Il Nostro Miracolo

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Cos'è l'amore?

Se mi avessero fatto questa domanda dopo la rottura con Edoardo, avrei sicuramente risposto che l'amore non esiste. Che si tratta solo di un prodotto da vendere al mercato come il peggior surrogato. Una visione pessimistica, dettata sicuramente dalla mia tristezza e dalla mia rabbia per quel rapporto finito nel peggiore dei modi. Ma era quello che pensavo, e il tempo sembrò darmi ragione. Infatti, nel corso di quegli anni, in balia di casi umani e di incontri combinati da Claudia, avevo capito che forse l'amore era per pochi eletti. Per quelle persone prescelte da una specie di divinità e portate su quell'isola felice da dove ti guardavano da lontano.

Ma poi si sa, la vita è imprevedibile.

Così imprevedibile da diventare moglie e quasi mamma in meno di due anni.

Dario, aveva stravolto tutto.

Aveva cambiato il mio modo di vedere le cose, amandomi come nessuno aveva fatto mai. Per non parlare della sua premura e preoccupazione per quella gravidanza tanto cercata, diventando peggio di Saverio.

« Dottoressa, quindi va tutto bene? La bambina sta bene? »

« Signor Mancini, credevo di essere stata chiara le dieci volte in cui mi ha fatto questa domanda. », rise la ginecologa, dandomi un po di carta per pulire il gel sulla mia pancia.

« Dottoressa, mi scusi, ma come a ben capito sono molto apprensivo. », rise anche lui cercando di mascherarlo.

« Vorrei solo suggerirvi di fare attenzione in queste ultime settimane. »

« In che senso? Che succede? »,Dario balzò dritto sulla sedia scrutando il viso della dottoressa.

« Il collo dell'utero si è accorciato, quindi la bambina potrebbe nascere prima. Ma non allarmatevi, un parto alla anticipato non creerebbe problemi. »

« Cosa consiglia di fare dottoressa? », domandai guardandola un po' preoccupata.

« Niente sforzi di nessun genere. E dico tutti. », ci sorrise alludendo a quella cosa che non avevamo mai smesso di fare.

« Non c'è problema. », affermò Dario serio, lasciandoci senza parole.

E fu così che iniziammo quella astinenza forzata. Fatta di imprecazioni solitarie in bagno da parte di Dario, e letture notturne per scongiurare qualsiasi pensiero peccaminoso.

Proprio come quella mattina.

Aprii gli occhi piano accorgendomi che Dario era sul letto con il computer sopra le gambe. Leggeva e correggeva una pagina word senza accorgersi della mia presenza.

I suoi occhi azzurri seguivano un filo conduttore che lo facevano muovere e brillare con la luce dello schermo, e le sue labbra si arricciavano ogni qualvolta cancellava una parola.

« Lo sai che sei tremendamente sexy? », sussurrai stringendo il cuscino a me facendo cadere inavvertitamente la bretella del mio pigiama.

« E tu lo sai che stai giocando sporco? », replicò lui, guardandomi sottecchi.

« Non sto facendo nulla. »

« Già, dillo al mio pisello che ormai ha una vita propria. », sottolineo lui, guardandomi.

« Mi dispiace. », dissi sincera sedendomi sul posto.

« Non è colpa tua, amore mio, sono io che sono abituato un po' male. », sbuffo chiudendo il portatile e poggiandolo sul comodino. « Piuttosto, tu come stai? »

« Abbastanza bene. Anche se Amalia, questa notte è stata più irrequieta del solito. »

« Davvero? », chiese sorpreso poggiando il palmo della sua mano sul pancione.

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