~ Good morning, sunshine ~

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Nella cabina 13 regava sempre il silenzio, dato che c'era solo un figlio di Ade al campo.

Gli piaceva questa solitudine, come gli piacevano le rock band e vestirsi interamente di nero. Per il pavimento lasciava sempre dischi, libri e cartine di merendine, procurate di nascosto dai fratelli Stoll.

Quella mattina tutto il campo era abbracciato da Morfeo, compreso Nico Di Angelo, che sonnecchiava tranquillamente nel suo letto, nella cabina che condivideva solo con sé stesso.

Erano le cinque e mezza del mattino, e nessun centauro, o satiro o semidio sano di mente si sveglierebbe a quell'ora. Tutti tranne uno.

William Solace, capogruppo della cabina di Apollo e dottore si svegliava sempre a quell'ora. Aprì appena la porta della cabina 13 e mise dentro la testa, mostrando i capelli dorati e lucenti come sole.

Anzi, lui splendeva letteralmente. Non era ancora sorto il sole, faceva un pò buio. Era una vera e propria lanterna, ecco.

Iniziò ad avviarsi verso il letto del figlio di Ade, che stava ancora dormendo. Si sedette  e lo guardò per un tempo che sembrava indeterminato. Con il viso rilassato e angelico sembrava un bambino. Era davvero carino.

Ma anche addormentato o no, a Will piaceva così com'era.  il suo caratterino arrogante e solitario lo hanno incuriosito, finché non si è preso una gran cotta. All'inizio lo aveva chiuso in infermeria per la sua salute, anche per cercare di stargli più vicino non solo come dottore . Tre giorni erano volati subito. Gli mancava già da morire, per lui non era un semplice paziente bisognoso di cure. Già non sapeva se Nico lo considerava almeno come amico, figuriamoci come fidanzato o crush segreta.

Iniziò a scuotere la testa, non poteva iniziare a farsi certe immaginazioni.
Il suo obbiettivo era conoscere bene Nico e cercare a tutti i costi di diventare suo amico. Poi... poi si sarebbe visto. 

Gli scostò delicamente un capello che gli era caduto sulla fronte e iniziò ad avvicinarsi finché la punta del suo naso non sfiorava quella del figlio di Ade. Sorrise. < Buongiorno raggio di sole. > Sussurò dolcemente.

Nico arricciò appena il naso e iniziò a bofonchiare qualcosa di incomprebsibile. Si girò dall'altra parte e si tirò più in su le coperte nere, mostrando solamente i capelli corvini e gli occhi beatamente chiusi.

Will ridacchiò. Quel ragazzo sapeva sempre essere adorabile e scaldargli il cuore. Di certo non si sarebbe arreso davanti a quella dolcezza.

Iniziò a scuoterlo leggermente per il braccio. < Nico? Solo perché sei il figlio del dio  dei morti non vuoldire che devi dormire come loro. > Finalmente aprì piano gli occhi.    <Will? > Chiese, con voce assonnata.

Il figlio di Apollo arrossì per un attimo. Sentire il suo nome sulle labbra di Nico gli provocava quell' effetto. Di solito lo chiamava per cognome. Se per dispetto o per altro, Will non lo sapeva.

Si avvicinò di più al suo viso.  <Buongiorno ancora, raggio di sole. > Nico corrugò la fronte per un attimo e poi spalancò gli occhi.

Non è un sogno!

Diede una manata sul viso del povero Will e lo fece cadere dal letto. < SOLACE! CHE CAZZO CI FAI QUI! > Urlò. Ecco, momento finito, ha ricominciato a chiamarlo per cognome. Will se ne stava seduto sul pavimento, con un sorriso da idiota e la forma di una mano sulla guancia.
< Non urlare Nico, così svegli tutto il campo. > Lo ammonì.

< Io urlo quanto mi pare e piace! >

< Ok, ma almeno urla a bassa voce. >
Nico degrignò i denti e gli ripetè la stessa domanda. Will sorrise.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 17, 2023 ⏰

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