L'Addio

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Luigi superò la soglia degli uffici dell'imperatrice, trovandola seduta alla sua scrivania.

Lei gli sorrise, alzandosi in piedi per poi indicare una valigia aperta, appoggiata lì di fianco, piena di banconote.

<< Venti milioni di rubli, come promesso. >> Sussurrò lei. << Insieme a tutta la mia gratitudine. >>

Luigi le sorrise, grato. << Accetto con molto piacere la gratitudine, Vostra Altezza. Ma io non voglio quel denaro. >>

L'imperatrice aggrottò la fronte. << Non li vuoi? >>

<< Credo di aver realizzato di essermi sbagliato per tutto questo tempo. I soldi non sono così importanti come pensavo. Ci sono ben altri valori che andrebbero protetti nella vita. >>

L'imperatrice a quel punto si avvicinò a lui con cautela, osservandolo.

<< Tu sei quel ragazzo, vero? Il ragazzo che ci ha salvato la vita, che ci ha fatto fuggire. >>

Luigi distolse lo sguardo, scrollando semplicemente le spalle.

<< Sei tu. >> Borbottò lei. << Tu ci hai salvato, poi l'hai restituito a me. E ora non vuoi alcuna ricompensa? >>

<< No, non più. >> Soffiò lui.

<< Perché hai cambiato idea? >>

Luigi sorrise amaramente. << È stata una decisione dettata dal cuore. >>

Maria gli sorrise. Sembrò avesse capito.

<< Lui ha solo bisogno di tempo, sai. >> Disse piano, cercando gli occhi di Luigi. << È solo ferito. Ma capirà che ti sei pentito. >>

Luigi si passò nervosamente una mano trai capelli. << Sto tornando in Russia. >> Borbottò. << Voglio solo mettere più chilometri possibili tra me e lui. Non voglio doverlo ferire mai più. Io... io credo di non volere che mi perdoni. In un certo senso, merito il suo rancore. >>

<< Luigi... >>

<< No, va bene così. Io vi ringrazio infinitamente di aver dato una possibilità ad Alex. Lui, lui meritava di avere tutto il bene che esiste in questo mondo. E sono sicuro che con voi lo troverà. >>

L'imperatrice a quel punto annuì, e lo lasciò andare.

Luigi abbandonò la stanza, un sorriso triste ad increspargli il volto.

Percorse le scale senza guardare avanti, con gli occhi puntati per terra, e si rese conto troppo tardi che esattamente di fronte a lui c'era un'altra persona.

Le loro spalle si scontrarono, ed entrambi si ritrovarono senza fiato.

<< Alex. >>

Alex si inumidì le labbra lentamente, come se dovesse raccogliere tutte le forze che aveva per trattennersi dal piangere.

<< Ciao, Luigi. >>

Alex indossava una corona, immersa in quel groviglio di capelli castani, ed era vestito benissimo.

Sembrava un sogno... un principe.

Era davvero nato per essere un principe.

<< Spero che tu abbia trovato quello che stavi cercando. >> Borbottò Alex, con voce distaccata.

Luigi abbassò lo sguardo, sentendosi colpito e affondato.

Non aveva tutti i torti.

<< Io... >>

𝐎𝐧𝐜𝐞 𝐔𝐩𝐨𝐧 𝐀 𝐃𝐞𝐜𝐞𝐦𝐛𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora