26. da quand'è che fumi?

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Il gelo di quella sera non persuase Livia a tornare in casetta neanche per un secondo, stava bene seduta sul divanetto del giardino sul retro, stretta nel cappotto di due taglie più grande che gentilmente le aveva prestato Wax. Una nuvola di fumo veniva fuori dalla sua bocca ogni volta che espirava, ci saranno stati due gradi, febbraio era iniziato nel segno del gelo. La romana era sola, a contemplare la sera. La sua mente era un vortice di pensieri in contrasto fra loro, mentre il suo corpo non accennava a compiere un solo movimento, come paralizzato. Avrebbe potuto passare il resto della nottata lì, non le importava del freddo, delle mani ghiacciate dentro la tasca, della scomodità di quel divanetto. Erano passati diversi giorni da quando quegli orribili commenti avevano fatto irruzione nella sua testa, e sentiva come se avessero costituito una specie di spartiacque nel suo percorso. Non riusciva a pensare ad altro, nonostante le parole di Maria, nonostante i suoi compagni avessero fatto di tutto per distrarla, nonostante Samu le stesse sempre accanto e la facesse sentire unica. C'era qualcosa in quei commenti che spingeva i suoi pensieri a tornare sempre lì, sotto quel post, fra quelle parole volgari e scurrili e quegli auguri di rimanere sola. La situazione non era affatto migliorata, era rimasta più o meno la stessa, sotto qualche altro post dell'account di Amici apparivano considerazioni sulla sua persona e su ciò che era successo con NDG, da parte di account che credevano di detenere la verità assoluta. Una lacrima scese silenziosa dai suoi occhi, e l'asciugò in fretta quando sentì la porta che si apriva.

«Posso?» chiese Alessio, indicando lo spazio vuoto sul divanetto accanto a lei.

Livia annuì e quando vide che il ragazzo armeggiava con un accendino e una sigaretta non riuscì a resistere alla tentazione di chiedergli se potesse averne una.

«Non è che potresti darne una anche a me?»

Livia aveva fumato pochissime volte nella sua vita e tutte le volte se ne era pentita, aveva detestato l'odore acre che si era conficcato in bocca e i colpi di tosse che le aveva scatenato. Ma in quel momento aveva bisogno di qualcosa con cui combattere lo stress.

«In realtà queste sono cartine, ho lasciato il tabacco dentro.» rispose il ballerino.

«Allora fammi fare un tiro.» insisté Livia, decisa.

«Sicura?» Alessio la guardò con fare confuso. «Non mi sembri il tipo da sigarette...»

«Sono sicura.» lo interruppe la romana.

Il ballerino campano sospirò, accese la sigaretta e la passò fra le dita della bionda, che con fare impacciato la portò alla bocca e iniziò a tirare. Ovviamente tossì forte, e tutto il fumo uscì dalle sue labbra. Ma in fondo, quella volta, le stava piacendo, per cui fece un altro tiro.

«Vabbè, dai... te la lascio.» si arrese Alessio, ridacchiando.

Livia si lasciò cadere con la schiena sul divanetto, continuando a fumare. «Grazie.»

«Va tutto bene?» chiese poi il biondino, stringendosi nel giubbino e coprendosi bocca e naso con lo scaldacollo.

Livia alzò le spalle, mentre continuava a fumare come fosse l'ultima cosa che le restava da fare, e non rispose.

«Ho sentito le vostre prove, oggi, quelle tue e di Wax sulla canzone di Irama. Siete forti insieme!»

«Ti ringrazio,» emise la romana, sbuffando una nuvola di fumo puzzolente. «spero che superi il compito, si è impegnato tanto.»

Alessio e Livia non avevano parlato tantissimo da quando lui era entrato a far parte della scuola di Amici. Livia sapeva che lui fosse un ottimo ballerino e che conosceva già Samu da qualche anno. Ma non ebbero modo di scambiare chissà quali conversazioni. Per cui, quel tentativo di instaurare un dialogo apparve bizzarro ai suoi occhi, ma in realtà non le importava più di tanto. Voleva solo riempire i suoi polmoni con il fumo e smettere di pensare.

𝐫𝐚𝐯𝐞, 𝐞𝐜𝐥𝐢𝐬𝐬𝐢 ☽ | Amici22Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora