Mi trovavo davanti a una pagina bianca di word; immaginando la mia promettente carriera da scrittrice.
Presentare i miei libri ovunque, autografi, fotografie, conferenze stampa, interviste...tutto ciò mi passava davanti agli occhi come un film; insomma la realizzazione del mio sogno.
Appariva come un sogno "semplice", come quelli di tante altre persone.
C'era solo un piccolo particolare.
Non ero in grado di trovare qualcosa di decente da scrivere e pubblicare per iniziare, neppure su Wattpad.
Qualcosa in grado di attirare l'attenzione, qualcosa di innovativo mai visto, qualcosa che piaceva alle persone che giravano sul sito e nel modo dei libri...e non trovare nulla da scrivere era davvero frustrante.
Uscii dal sogno ad occhi aperti quando sentii squillare il mio cellulare e risposi subito alla chiamata senza nemmeno guardare chi fosse.
-Pronto.- Risposi annoiata.
-Si può sapere dove sei finita?- esclamò una donna palesemente scocciata e poco contenta.
Si trattava del mio capo che con la sua voce squillante ti entrava fin dentro l'anima e ti faceva desiderare di essere su un'isola deserta. Spostai velocemente lo sguardo sull'ora e alzai un sopracciglio: il mio turno iniziava fra un'ora quindi non ero in ritardo.
Poi mi ricordai subito il motivo di questa chiamata: la titolare si era di nuovo dimenticata dell'orario dei miei turni.
-Tra un'ora inizia il mio turno.- Risposi in modo gentile come ogni volta che si presentava questa situazione. Tanto lei era fatta così.
-Davvero?- rispose lei dopo qualche secondo di silenzio.
-Si.-
-Mi dispiace averti messo di nuovo fretta. Ci vediamo tra un'ora!- concluse la chiamata con la sua classica allegria.
-A tra un'ora.- Risposi sospirando, posando il cellulare vicino al mio computer portatile mentre fissavo il foglio bianco per l'ennesima volta.
Anche oggi non era arrivata nessuna idea che mi avrebbe cambiato la vita.
***
-Buon pomeriggio Sam.-
Dissi con il mio solito tono placido entrando nel centro medico dove svolgevo il lavoro da segretaria. Si trattava di un piccolo studio in una zona tranquilla della città ma era molto rinomato e conosciuto al momento.
-Ciao Alexandra!- mi salutò Sam con un grande sorriso.
In questo posto erano sempre, ogni giorno dell'anno e in qualsiasi situazione, tutti felici e sorridenti.
Samuel Eriksson era il ginecologo e psicologo più famoso nel nostro stato, e lavorava nel nostro centro medico da qualche anno nonostante la paga fosse davvero misera rispetto al suo vasto e lungo curriculum.
Era giovanissimo, aveva 25 anni, capelli biondi molto folti e scompigliati, occhi grigi. Una serie di piercing sul labbro, due sulle sopracciglia, un paio sulle orecchie e uno sulla lingua gli donavano quel fascino da bad boy in contrasto con l'aria candida che aveva per la maggior parte del tempo. Il suo fisico ben scolpito e decisamente muscoloso dava il tocco finale a un quadro già perfetto.
Spesso indossava degli occhiali da sole, anche se non sapevo per quale motivo e, quando si trovava fuori dallo studio, aveva una sigaretta perennemente in bocca.
Insomma...Samuel Eriksson era il classico dottore che faceva girare la testa a qualsiasi persona lo vedesse perché era la reincarnazione della perfezione per la maggior parte della clientela.
In questo la mia titolare era stata molto furba.
Con l'assunzione di Sam il centro medico aveva ripreso quota dopo un periodo in negativo e un sacco di clientela che stava perdendo è tornata a frequentare il nostro studio; forse anche troppo spesso.
In ogni caso, lo strizza cervelli aveva fatto quadrare le casse dell'azienda e di questo la titolare non poteva che essere contenta.
Posai la borsa sulla mia scrivania e poi mi sedetti davanti al pc accendendolo con uno sbadiglio che affiorava dalle labbra.
Oggi non avevo nessuna voglia di lavorare, questo era dovuto anche al fatto che molto spesso avevo poco lavoro da gestire e tante ore vuote da occupare. A ciò si aggiungeva anche il caldo assassino dell'estate.
-Hai riposato poco Alex?- mi domandò Sam ridacchiando mentre compilava la sua scheda di appuntamenti giornalieri.
Gli occhiali da sole ora erano calati sul naso e lasciavano intravedere leggermente i suoi magnetici occhi grigi.
-Può essere.- Borbottai mentre inserivo la password del mio account.
-Dovresti andare a dormire prima la sera e restare leggera a cena. Credimi: con questi due consigli ti riposerai alla grande e il giorno dopo avrai un sacco di energie!- esclamò Sam come se fosse un annuncio pubblicitario.
In tutta risposta feci una smorfia per nulla tenera e femminile.
-Buon pomeriggio. Lei è il dottor Eriksson, giusto?- Domandò sorridendo una paziente appena arrivata e tutta agitata.
-Si, sono io.- Rispose Sam sorridendo dolcemente come sempre.
Che cosa aveva di straordinario quest'uomo lo dovevo ancora capire ma riusciva a far cadere ogni limite o muro alle persone.
-Ho un appuntamento con te oggi!- rispose sorridendo la signora.
Ogni volta che entravano qua dentro e vedevano Sam tutti perdevano il cervello, manco fosse stato l'uomo più bello del mondo.
-Okay, venga nel mio studio allora.- Rispose Sam sorridendo ancora.
-Certo che vengo!- esclamò la signora ridacchiando e facendomi salire tutta la cena davanti a questa scena.
Vi prego uccidetemi.
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ANCHE L'AMORE NON BASTA.
RomanceAlexandra Rojo sembra essere una ragazza comune: svolge il lavoro di segretaria in un'azienda medica privata, dedica il suo tempo libero alla palestra e si perde nei mondi di Wattpad. Tuttavia, queste apparenti normalità servono solo a nascondere l...