Orione

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Il vento soffia forte trapassando il mio corpo steso sull'erba, era da troppo tempo che non godevo della bellezza delle stelle e subito riconobbi lei: Orione. Conoscevo bene quell'unica costellazione e probabilmente se sposto lo sguardo ne trovo un'altra, ma non mi sono informato abbastanza da riconoscerne le fattezze e il nome, se non delle più semplici. Constatai che non era di certo una casualità vederla splendere dopo averla cercata per decenni tra i cieli cupi di quel mondo, proprio mentre la mia anima abbandona il mio corpo.
La vita era diventata troppo frenetica per poter mettersi su un tetto o per giunta in giardino a osservare ciò che ci circonda, specie delle costellazioni. Inutili corpi celesti disposti in modo assurdo o coerente a volte, il Grande Carro, per esempio. Ho sempre pensato che le stelle fossero come le nuvole, se ci presti molta attenzione credi di vederci un disegno e diavolo, sembra proprio un cavallo quella. Tornando al discorso principale, niente ha davvero senso. I popoli antichi come Sumeri e Babilonesi una sera non avevano granché da fare e, ubriachi marci, inventarono un gioco. "Che cazzo vedi?" Un carro! Una figura mistica! Un leone! Un delfino!
Sapete, ci giocavo anch'io da bambino ma come dicevo prima, ho più fantasia con le nuvole. Ma soltanto perché le nuvole non mantengono la loro forma esse non posseggono nomi. "Quella nuvola sembra un canguro", perché non cominciate a renderlo reale? È un canguro. Quella costellazione, Orione, ha un nome e santo cielo non so che forma rappresenti anche se utilizzo tutto l'emisfero destro del mio cervello. Di certo non vedo ciò che hanno detto che sia, un cacciatore. È Orione, meglio mettere un punto a questa discussione. Quella nuvola è un canguro, anche se non hai molta immaginazione per vederlo, è un canguro.
Ho sempre pensato positivamente quando si parlava di età adulta. Finalmente avevo quell'indipendenza che da bambino bramavo talmente tanto da rifletterci per mesi interi. Una macchina, rientrare a casa agli orari che volevo e libertà. L'amata e stupenda libertà!
Poi scopri le bollette, il mutuo, cosa mangiare a pranzo e cena, i rincari, l'esorbitante prezzo della benzina, l'assicurazione all'auto, le medicine, gli elettrodomestici che si rompono quando non devono e cazzo, una lista infinita di SOLDI DA SPENDERE. Quando si ha più il tempo di osservare cose inutili come costellazioni e nuvole? Mai. Avrai sempre altro da fare e tutte le meraviglie del mondo appariranno come perdita di tempo, eppure quelle meraviglie danno una carezza al nostro cervello stressato.
Mettendo nuovamente in discussione Orione, come detto in precedenza l'ho cercata per tutta l'età adulta, ma solo adesso ho capito che avevo rivolto lo sguardo al cielo con attenzione si e no cinque volte. Quando non avevo ancora superato i vent'anni ogni notte veniva cullata da lei, dormivo sereno sapendo che anche quel giorno le avevo dato le giuste attenzioni. Era diventata una routine portafortuna e se per caso mi dimenticavo o non riuscivo a vederla, ecco che la mattina seguente automaticamente ripetevo: "Orione non avvistata, giornata sfortunata." E posso giurare, ne succedevano di cotte e di crude. Un esempio? Orione, il mio gatto, investito. Sono passati trent'anni e finalmente da un momento all'altro potrò accarezzarlo e ucciderlo di coccole.
Dopo essere andato via da casa dei miei quella routine scomparve sin dal primo giorno, ero troppo stanco per poter mettere la testa fuori dalla finestra e cercare tra le stelle altre stelle. Il giorno seguente successe la stessa cosa, due giorni dopo avevo fatto after per montare un armadio e mi ero addormentato in mezzo alle viti e al legno. Orione scomparve dalla routine e io me ne dimenticai in fretta, le giornate sfortunate me le procuravo io facendomi condizionare. L'ho compreso dopo solo 54 anni, cioè adesso.
Io e Orione dunque ci eravamo persi di vista, ogni tanto mi tornava in mente e sollevavo il mento verso il cielo e non notando la sua presenza entro due secondi tornavo alla monotona vita di sempre. Lavora e paga, paga e lavora. Ammetto che se solo mi fossi impegnato di più potevo crearmi un'esistenza perlomeno decente, questa non è stata ottima.
Ora che ci penso è come se si fosse offesa, una costellazione offesa con un piccolo essere umano che non le prestava più attenzioni, non riusciva a trovare una manciata di secondi per ammirare la sua lucentezza. Ma al momento del bisogno torna più brillante di prima, stavo per morire e lei è corsa ai miei occhi per darmi quella carezza che tanto amo. Purtroppo non si può ancora andare indietro nel tempo ma se ci fosse stata occasione non mi sarei fatto scappare l'opportunità di non ripetere l'errore, mi sono lasciato prosciugare senza combattere dimenticandomi di osservare. Osservare la bellezza della flora e fauna, delle stelle e di tutto ciò che non c'entrasse col lavoro od opere create da umani. La natura mi affascina in un modo allucinante e una scossa di adrenalina pervade il mio corpo quando la ammiro, cominciano a vorticare centinaia di domande nel mio cervello e odio non poter godere di risposte. Com'è possibile che quella montagna somigli tanto a un volto umano? È sempre stato in quel modo? Oh cielo ma se lo è dalla nascita del pianeta Terra allora non può di certo essere un volto umano, non eravamo ancora nati noi!
Le bellezze del mondo non hanno senso eppure per tutti noi sono qualcosa di affascinante, le osserviamo continuamente lasciandoci trasportare di quella luce invisibile, uno splendore mai visto prima. Non era realmente visibile ma ci acceca e fa vibrare il nostro corpo come fossimo attaccati alla corrente, ci stupisce così tanto che siamo come immobilizzati. Il cervello è concentrato a stampare ogni immagine che proviene dai nostri occhi e quando la noia ci assalirà una volta tornati a casa, ecco che quelle foto vengono mostrate nella nostra mente. Quelle meraviglie che osserviamo hanno un potere inimmaginabile, come darci pace in un momento di stress. Ho sprecato la mia vita a non cercare bellezze da ammirare ma nella mia testa era un continuo scorrere di immagini viste durante l'adolescenza, Orione e il mare sono dei semplici esempi.
Collego infine le stelle nella mia mente formando quell'insolito disegno. Con questo discorso dove voglio andare a parare? Non stampate foto nel vostro cervello, non dategli nemmeno il tempo di farlo. Non devi per forza fare chilometri per trovare una vera meraviglia, alza un attimo il mento e troverai un intero cielo da ammirare. Osserva ciò che hai intorno e cerca qualcosa di bello­: un albero cresciuto in maniera buffa, un piccione che litiga con un suo simile.
Ogni cosa intorno a noi può illuminarsi ai nostri occhi, basta solamente dare uno sguardo in più.

Mi allungai per spegnere il registratore e dopo averlo fatto tolsi la cassetta dove erano impresse le mie ultime parole. La adagiai con cautela sull'erba sperando che al ritrovamento del mio corpo anche lei venisse pescata, ascoltata e magari fatte delle copie per distribuirla. Nessuno deve dimenticarsi di ammirare il mondo così com'è fatto. Cavolo, mi sono dimenticato di ricordare che siamo solo ospiti qui e non possiamo pretendere che la Terra continui a lavorare per noi senza fare la nostra parte. Agli inizi gli alberi furono piantati da lei donandoci l'ossigeno per facilitarci l'apprendimento, adesso toccava a poi maneggiare le sue membra e interrando semi. Purtroppo questo pezzo di discussione se ne andrà per sempre insieme a me.
Non trovo che la mia sia una brutta morte, trovo piuttosto orrendo come io abbia passato la vita. Da bambino sapevo già che non avrei vissuto a lungo per una malattia rara che aveva preso in eredità dal mio bisnonno, morto a 27 anni. Dunque al compimento dei miei 27 anni la mia ansia si fece sentire più forte ma non diventò mai assordante, volevo vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, peccato che li passai tutti a lavorare. Il mio caso fu altrettanto raro, 54 anni, nessuno aveva campato così assai con la malattia!
Il motivo per cui oggi mi trovo steso in giardino è che sento di star per morire, e voglio lasciare il pianeta Terra addormentandomi con Orione a vegliare su di me. Chiusi gli occhi sorridendo al cielo cosparso di piccoli e lucenti corpi celesti, inspirai forte immaginando che tutte le meraviglie del mondo entrassero nel mio corpo e dolcemente, come ultima, entrò il sonno eterno. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 17, 2023 ⏰

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