capitolo 29

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Oggi ho la partita di hockey più importante dell'anno, o probabilmente della mia vita

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Oggi ho la partita di hockey più importante dell'anno, o probabilmente della mia vita. Mi sono allenato molto di giorno sul ghiaccio, e di notte in palestra. So che posso vincere. Credo in me e nelle mie capacità. E credo anche in Robert, lui é il nostro portiere. Non sembra, ma nel suo ruolo é davvero bravo. Inoltre oggi ci saranno anche gli sponsor, e se saremo fortunati, ci offriranno una borsa di studio al college.

" Pronto?" Dice la biondina accanto a me; dopo il suo rapimento, siamo stati sempre insieme, mangiavamo insieme, parlavamo tutto il giorno e ieri notte ha dormito con me. Mi trasmette tranquillità. Amo stare con lei. Annuisco, anche se la pressione si fa sentire. Sono abituato a stare sotto pressione, ho partecipato a tante feste di papà, e penso che sono molto peggio di una gara di ockey. " Stai tranquillo. So che ce la farai." Sorride, quando sorride il suo volto si illumina e amo quella luce che le dona il sorriso. " Devo andare." Le dico, vedendo i miei compagni entrare nello spogliatoio. " Buona fortuna Principino." Le lascio un bacio a fior di labbra e corro nello spogliatoio. Una cosa che mi é mancata tantissimo sono i suoi baci. Le sue labbra morbide contro le mie, che si fondono per creare una magia.

" Okay. La tecnica di gioco la sappiamo. Andremo contro ad una squadra forte, ma ricordatevi che sta tutto nella nostra testa. Loro non sono forti più di noi. Dobbiamo sempre ricordarcelo." Topper, il nostro capitano da ormai due anni, conclude il suo discorso di motivazione. É un ragazzo palestrato, molto; all'inizio andavo in palestra con lui, aveva e ha tuttora dei ritorni frenetici, sta in palestra per ore tutti i giorni. Ama divertirsi con le ragazze, soprattutto alle feste, é considerato l'anima delle feste.

" Sei pronto amico?" Mi chiede Robert. " Si." Rispondo, lui mi da una pacca amichevole sulla spalla. " Facciamogli il culo a quegli stronzi." Urla Robert, nella sala si é alzato un coro di consenso.

Il ghiaccio é la mai casa. Questo posto é la mia casa, passo più tempo qui che a casa. Amo stare con la loro compagnia, non tutti i miei compagni di squadra mi stanno simpatici, ma alcuni si. Alcuni li conosco da tutta la vita, o ci sono stato a scuola insieme. Salgo sulla lastra di ghiaccio e inizio a fare due giri del perimetro, per riscaldarmi. Intanto é arrivata anche l'altra squadra, abbiamo fatto solo altre sue partite con questa squadra, e devo ammettere che é davvero brava. Guardo tra gli spalti e scorgo una chioma bionda, Kylie mi sorride e mi fa il segno dei pollici in su. Le sorrido.

Il coach ha dato inizio alla partita, l'asta ricorre il piccolo dischetto nero, che scivola perfettamente sul ghiaccio liscio. Cerco di rincorrerlo il più velocemente possibile e di lanciarlo contro la rete, ma un avversario lo intercetta e me lo ruba. Topper, lo intercetta di nuovo e lo lancia a me, faccio due passi e lo lancio verso la rete. Un coro di esaltazione, quando il dischetto c'entra perfettamente la rete. Robert mi abbraccia, insieme agli altri compagni di squadra.

La partita é terminata e noi abbiamo sfacciatamente vinto. Robert é riuscito a non mandare in porta tanti dischetti, dobbiamo a lui la nostra vittoria. Oggi é stato maledettamente bravo. " Elias McAll?" Mi giro verso la persona che mi ha chiamato, é un signore non troppo anziano, ma neanche troppo giovane; ha i capelli brizzolati ed é vestito elegante, per una partita di hockey. " Si?" Chiedo. " Sono Mr. Hol, lo sponsor della Boston Bruins, l'abbiamo osservata in campo é stato semplicemente magnifico, come ha passato il disco e i lanci sono perfetti. Si vede che c'è molta tecnica. Ci piacerebbe fare un colloquio con lei." Conclude, lasciandomi a bocca aperta. La Boston Bruins è una delle squadre più famose di hockey, in tutto il mondo. " Mi piacerebbe molto." Dico con un filo di voce. " Allora la contatteremo noi." Conclude il signore con un sorriso sul volto. " Grazie." Rispondo io con le guance che mi fanno male dall'enorme sorriso nella mia faccia.

" Datti una mossa." Tutti i miei compagni sono già andati, ma io sono ancora nello spogliatoio. Ho passato più di mezz'ora sotto la doccia a pensare a Mr. Hol e alla sua offerta. " Incomincia ad andare." Dico a Robert. " Si, ma la festa non ti aspetterà." Mio padre ha organizzato una delle sue feste, dice che sarà per me e per la vittoria della mia squadra, ma non ci sarà neanche un mio amico, a parte Robert. Ci saranno solo borghesi in giacca e cravatta che berranno whisky.

" Sei stato molto bravo." Sento una voce femminile provenire da dietro di me. Mi giro e vedo Kylie, in piedi sulla soglia della porta. " Grazie. Merito anche del tuo tifo." Dico io, lei alza le spalle e viene incontro a me. Si siede a cavalcioni sulle mie gambe, e io mi sistemo meglio sulla panca. " Sai che non potresti essere qui." Le dico, quando ormai il mio viso è ad un centimetro dal suo. " Mi piace il rischio." Dice lei. Faccio congiungere le nostre labbra, in un bacio pieno di desiderio e passione. Si fa scappare un gemito, che mi eccita ancora di più. Mi tira leggermente i capelli, invece io glielo accarezzo. Un'altra cosa che mi piace di lei sono i suoi capelli colore miele, sono morbidi e setosi e alle punte ci sono delle leggere onde mosse.

" Sei stato davvero fantastico oggi." Ora è seduta accanto a me, con le sue gambe sdraiate sulle mie. Rigiro una ciocca dei suoi capelli tra le mie dita. " Dici?" Le chiedo. Lei annuisce frettolosamente. " Dovremmo andare." Dice. Si è fatto abbastanza tardi. La festa sarà tra due ore e il posto è abbastanza lontano. " Si." Dico io. Lei si alza svogliata e aspetta che la raggiungo. Non dovremmo uscire fuori insieme, nessuno sa ancora niente, abbiamo deciso di tenere la nostra relazione privata. " Ci vediamo alla festa." Dice lei. Io annuisco. La vedo che cammina verso l'uscita, ma la trattengo da un braccio e la faccio voltare verso di me. " Stasera ti voglio tutta per me." Le dico, lei mi sorride dolcemente e poi mi lascia un bacio dolce.

La guardo mentre scompare dietro la porta, pensando che senza di lei non sarei come
sono. Non sarei così spensierato come sono in questi giorni. E non sarei felice, come lo sono ora.

Grazie💛

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