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Adrian calmati. Non essere ansioso. Non ti mangia, non ti urla addosso e non la perdi. Hai fatto di tutto per renderla felice, devi solo andare là e salutarla, come farebbe un semplice amico.
La mia coscienza mi parla, ma il mio corpo ha bisogno di nicotina, subito. Sono ancora all'ingresso del parco, sono le 15,58 e mi sono appena acceso una Marlboro. Inspiro con foga, come se avessi solo bisogno di quel fumo, come se fosse l'unica cosa che mi tiene in vita. Fumo fino al filtro e guardo di nuovo verso quella panchina: sta guardando l'orologio.
-Coraggio Adrian. Coraggio-
Entro nel parco e a passo svelto mi dirigo verso di lei, a 20 metri urlo cosicché possa sentirmi: -Sophieeee!-
Lei mi guarda e con un sorriso a 32 denti correndo mi salta in braccio. Mamma mia quanto mi sono mancati quei capelli corvini e quel profumo che solo lei ha.
Comincio a chiederle dell'estate e poi mi accorgo che mi guarda stranita. No, non guarda stranita me, guarda stranita il mazzo di fiori e il pacchettino. Solo allora mi ricordo e dico: "Oh, questi sono per te"
Lei li prende e comincia a baciarmi tutta la faccia.
-IL MAZZO DI MARGHERITE, E LA ROSA BIANCA. MA IO TI SPOSO! SEI E SARAI SEMPRE IL MIO MIGLIORE AMICO!-
Sbuuuuum. Mi è caduto il mondo addosso. Credevo che tra noi due ci fosse qualcosa.
Apre il pacchettino e si mette a piangere dalla gioia. Il braccialetto le piaceva tantissimo.
-Mi hai riempito il cuore di felicità Adri-
Eh cara gioia, tu me lo hai svuotato, distrutto, frantumato il cuore.
"Sono qui per farti felice" rispondo. Ma che cazzo, io faccio felice lei e lei mi uccide. Che bello.
-Ah Adri, devo presentarti una persona-
Da dietro esce un tizio, più o meno alto come me. Aveva gli occhi un po' a mandorla.
-Ecco, lui è Dim, cioè Dimitri. L'ho conosciuto in America e ora è venuto qui per imparare la lingua-
Io non capivo, non capivo cosa stesse succedendo. Cosa ci faceva questo qui? Perché Sophie me lo voleva presentare?
-Beh lui starà da me per un bel po' e poi beh-
Mentre parlava lei gli ha preso la mano, perché gli ha preso la mano? E sto testa di cazzo che non faceva altro che mangiarla con gli occhi.
-Io e Dim ora stiamo insieme e voglio che voi facciate amicizia, lui vuole conoscerti anche perché io ho parlato tantissimo di te-
Sbuuuum, prima è caduto il mondo, ora tutto l'universo. Con le lacrime agli occhi stringo velocemente la mano a sto essere e sussurro "ora ho palestra, ciao"
Una bugia, dovevo solo levarmi da quella situazione orribile.
Altro che gelato, altro che passeggiata, altro che risate insieme. Lei stava con lui e io ero un incomodo.
Ma lo sapevo, lo sapevo che sarebbe successo. Lei è bella e simpatica, io sono Adrian. Normalmente normale.
Corro, corro come non ho mai fatto. Arrivo a casa e prendo la vespa. Esco. Non so dove voglio andare, ma vado. Devo liberarmi, devo essere felice.
Non lo sono e questo viaggio in moto non cambierà le cose, ma almeno sarò solo nel mio rumorosissimo silenzio.
||E se avessi fatto di più? Se le fossi stato sempre accanto? Se non avessimo discusso su cose banali? Se l'avessi baciata prima? Forse sarebbe tra le mie braccia e non tra quelle di quella scimmia poco evoluta. Se la prima volta l'avessi consumata con lei e non con Carolina? Se non mi fossi messo con Carolina? Siamo stati insieme 2 anni e forse l'ho trascurata in quel momento. Ma erano 3 anni fa, tre anni fa non avevamo questa intesa.
Ora non lo so, non lo so più che senso ha la mia vita.||
Alle 6.30 arrivo a casa e mi metto a cucinare. I miei non ci sarebbero stati, uscivano con degli amici, e io domani scuola.
Ho fatto i biscotti con la Nutella e la torta con gli smarties. Sono totalmente fuori di me.
Mangio senza rendermene conto, 32 biscotti e metà torta. E ancora piango.
Accesa la doccia mi ci butto dentro. Sono le 21.00.
L'acqua mi cade addosso, non ho nemmeno la forza di insaponarmi. Piango e lascio che le lacrime si mischino all'acqua.
Avrei voluto morire. Scomparire.
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Semplicemente AdrianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora