Clare aveva sempre reso la sua vita un gioco, tanto avrebbero pagato i suoi. Dalle lussuriose camere dal albergo alle piste da sci private. Non si era mai sudata un gruzzolo di denaro, che il padre gli dava per tenerla lontana dai suoi affari. Molte persone rimanevano incantate dalla sua bellezza quanto dalla sua ricchezza. Non aveva amici veri. Quelli di papà e mamma erano lì per i suoi stessi motivi: dimostrare la loro maturità quando veniva richiesta. Sapeva infondo che nessuno di loro era vero amico dell'altro, i genitori come i figli, era squali predatori che si aggiravano nelle sale travestiti da uomini di alto borgo. Per un tempo Clare pensò che facessero parte di un'organizzazione criminale mafiosa, benché le sembrava impossibile la quantità di denaro che guadagnavo, fino a quando un giorno al ritorno da scuola, vide su enormi cartelloni pubblicitari il suo cognome stampato in calligrafia elegante. I genitori erano i proprietari di un marchio di gioielli di lusso. Quel cartello pubblicitario le sembrava il medesimo diamante in confronto alla ricchezza dell'Impero che i genitori possedevano. E si sa, gioielli e moda vanno d'accordo. Fu in quell'esatto momento che si accorse di quanto loro fossero potenti e di quanto avessero bisogno dei figli per continuare questa dinastia.
Lei non poteva scegliere la sua strada era già spianata e se anche avesse voluto lanciarsi in una nuova attività, i genitori l'avrebbero riportata indietro. Allora a che serviva cambiare città, loro avevano tutto qui, compreso il pieno controllo della figlia. Se lo domandava in continuazione, mentre delicatamente appoggiava il viso sul finestrino oscurato della limousine, poteva rilassarsi e affogare la mente nei suoi pensieri. Da poco aveva scoperto che i genitori volevano lasciare la loro città per trasferirsi il tempo necessario su un isola per trovare nuove ispirazioni esotiche per i loro gioielli. Sapeva che stavano mentendo, o forse no. A risvegliarla da i suoi profondi pensieri fu un messaggio da parte del fratello che illuminò lo schermo del suo IPhone.
Simone
Mamma e papà vogliono parlarci, DI NUOVO.
Credevo avessero finito con i monologhi.
Lo credevo anch'io, a quanto pare, sono più euforici di noi per quest'isola..
ANCORA?! QUALE ISPIRAZIONE VOGLIONO TROVARE IN MEZZO ALL'OCEANO?!
Non lo so, sicuramente è qualcosa di molto privato non possiamo invitare nessuno, e la presenza di certi soggetti mi infastidisce
Immagino che i Calante non si risparmieranno la presenza.
Esatto, è la volta buona che li affogo nell'oceano
Placa i tuoi istinti omicidi Orlando, ci saranno anche altre famiglie, ci penseranno loro ...
Si certo...
Oh mio Dio, smettila di esaltarti, non è compito tuo fargli qualcosa, piuttosto ora lasciami in pace che non voglio arrivare a casa con il senso di vomito, NON COMINCIATE SENZA DI ME.
Quel messaggio sapeva più di un avvertimento, che come conclusione finale del loro dialogo messaggistico. Simone era l'unico fratello di Clare. Aveva quattro in anni in più di lei, e nonostante questo si sentiva come se la loro differenza di età fosse pari a 20 anni. Gran parte delle ragazze erano innamorate di lui del suo romanticismo, della sua educazione e come biasimarle Simone curava molto il suo aspetto, sia estetico che caratteriale . Aveva grandi occhi verde smeraldo, ornati da ciglia finissime, il viso sembrava essere di porcellana, i corti capelli nero corvino gli ricoprivano la fronte seguendo un taglio moderno. Passava gran parte del tempo tra la palestra e la scuola di musica dove suonava la chitarra elettrica. Clare lo aveva sempre definito un narcisista esaltato dai troppi addominali, eppure gli voleva così bene che si sarebbe sacrificata per lui. Uno dei tratti che distingueva Simone dagli altri ricchi della loro cerchia, era il fatto di non voler mai dimostrare la ricchezza dei genitori, aveva sempre conservato quella semplicità e umiltà nei confronti di chi lo circondasse, a differenza dei figli Calante, Stradivari e Bartold, che si cimentavano nella dimostrazione delle loro ricchezze, dalle auto sportive a i locali notturni, entrambi i fratelli Callum odiavano quelle figure giovanili, nonostante li conoscessero da quando erano nati. Clare scaraventò il telefono al lato del sedile posteriore destro, e si cimentò in una seduta goffa per premere il pulsante nero che si trovava nell'incavo tra i due sedili anteriori, il separé si abbassò lentamente e lei si avvicinò di qualche centimetro.
"- Scusi, quanto manca per arrivare a casa?-" domandò, fremendo dalla curiosità mischiata all'ansia di scoprire ciò che i genitori avrebbero detto a lei e al fratello.
L'uomo si affacciò lentamente lasciando intravedere dallo specchietto retrovisore i suoi occhi nocciola, incrociarono quelli di Clare che scesero verso le mani dell'uomo coperte da guanti di pelle nera lucida, se non avesse controllato cinque minuti fa la serratura degli sportelli, si sarebbe sicuramente spaventata.
"- Mancano esattamente cinque minuti e 23 secondi-" rispose l'autista che senza aspettare la sua risposta fece rialzare il separé. Clare vide questo gesto come una mancanza di rispetto da parte di una persona che era semplicemente di una classe inferiore alla sua, sin da quando era piccola i suoi genitori le avevano insegnato il protocollo da seguire in caso di mancanza di rispetto, ma non le avevano mai specificato quali fossero quei comportamenti così eclatanti da ricorrere ad un licenziamento immediato, si convinse che l'autista si fosse sbagliato e si abbandonò nuovamente sui sedili posteriori. Imprecò quando nella sua borsa firmata non trovò le cuffie Bluetooth o il suo libro preferito. Sarebbero stati i cinque minuti più lunghi dalla sua vita senza quegli oggetti che rallegravano o tranquillizzavano il suo stato d'animo. Però il finestrino non l'abbondonò, per cui si riaffacciò ad ammirare le vie che conducevano alla grande villa dove la famiglia Massimi aveva deciso di abitare.
STAI LEGGENDO
Con affetto, un ammiratore segreto...
AksiyonClare Callum ha sempre pensato che la sua ricca famiglia fosse normale, con qualche litigio, si sa cose da ricchi; fino a quando si ritrova catapultata su un'isola mortale per incominciare un gioco mai finito. Ma il peggio deve ancora venire perché...