensa che ci sia Sasuke dietro tutto ciò. E non sarà facile per mio padre calmarlo di nuovo -

-Cosa possiamo fare allora ? - Sakura chiese disperata

-Dirò a mio padre di fare tutto il possibile, ma il Clan Hyuga rischia molto questa volta. Non accetteranno la tua richiesta, quella di un estraneo, per salvare uno come Sasuke...ma c'è un'altra opzione, farti diventare una di noi -

-Una di voi ? Come ? -

- Beh, non sarai certo come me ed Hinata, ma puoi diventare un membro della casata cadetta. Questo ovviamente avrà un costo... -

Sakura avrebbe fatto di tutto per Sasuke e questo Hanabi lo sapeva bene, non importa cosa doveva fare o cosa doveva diventare.

- Qualsiasi cosa - Sakura disse infine

- Molto bene, come membro della casata cadetta riceverai il marchio maledetto degli Hyuga e sarai costretta da esso a servire i membri della casata principale per il resto della tua vita -

Sakura sapeva come il marchio funzionava, Neji l'aveva spiegato bene durante l'esame chunin ma non le importava, avrebbe servito le sorelle Hyuga per il resto della sua vita, sarebbe stato il loro cane, la loro leccapiedi o qualsiasi altra cosa avrebbero voluto, ma doveva salvare Sasuke!

- Qualsiasi cosa sia utile per salvare Sasuke - Sakura disse, prima di inchinarsi ai piedi di Hanabi e sbaciucchiarlo senza sosta - Ti prego Hanabi, salvalo -

- Ok, questo è quello che devi fare... -

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Erano passati diversi minuti da quando sua sorella e Sakura si erano allontanate e Hinata si chiese cosa stessero facendo e cosa Hanabi aveva comprato. La risposta a quella domanda arrivò poco dopo, proprio quando Hinata si stava finalmente alzando dal divano. La principessa degli Hyuga rimase a bocca aperta quando vide Hanabi e Sakura rientrare nella stanza. La sua vecchia amica era completamente nuda ed a quattro zampe, intorno al suo collo vi era un collare di cuoio a cui era stato attaccato un guinzaglio che Hanabi stava usando per portarla a spasso come un cane.

-Ti piace, sorellona? Non credi che questo collare rosa si abbini perfettamente ai suoi capelli? Comunque, Sakura ha una cosa importante da dirti. So che i cani non sanno parlare, ma per adesso vorrei fare un eccezione -

Tremendamente umiliata, Sakura cercò di avanzare verso Hinata ma il guinzaglio le impedì di allontanarsi troppo da Hanabi e solo quando questa avanzò leggermente, Sakura potè gattonare ai piedi di Hinata e dopo averli baciati con devozione, la ragazza disse :

- Vi prego Hinata sama, potreste concedermi il più grande onore che una come me possa avere? Potreste marchiarmi con il sigillo maledetto degli Hyuga così che io possa servire voi ed Hanabi per il resto della mia vita?

Hinata pensò di non aver udito bene, davvero Sakura le stava chiedendo una cosa del genere? La ragazza non solo adorava i suoi piedi, e quello già era strano, ma adesso voleva persino diventare la sua schiava per sempre? Come poteva aver nascosto per così tanto tempo la sua vera natura? Hinata ricordò come una volta aveva sentito qualcuno dire che Sakura avrebbe potuto superare Lady Tsunade in futuro e chissà, magari diventare il nuovo Hokage. Ma si sbagliavano, come poteva diventare Hokage qualcuno di così miserabile? Hinata non poteva permetterlo e avrebbe dato a Sakura esattamente quello che una come lei si meritava...e desiderava, una vita da schiava sotto i piedi delle nobili donne Hyuga. Poi, mettendole un piede in testa e schiacciandolo con forza, Hinata disse :

- Supplicami come il cane che sei e forse ti darò l'onore di essere la mia schiava per l'eternità -
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- Non lo sopporto davvero più questo caldo! - Ten Ten esclamò asciugandosi il sudore dalla fronte mentre camminava stancamente e ripensava nervosamente che doveva tornare di nuovo al negozio della vecchia Ayano per fare scorte di attrezzi ninja. Mentre la giovane camminava, sentì qualcuno ridere e battere le mani.

- Dai cagnolino, puoi farcela. Corri, veloce ! -

Dopo aver sentito quelle parole ed essersi resa conto che era vicino la casa degli Hyuga, Ten Ten si fermò e mormorò :

-Ah vero, Hanabi stava acquistando un collare per un cane ieri. Chissà come procede il suo addestramento. Magari posso dare un occhiata - e con un saltò la kunoichi scavalcò il muro della residenza degli Hyuga ed osservò il boschetto che circondava la mansione.

Lì, a pochi passi da un pozzo, c'erano Hanabi ed Hinata che ridevano felici mentre attendevano che il loro cane riportasse loro qualcosa. Poi il nuovo animale domestico degli Hyuga, prima nascosto alla vista di Ten Ten da un albero, apparve con una scarpa in bocca.

- Ma che diav.. -



Fine

Hanabi's Plan (italian version)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora