Introduzione

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*Spazio autore*
Ciao a chiunque leggerà questa storia. Prima di avventurarci per New York, vi presento le tre protagoniste.

 Prima di avventurarci per New York, vi presento le tre protagoniste

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ELLA PALMER (Protagonista)

ANNE STARLING (migliore amica/co-protagonista)

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ANNE STARLING (migliore amica/co-protagonista)

MICHELLE ASTOR (migliore amica/co-protagonista)

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MICHELLE ASTOR (migliore amica/co-protagonista)

Ed ora immergiamoci nella storia.

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"Ella, Ellaaa....Ella tesoro svegliati."

Decise di ignorare il buonumore mattutino della madre, rigirandosi dall'altra parte e tirando le coperte sulla testa.

"Va bene, va bene, se preferisci dormire anziché controllare la posta, allora ti lascerò dormire."

Disse la signora Palmer, uscendo dalla stanza. Ci mise qualche secondo per realizzare ciò che aveva detto sua madre, poi di colpo spalancò gli occhi e si alzò di scatto per correre al piano terra. Ovviamente non senza prima inciampare nella coperta, poi nel tappeto ed infine sbattere contro la porta.

"Cazzo!"

Imprecò, riuscendo poi ad arrivare giù sana e salva. L'eccitazione era troppa. Lei e le sue due migliori amiche avevano fatto qualcosa come 30 colloqui a testa per lavorare nella grande mela, barista, cameriera, baby sitter, commessa, qualsiasi cosa andava bene pur di iniziare la sua nuova vita. La vita dei sogni.
Stavano iniziando ad arrivare i responsi dei colloqui quindi era assolutamente eccitatissima all'idea di quanto fosse vicina a realizzare i suoi propositi.
Prese le lettere indirizzate a lei e iniziò a sfogliarle. Rimase sorpresa dal vederne più di dieci. Iniziò dalla prima, senza nemmeno vedere quale lavoro fosse, andando direttamente a leggere il responso. "La ringraziamo per la sua candidatura ma abbiamo già selezionato....".
Stropicciò la lettera in una palla e la lanciò nel cestino. Andò avanti così per altre dieci volte quando ormai senza speranze, aprì la dodicesima busta.

"MI HANNO PRESAAAA..."

Iniziò a saltellare abbracciando la madre da dietro.

"Complimenti tesoro sono fiera di te."
La madre l'abbracciò e si persero per qualche minuto in quella stretta entrambe emozionate.
Prese il cellulare e videochiamò le sue migliori amiche. Al primo squillo risposero entrambe.

"RAGAZZE SONO TROPPO FELICE, HO UFFICIALMENTE UN LAVORO A NEW YORK."

Disse squittendo dalla gioia.

"Anch'iooooo..." risposero in coro le amiche.

"Ok calma, calma. Michelle a te dove ti hanno accettato?"

"Al Fairway Market come cassiera. Sono contentissimaaaa..." rispose la ragazza in evidente trepidazione.

"E tu Anny?"

"Io sono stata presa come commessa in una panetteria, la Amy's bread. Inizio la settimana prossima. Sono troppo felice. Ho controllato su google maps e lavoro a due isolati dal market di Michelle."

"E tu Ella?" Chiesero entrambe in coro.

Ella si era talmente emozionata da non aver nemmeno controllato, aveva letto solo il "si" ed era andata in iperventilazione.

"Ragazze ero talmente emozionata da non aver nemmeno prestato attenzione. Adesso leggo e vi dico."

Sfogliò le due pagine con attenzione poi con una smorfia a metà tra la gioia e il dolore, informò le amiche.

"A me credo spetti il destino più crudele." Disse ridacchiando. "Sono stata presa come cameriera di sala al Marea."

"Non ne sei felice?" Domandò Anne.

"Scherzate? Sono felicissima inoltre ho già esperienza visto che mi spacco la schiena da due anni nel diner di questo buco di paesino. L'unica cosa che mi dispiace è che probabilmente avrò poco tempo da dedicare alla scrittura, ma non fa niente. Poi sono abbastanza lontana da voi, il ristorante è a Manhattan. Ma per New York questo ed altro!"

La cosa la rendeva triste davvero, il lavoro nei ristoranti aveva spesso turni massacranti e ciò le rendeva complicato continuare a dedicarsi alla sua passione, la scrittura. Stava lavorando da mesi ad un libro che teneva segreto a tutti, si vergognava di farlo leggere prima che fosse finito. Forse era solo leggermente scaramantica, ma tutti ne avevano rispetto ed aspettavano con entusiasmo che fosse pronto.

"Ok, dobbiamo tutte iniziare i primi di febbraio, abbiamo pochi giorni. Io chiamo la cugina di mamma per farci procurare un appartamento, appena ci conferma partiamo. Sono troppo felice, vi chiamo in serata per darvi aggiornamenti. Vi amooooo..."

Si salutarono con affetto e tanta emozione, finalmente sarebbero riuscite a coronare il loro primo sogno nel cassetto.

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Era giunto il grande giorno, Ella era nel salotto di casa, le valigie pronte, aspettando l'orario in cui Anne e Michelle sarebbero venute a prenderla con la madre di Anne. Si era offerta di accompagnare le ragazze in aeroporto essendo quella con l'auto più capiente.

"Mamma, come va?"
Vedeva il volto della madre in lacrime nonostante tentasse di nasconderle.

"Niente piccola, va tutto bene. Sono solo emozionata. Stai per lasciare il nido, credevo di essere pronta a lasciarti andare ma sai...sono tua madre non sarò mai pronta."

Si abbracciarono a lungo, una stretta che durò fino al suono del campanello di casa.
Si diedero un'ultima stretta poi Ella uscì, pronta per l'inizio della sua avventura. Pronta per il suo futuro.

Dreaming In New York CityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora