Capitolo 1 - Allo specchio

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Venni svegliato da un urlo soffocato. Cos'era successo?!

Tentai di uscire dal torpore il più velocemente possibile e mi misi seduto sul letto strofinandomi gli occhi per vedere cosa stesse accadendo nella camera da letto. Mi guardai di fianco e Sofia non era sotto le coperte. Esplorai la stanza con lo sguardo e la vidi: si stava guardando allo specchio.

"Amore cosa succede?" le chiesi vedendola incolume.

"Sono ingrassata ancora!" la sua voce era un misto di rabbia e rassegnazione "Sono una balena!"

"Amore ma che dici?" le dissi ributtandomi sdraiato sul letto "Non sei grassa..."

"Amore guardami!" esclamò girandosi "Guardami e dimmi se non sono grassa!"

Si girò verso di me indicandosi la pancia. Il pigiama non riusciva più a coprirla! La pancia cadeva sui pantaloni e la maglia rimaneva sollevata, in parte dal grasso in parte dai grossi seni. L'ombelico era ben visibile ed ampio.

"Mi sono pesata... sono 82kg!" la voce quasi le tremava.

Mi alzai dal letto e mi avvicinai a lei.

"Lo sai che ti amo e che mi piacerai sempre. Non ti vedo grassa, io vedo solo la donna che amo!"

Le diedi un bacio che lei accettò ma senza troppa passione. Appena si allontanò tornò a guardarsi allo specchio toccandosi la pancia, sollevandola e schiacciandola.

"Devo mettermi a dieta - sospirò - è una cosa seria. Sono diventata troppo grassa"

"Come vuoi" dissi sorridendole "L'importante è che questo non diventi una sofferenza per te. Fallo se ti fa stare meglio, ma non farlo pensando che io non ti apprezzi così come sei"

"Lo so amore... Lo so che per te non è un problema... Lo è per me!"

"Va bene, non ti preoccupare. Intanto vado a preparare la colazione" mi avviai verso le scale ma subito dopo la porta mi fermai e aspettai qualche secondo, poi tornai indietro "Vuoi iniziare già stamattina con la dieta?"

Sofia non rispose subito, pensò per qualche istante.

"Iniziamo da oggi a pranzo... ora sono troppo giù di morale"

Le sorrisi e mi diressi al piano di sotto, silenzioso, pensando. Sofia era ingrassata molto, su questo non c'era dubbio. La sua pancia non stava nemmeno più nel pigiama! Il punto è che a me così piaceva molto di più! Anzi, io avrei voluto che lei fosse ancora più grassa, vederla aumentare di peso fino a non avere più vestiti che le entrassero!
Già ora quando facevamo sesso e vedevo quella pancia e quelle tette enormi muoversi su e giù, soffici e gonfie mi eccitavo moltissimo. Di notte mi addormentavo accarezzandole la pancia e le coscie.
Ma a volte mi sentintivo in colpa: io la stavo facendo ingrassare di proposito, sfruttando i suoi punti deboli. Questo mi faceva sentire una pessima persona. Però io sapevo che se le avessi confessato quanto mi piaceva l'idea che lei ingrassasse, sicuro non l'avrebbe presa bene. Si sarebbe arrabbiata! Per questo lo stavo facendo di nascosto.

Arrivai alla cucina e cominciai a preparare. La colazione abituale di Sofia era una grossa tazza di caffelatte in cui immergeva un intero pacchetto di biscotti. Spesso poi le facevo trovare in tavola una torta, sapendo che lei non avrebbe resistito. Ma non era solo sfruttando la golosità che riuscivo a farla ingrassare: avevo altre tre tecniche.

La più subdola era modificare le ricette aggiungendo quantità più grosse possibili di carboidrati e grassi o, dove riuscivo, anche di prodotti per l'aumento della massa (prodotti che normalmente usano i palestrati) ma che così mi permettevano di farle ingerire enormi quantità di calorie in poco tempo.

Un'altra tecnica era sfruttare il suo stress, che la portava a mangiare in modo compulsivo. L'importante era far trovare sempre grandi quantità di cibo pronto. Sofia arrivava molto spesso a casa dal lavoro stanca e stressata e, parlando con me o guardando la televisione, si riempiva di cibo che trovava in giro per la cucina. A volte succedeva che mangiasse così tanto da chiedermi un massaggio alla pancia: si sdraiava di schiena e si sollevava la maglia lasciandola libera. Io la massaggiavo e potevo sentire quanto fosse gonfia e dura, stipata di cibo. Quasi sempre poi crollava a dormire profondamente.
Il suo sonno era così profondo che spesso ne approfittavo per masturbarmi e venirle sulla pancia. Anche ripulendola delicatamente lei non si svegliava.

L'ultimo metodo, il mio preferito, era fare in modo che si ubriacasse. Da ubriaca cominciava a mangiare senza limiti ed inoltre si eccitava e scherzava sul fatto di essere grassa, a volte anche in modo molto spinto ed eccitante. Finivamo sempre a fare sesso e la vergogna che normalmente provava verso il suo corpo spariva.

Sofia scese le scale dirigendosi in cucina e io guardai il suo corpo ballonzolare ad ogni gradino.

"Ti ho preparato un milkshake con la frutta! È comunque buono ma così facciamo già un passo verso la dieta. Va bene?"

Lei mi sorrise ma io capii che avrebbe preferito la solita colazione.

"Sentilo, vedrai che non rimpiangerai la vecchia colazione!"

Gliene versai un grosso bicchiere, molto più del necessario per un pasto normale, e Sofia lo assaggiò rimanendone entusiasta.

"È ottimo amore! Forse è solo un po' poco"

Asciugò il bicchiere in un attimo.

"Tranquilla, ne avevo fatto di più e c'è il rischio di buttarlo se aspettiamo fino alla prossima colazione"

Gliene versai subito un altro bicchiere e vidi che Sofia si mise a ingurgitarlo accompagnandolo con dei biscotti che, ovviamente, avevo lasciato sul tavolo ben visibili. Mi sedetti anche io a mangiare, lasciando il frullatore con il resto del milkshake sul tavolo.
In quel frullatore non avevo messo solo latte e frutta (che comunque non sarebbe stato proprio dietetico) ma anche una delle polveri ipercaloriche da palestrati che tenevo nell'ultimo ripiano della dispensa. Sapevo bene che sarebbe stato bevuto tutto quindi ne feci 2 litri ed infatti, prima che finissi il mio pasto, il frullatore era completamente vuoto e Sofia accasciata sulla sedia con la maglia del pigiama ancora più in difficoltà.

La dieta di SofiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora