no ordinary love

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Yeon Jun odia Soo Bin.

I suoi capelli sono come nevischio, ed il candore roseo del suo corpo è il nevaio. Soo Bin, Soo Bin, Soo Bin: lo odia. Solo a guardarlo, il cuore in petto gli si gonfia di ira e poi implode; e poi muta in una Supernova, e diventa come tutti gli altri.

«Non mi guardare così» Gli dice, la pelle assume le sembianze delle ali di Icaro. Sente le guance andargli man mano a fuoco, e cerca di nascondere l'astio che inevitabilmente nutre per lui sfiorandole con le sue dita coriacee. Se le strapperebbe, le darebbe in pasto a Cerbero. Non mi guardare così, come se valessi qualcosa. Come se valessi realmente qualcosa, per te.

Fuori il tempo è gelido, e lo sa perché Soo Bin trema. Le sue spalle minute si rimpiccioliscono ancor di più, quasi come ad assumere le sembianze di un incanto: la punta del naso è roseo come un ciliegio agli albori di Marzo, e le sue ginocchia gli solleticano il petto macilento. Beato lui, si irradia per l'acuto bruma a differenza di Yeon Jun.

«Ti ho detto di non guardarmi così, Soo Bin – ah.» Agita la punta della TK 9400 nervosamente contro l'album da disegno, ed incolpa l'istante dopo la figura snervante dell'angelo poco distante da lui. È colpa sua se sbaglia, è solamente colpa sua; Soo Bin se la sghignazza sotto ai baffi, e la lama dei suoi pensieri astiosi riduce l'altro a brandelli.
Ma Soo Bin non accenna a rimuovere i suoi occhioni ottani dalle mani di Yeon Jun, dalle sue braccia tatuate, dal suo volto. E Yeon Jun lo sa, lo sa che se osasse ricambiarlo potrebbe riflettersi nell'oltremare del suo sguardo.

«Mi tratti sempre male, hyung» Dice Soo Bin, glielo confessa come se fosse cosa da nulla. Ma Yeon Jun scorge il modo in cui le sue dita, anche se quasi impercettibilmente, vengono ripetutamente sfregate contro i lembi della maglia che ha indosso. È una maglia di Yeon Jun, quella che gli avvolge il corpo. Ed è Yeon Jun a starlo rendendo nervoso. Vorrebbe implorargli perdono, ma poi si ricorda di odiarlo, ed allora si azzanna l'interno guancia. «Perché non vuoi stare mai con me?»
«Non è vero» Mormora, ti vorrei sempre con me, vorrebbe dirgli. «Ma la scadenza è imminente. Ho da fare... E tu non sei da aiuto.»
«Non sto facendo niente. Mi piace osservarti mentre disegni. Che male c'è?»

Solo quello di me ti piace, il versante angusto di Yeon Jun gli rinfresca la mente affrettatamente – e ti piace anche quando affondo in te, ed allora chissà a chi pensi. Ma lui nella sua mente gemmea non circumnaviga mai, e di questo ne è certo.
Si penta di averlo ospitato nel suo appartamento, di avergli dato un letto su cui far gravare il peso della sua anima la sera. Di avergli concesso di condividere il suo medesimo materasso, e le sue medesime coperte di flanella; e di avergli anche permesso di lasciare lo spazzolino nel bicchiere in cui depone il suo, e di avergli permesso di appropriarsi così del suo cuore. Gli fa male, e non può dirgli niente, ché rischiare di perderlo sarebbe fatale.

Vattene via, desidererebbe urlargli contro. Lasciami andare, Soo Bin. Non vedi come mi hai ridotto? Non li senti gli striduli delle mie viscere? Di loro non rimarrà niente, di questo passo. Non illudermi, ti prego. Non fingere di tenerci a me. E poi desidererebbe stringerselo a sé, far girovagare le mani inchiostrate su di lui. E dirgli non te ne andare davvero, ho bisogno di te. Fa niente se mi ridurrò in schiuma di mare, un giorno. Se per amore si muore, allora incidi su ogni brandello del mio corpo il tuo nome. Rendimi tuo per quel che rimane di me.

Gocce di subissi d'acqua si abbattono su Seul, anche il suolo pare compatire l'irrequietezza di Yeon Jun.

«Hyung» Con il senno di poi, i trefoli dovrebbero andare disgregandosi. Detti non sentenziati increspano la stanza fino ad invaderla totalmente, e Soo Bin è una fune diuturna che smorza il respiro di Yeon Jun.

CHOI SOOBIN'S MOUTH TASTES LIKE STARS, yeonbinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora