1. L'arrivo all'ipm.

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*flashback*
Eleonora 24 ore prima dell'arresto

Mi trovo sul lenzuolo sulla sabbia con la mia migliore amica, Lucia, oramai ogni pomeriggio veniamo qua, per stare solo noi.
Non necessariamente diciamo qualcosa, a volte stiamo qua a pensare.

«quindi che facciamo stasera?» dico interrompendo sia i miei pensieri sia i suoi
«è venerdì sera andiamo a ballare?»
«bho non ho tanta voglia»
«eddai ti prego»
«va bene ma torniamo prima delle è tre»
«per le quattro?»
«tre e mezza e affare fatto»
« quattro meno un quarto»
«va bene vah» la vedo alzarsi e prendermi per mano tirandomi su, poi prende il lenzuolo e lo piega.

È bellissima, qualsiasi cosa faccia, non credo di averle mai detto di quanto è stupenda, per me anche con il trucco scolato, con i capelli spettinati e pieni di nodi, appena sveglia è sempre stupenda.

«Oh ma mi stai a sentì?» disse riportandomi alla realtà e mettendomi una mano avanti agli occhi
«non ti stavo a sentì scusa che hai detto?»
«andiamo a casa a prepararci?»
«va bene»

Nel frattempo si sono fatte le undici e noi abbiamo fatto un'ora di fila per entrare.
Dopo aver ballato ed esserci scatenate fino alle due decidiamo di uscire a fumare una sigaretta con due ragazzi con cui abbiamo parlato.
Era passata mezz'ora e Lucia e uno dei due ragazzi tornarono dentro.
«ma quindi bambolì cumm t chiam?»
«Eleonora» dissi senza dargli importanza volevo finire di fumare e tornare dentro.
«oh io mi chiamo Armando grazie pe averlo chiesto.» Si stava avvicinando e per i miei gusti era troppo. Mi spostai ma lui mi segui. Feci per tornare dentro ma mi bloccò per un braccio.
«Scusami ma che vuoi?» Mi stava facendo agitare e continuavo a spostarlo
«e stat zitt.» Mi copriì la bocca e mi portò dietro un angolo.

Mi iniziò a baciare il collo e più cercavo di spostarlo più mi veniva addosso. Mi sentivo impotente. Non ero in grado di togliermelo di dosso. Mi scesero delle lacrime lui se ne accorse e più mi vedeva più continuava a sorridere e a baciare più giù.
Mi iniziò a toccare. Non ce la facevo più.

Feci come mi sentivo dire dall'istinto.
Gli diedi un calcio nelle parti basse e si spostò.

Avevo tutto il mascara scolato e entrai dentro la discoteca cercando Lucia. Quando la vidi con l'amico di Armando mi aspettavo che mi venisse vicino ma niente, così andai io.
Mi guardò e vide che piangevo ma l'unica cosa che riuscì a dire è stata
«vai da Armando, io sono occupata.»

Sentii un po' del mio cuoricino rompersi.
Da lei non me lo sarei mai aspettata.
Era sempre stata l'unica che non mi aveva mai tradito, ed ora per un ragazzo che aveva appena conosciuto non le importava più di me.

Non sapevo che fare e chiamai Carmine. Lui è mio fratello, da piccoli abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto ma con il tempo si è rovinato. Quando lo chiamai gli dissi che dopo gli avrei spiegato tutto.

Dopo una decina di minuti scarsi si trovava qua fuori. Avevo paura di uscire e vede di nuovo Armando e iniziai a correre per arrivare da mio fratello.

Si erano fatte le nove di mattina e io non avevo chiuso occhio. Sono stata tutto il tempo a pensare a quello stronzo. Voglio che se ne penta. Non ho nemmeno fame stamattina quindi mi vesto e prendo la pistola nascosta a casa e decido di andarlo a cercare.

Sono all'incirca le undici e mezza e lo vedo.
Stava con lo stesso ragazzo di ieri sera e c'era anche Lucia. Quando ho visto Lucia con loro mi sentì come se stessi per esplodere da un momento all'altro.
Armando mi vide e quando capì che ero io si alzò e mi venne incontro.
Si trovava più meno a un metro da me e sparai.

E questo è il motivo per cui ora sto scendendo dall'auto della polizia, che mi ha portato all'istituto penale minorile di napoli.
«Piacere io mi chiamo liz, tu?» mi disse una guardia, era molto bella con gli occhi scuri e i capelli altrettanto.
«Eleonora»
«Va bene eleonò t piac o mar?»
«si»
«e perfetto ca' o tenim ca' for»

Mentre camminavamo fuori c'era un campo da calcio è uno da pallavolo. Alcuni ragazzi stavano giocando e urlarono dei complimenti ma non avevo voglia nemmeno di girarmi per guardarli.

Ci trovammo quattro ragazzi avanti che stavano camminando, tre di loro avevano i capelli scuri e uno rossi.
Notai un ragazzo con i capelli scuri messi all'indietro e gli occhi verdi, era un verde particolare che non avevo mai visto e mentre camminavamo il ragazzo dai capelli rossi mi urlò
«wee zucchero filato! benvenuta in paradiso»
«con chi ce l'hai tu? con me?» disse liz
«nun me permettis maj»

«questa è la tua cella, starai con Silvia.»
«va bene liz» la guardia se ne andò e io poggiai i miei due cambi sul mio letto e mi allungai.
Dopo una mezz'ora la mora mi rivolse la parola.
«e quindi tu cumm t chiam?»
«Eleonora»
«e pecchè sta ca' tu?»
«prossima domanda?»
dopo questa mia risposta sussultai una piccola risata in Silvia e parlammo per un'oretta.

Si era fatta ora di cena e ci venne a chiamare Nunzia, mentre andavamo in mensa siamo ripassate avanti al campo da calcio e vidi di nuovo quel ragazzo con gli occhi verdi che giocava a calcio. Si era tolto la maglia e aveva una tigre tatuata sul petto.
«Oh ma tu chi ti stai mangiando con gli occhi?» era la prima cosa che sentii dire in italiano da Silvia.
«Ma guarda che non stavo guardando nessuno»
«sci sci e i song a chiu fess e napl»

Arrivate a mensa mi era passata la fame e mangiai solo un po' di pane. Io e silvia avevamo legato molto in due ore e parlavamo del più e del meno.

In cella abbiamo continuato a parlare e dopo un po' si aggiunse anche un'altra ragazza, si chiamava Serena.
Per le dieci arrivò Nunzia a dirci di andare tutte nelle proprie celle a dormire e anche questa notte non riuscii a chiudere occhio.

spazio "autrice"
non avrei voluto scrivere così tanto solo per il motivo per cui Eleonora è entrata all'ipm ma ci tenevo a farlo capire.
se ho fatto dei errori grammaticali vi prego ditemelo specialmente col napoletano😫 non sono capace ma ci ho provato.
se vi è piaciuto fatemelo sapere con una ⭐️ spero di sì essendo che è la mia prima storia non sono tanto capace haha.
ciaoo💕

𝐃𝐚 𝐭𝐢 𝐨𝐝𝐢𝐨 𝐚 𝐭𝐢 𝐚𝐦𝐨 || 𝐄𝐝𝐨𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐂𝐨𝐧𝐭𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora