FIORITURA

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(Hey buon San Valentino anche se lo ritengo un giorno palesemente finto lol)

Eris non poteva descrivere la sensazione che provava, non ne sarebbe stata capace e sarebbe rimasta in silenzio con un sorriso sognante e rilassato stampato in faccia se ci avesse provato. Dreganor l'aveva baciata, per davvero questa volta non era solo un sogno! All'inizio non era del tutto sicura che fosse vero mentre accadeva, quando non ebbe dubbio della realtà della solidità del corpo che stava abbracciando o delle labbra a cui si era lasciata facilmente soccombere semplicemente si lasciò vincere e sovrastare da Dreganor, ed era ironicamente la cosa più sicura che Eris avesse mai sperimentato nella sua vita: lasciare che la passione nascosta di un gigante come lui la circondasse senza via di fuga, lei non voleva affatto fuggire; scoprire quella passione celata era solo come scoprire uno specchio e per la prima volta non voleva fare altro che specchiarsi per sempre e lasciare correre via il tempo. Era totalmente pronta a trasformare quei baci così bisognosi e divoranti in molto di più nonostante non avesse idea di come farlo o se fosse anche solo vagamente una buona idea o azione ma evidentemente fra i due il Padrone era ancora quello con più controllo dato che rallentò fino a fermarsi e guardarla.
Avevano detto poche parole mentre sorridevano dopo,seduti fuori su un balcone, e nonostante i fiori sbocciati nei loro cuori Dreganor aveva avuto l'audacia di chiederle scusa più volte per il suo "comportamento inappropriato"..avrebbe dovuto scusarsi per essersi fermato! Pensò Eris in quel momento, o per aver chiesto scusa su qualcosa che in realtà non lo toccava, perché palesemente lui sarebbe andato avanti aveva notato lei..forse era solo galante e non voleva crearle problemi, così premuroso;  ora era però il giorno dopo e si stava preparando con Radiel in camera sua, non aveva parlato molto ma il suo sorriso ebete in volto stava rispondendo da solo per lei, si sentiva una tale idiota ma non se ne preoccupava mentre la cara amica domestica ridacchiava fra sé e sé.
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Dreganor da parte sua non era trasognato come Eris, anzi, era molto concentrato sulla realtà dei fatti: aver baciato Eris era come essersi risvegliato in una nuova vita e ora non sapeva quanto avrebbe potuto farne a meno, ieri stava per perdersi in lei e non volendo spingerla oltre in alcun modo o farla sentire a disagio ha dovuto raccogliere ogni grammo di autocontrollo possibile per fermarsi anche se onestamente lei sembrava  dispiaciuta della cosa...Dei, se solo le sue labbra gli facevano quel tipo di effetto chissà come sarebbe non fermarsi la prossima volta-
Subito scacciando il pensiero finì di vestirsi da solo e uscì dalla sua stanza, aveva dato giornata libera ai domestici dopo l'ebrezza del ballo indotto da Eris ieri sera, se lo meritavano per aver reso il tutto possibile..e soprattutto così sarebbe anche rimasto solo e avrebbe evitato domande da parte di domestici troppo alla mano.
Una volta raggiunta la sala pranzo per la colazione notò come Eris fosse in piedi a ammirare una statuetta su un lato della sala, la poveretta per poco non saltò come un gatto spaventato quando lui diede il buongiorno "Non ti avevo sentito arrivare scusa!..da quanto sei lì? Spero non troppo??" Era agitata? Bene! Così poteva fingere di non esserlo anche lui "Tranquilla sono appena arrivato." Sorrise appena mentre si avvicinava,dopotutto poteva farcela a non sembrare disperato, lei era così piccola e timida in confronto a lui..poteva farcela giusto? "..Hai fame??.." Era tutto quello che poteva chiederle mentre le spostava la sedia per farla sedere e poi sedersi anche lui "Famelica." Lo aveva detto così direttamente e guardando lui al posto dei piatti sulla tavola...ok forse non poteva farcela, che inaspettato cambio di potere, non era timida fino a un minuto fa???
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Lo stalliere stava avendo un periodo piuttosto strano, prima lo stallone nero a cui era affezionato il Padrone era fuggito..portando a tutti gli eventi con il signor Dorian e la signorina Eris subito dopo, poi gli animali ogni tanto sembravano disturbati da qualcosa durante gli ultimi mesi, ora aveva a ché fare con un gruppo di 5 cavalli scappati da chissà dove che si erano fermati all'entrata del maniero; i poveretti erano stanchi e lo stalliere, un uomo massiccio e gentile di nome Holmo, li aveva subito accolti e curati. C'erano ancora alcune borse attaccate alle selle e Holmo sperava  di trovare vivi i proprietari nella foresta piuttosto di trovare solo ossa. Più tardi lo avrebbe riferito al Padrone, per il momento rimase a godersi la tranquillità delle stalle e i suoi animali. Dopotutto era un uomo tranquillo e la festa inaspettata di ieri era stata abbastanza per la sua vivacità, chissà se anche il Padrone era stanco? Dopotutto Holmo lo conosceva da quando era piccolo ed era sempre stato così calmo, in più era da anni che faceva il recluso..sicuramente ora era stanco anche lui.
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Erano belle. Eris lo decise casualmente tempo fa ma ora che le aveva a portata di mano ribadire quella sua opinione era il minimo, le corna di Dreganor le piacevano e non riusciva a immaginarlo senza. Soprattutto perché gli aveva già fatto nuovamente rimuovere il suo elmo-corona ed era fantastico toccargli il viso mentre lo baciava, lo stava baciando anche con quello addosso poco prima, sia chiaro, ma a un certo punto aveva avuto il bisogno di toccare la sua pelle e non il magico cristallo roccioso e lui fu lieto di accontentarla, se voleva sentire il suo viso allora il suo viso avrebbe sentito.
Lui ci era totalmente cascato. Glielo aveva chiesto così dolcemente, stavano parlando casualmente quando lei fece notare che era davvero incuriosita dalle corna, da come si univano al resto. Si era avvicinata sempre di più mentre spiegava come si sentivano in generale,  com'era averle o cosa significavano nella sua razza vagamente ; adorava vederla farlo apposta, quel modo di avvicinarsi sempre più ovvio e per niente nascosto, solo con una silenziosa richiesta negli occhi. Non sa nemmeno quando ha iniziato a baciarlo , sa solo che l'ha subito lasciata fare e l'ha assecondata con altrettanto entusiasmo e altrettanta vergogna:  ovvero nessuna.
Dreganor non era un patito dell'etichetta fra amanti questo era certo, sperava di non infastidire la signorina all'inizio al riguardo ma ormai sapeva che nemmeno a lei sfiorava molto la buona educazione sull'argomento, ecco perché non si sentì in colpa quando ricambiò con più libertà e le prese il volto fra le mani tenendola a sè, o perché non si sentì in colpa approfondendo il loro bacio mentre lei gli poggiava le mani sul petto per appoggiarsi, o quando la sua lingua le sfiorò il labbro e lei lo lasciò entrare, lo lasciò fare baciandola come se dovesse svanire da un secondo all'altro. Lei dopo sorrideva tenendosi a lui, nascondendo il volto nel suo petto,tremava appena ridendo e mormorando chissà cosa ed era tutta rossa, no, non poteva minimamente sentirsi in colpa.

LA BELLA E LA BESTIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora