Quando rientrai a casa, le mie amiche erano sul divano con le braccia conserte. Sospirai. Ero pronta per l'interrogatorio.
"Adesso tu ti siedi e ci racconti tutto."
"Ecco...non so come dirlo. È stata la notte più bella della mia vita ragazze."
"Forza, più dettagli." Mi intimò Anne.
"Il sesso migliore della mia vita. Qualcosa di fuori dal comune. Lui è...wow. L'abbiamo fatto qualcosa come dieci volte. Ti bastano i dettagli detective?"
"Oh. Mio. Dio." Michelle applaude con l'espressione emozionata.
"Ma ora basta parlare di Blake, ho una notizia riguardo la casa."
All'improvviso le espressioni di entrambe divennero preoccupate. Decisi quindi di fare un po' la stronza, dopotutto io sono stronza.
"Purtroppo c'è stato un errore, oggi pomeriggio dobbiamo lasciarla. Il posto dove andremo è orribile a detta di Sally, abbiamo solo un bagno minuscolo e una stanza quindi una di noi dovrà dormire sul divano. Poi il palazzo....oddio sembra un posto per drogati."
Recitai il tutto con una vera espressione affranta e quando ero certa di essermi divertita abbastanza, decisi di sputare il rospo.
"Ok voi due. Dovete costruirmi una statua di due metri a Central Park. Di oro con tanti diamanti incastonati e poi venire a pregare e venerarmi come una divinità."
Mi guardarono confuse.
"Questa è casa di zia Sally, o meglio, una casa che teneva vuota quindi è tutta nostra dobbiamo solo pagare le bollette."
"Non ci credooooo..."
Urlavano all'unisono per poi lanciarsi su di me stringendomi in un grande abbraccio.
Anne si offrì di cucinare, Michelle andò al market sotto casa per fare la spesa mentre io andai in camera, per farmi una doccia e cambiarmi.
Rimasi sotto il getto dell'acqua per quasi mezz'ora dopodiché mi asciugai e mi vestii con le prime cose che mi capitarono attorno. Un jeans chiaro a vita alta a zampa, una camicetta bordeaux, stivaletti con il tacco neri e cintura nera. Feci dei boccoli morbidi con la piastra e mi truccai leggermente con solo un filo di blush, eye liner e mascara e un burro cacao sulle labbra."Eccomi, è pronto?"
Scesi di corsa le scale, andandomi a sedere vicino all'isola della cucina.
"Ci vogliono altri dieci minuti, El."
Presi il cellulare per ignorare i morsi della fame e notai un messaggio quindi lo aprii.
Sono stato davvero bene con te, non riesco a smettere di pensarti.
Verresti con me a cena domani sera?
- Blake.Rimasi un attimo a pensare. Avrei dovuto accettare o mettere un punto? Non potevo permettermi di distrarmi poi tra due giorni avrei iniziato a lavorare e cosa poteva mai farsene un ricco non so cosa di una cameriera? Era qualcosa di destinato a rimanere solo la passione di una notte. Non poteva esserci nient'altro.
Decisi quindi di rispondere, nonostante il nodo allo stomaco che mi rendeva tutto difficile.Blake, ciao. Sono stata davvero bene
anch'io, troppo ed è per questo che non
me la sento di vederti ancora.
Io sono appena arrivata qui, fra
due giorni inizio a lavorare e crearmi
una vita qui con le mie amiche è troppo importante per me. Siamo di due mondi troppo diversi e io non sono la persona ideale, ho troppi casini al momento per lasciarmi andare con qualcuno.
Grazie per avermi regalato la notte migliore di sempre.
Ella.Prima di poter cambiare idea, inviai il messaggio per poi lanciare il telefono sul bancone e prendermi la testa tra le mani.
"Cosa hai combinato?" Disse Anne con sguardo torvo mentre leggeva i messaggi. Michelle corse subito a leggerli a sua volta.
"Ma insomma, non esiste più la privacy?"
Sbottai contro di loro riprendendomi il telefono con uno strattone.
"Tu devi essere impazzita. Cioè quel Dio divino, che scopa come un Dio, che è intelligente, bellissimo, ricco...ti vuole e tu lo rifiuti? Ma ti sei bevuta il cervello o cosa? Credevo ti piacesse."
Michelle mi guardava davvero arrabbiata, Anne anche peggio, se avesse potuto mi avrebbe strozzata a mani nude e poi avrebbe ballato la samba sul mio cadavere.
"Si mi piace ma non posso. Siamo arrivate da quanto? Un giorno? Vi pare che devo trovarmi invischiata in una storia così tanto presto? Io devo prima pensare a me e so che forse vi sembra assurdo e so che forse è un treno che non passerà mai più nella vita, ma io voglio crearmi qualcosa di mio non lanciarmi tra le braccia del primo ricco che incontro nonostante sia bello da morire e mi faccia sentire cose mai sentite. Ora se avete finito di giudicarmi, vorrei mangiare.'
Sbottai contro di loro, decisa a chiudere il discorso. Non volevo più parlarne. Faceva male anche a me perché abbandonarmi tra le sue braccia era stato meraviglioso e lui era davvero davvero fantastico, ma non potevo dedicarmi a nessuno, non prima di aver raggiunto almeno una certa stabilità.
Dopo un po', lo schermo del telefono si illuminò. Con il cuore in gola, aprii il messaggio.Splendore, si da il caso che a me piacciono davvero tanto i casini. E mi piaci tu quindi non ti metto fretta, quando e se vorrai, scrivimi, l'invito è sempre valido.
Blake.Fissai incredula lo schermo per alcuni minuti poi misi via il telefono e mi concentrai sul mio piatto di pasta.
Non sapevo se quella era la cosa giusta, ma avevo troppa paura di farmi travolgere così, così in fretta. Forse avrei solo dovuto vivermi il momento, senza paranoie ma non era da me, io e le paranoie avevamo un legame indissolubile.
Dopo aver mangiato, lavai i piatti poi corsi in camera mia. Inizialmente volevo fare una passeggiata con le ragazze ma lasciai uscire solo loro e mi ritirai in camera mia a scrivere.
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Dreaming In New York City
RomanceTre migliori amiche partono per l'avventura della loro vita. Il sogno nel cassetto: New York City. Sogni che si avverano, amori, nuove amicizie. Ella è una ragazza semplice, di buona famiglia, che vive in un piccolo paesino del Michigan. Figlia un...