L'amore rende liberi.

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'Mio amato Christian,

ti scrivo questa lettera poiché sono sicuro che non riuscirò mai a dirti queste cose a voce; lo sai che ho sempre avuto problemi ad esternare determinate emozioni. Strano a dirsi dato che le persone ritengono che tra noi due io sia quello più sensibile ed emotivo, ma tu mi conosci e conosci i miei blocchi in alcune situazioni. Ecco questa è una di quelle: non riuscirei ad essere abbastanza forte da espormi così, anche di fronte a te. Specialmente di fronte a te, sono troppo egoista, troppo debole per dar voce alla verità. Ma la verità è che l'amore, l'affetto deve rendere liberi e con me tu non lo sei più da tempo. Non ti do l'opportunità di vivere appieno le emozioni che la vita ti offre, i momenti di felicità che ti meriti e che il tuo talento ti ha regalato, tutto a causa della mia maledetta gelosia. In realtà non sono mai stato un tipo geloso delle persone, più delle mie cose, e ne sei al corrente -come su ogni altra cosa di me-, ma con te tutto è diverso, le mie insicurezze sono arrivate ad un altro livello. Mi sento non all'altezza: di te, delle persone che ti stanno accanto, degli altri che ti portano a stare bene e ti fanno spuntare il sorriso. Non è colpa tua, tu non mi hai mai fatto pesare nulla, anzi sei sempre stato al mio fianco con una parola di conforto, con complimenti ripetuti all'infinito, non facendomi mai sentire solo anche quando di mezzo vi erano chilometri di distanza che lottavano contro di noi per separaci, per struggerci, ma noi siamo riusciti ad essere più forti anche di lei. Il problema è mio, è sempre stato mio, con tutti. Ho sempre spinto tutti, in un modo o nell'altro, anche implicitamente, ad allontanarsi, e con te la causa è proprio la troppa paura di perderti, il senso di smarrimento quando vedo che stai bene con gli altri, che potresti stare bene, se non meglio, anche senza di me. Non sono mai stato in grado di farmi delle amicizie forti, di costruire rapporti duraturi poiché mi sento sempre in difetto, a disagio, come se quello non fosse il mio posto. Prendi come esempio l'altro giorno nel gruppo di ballo per questa nuova avventura che ti porterà ad esibirti su grandissimi palchi in tutta Italia per qualche settimana. Mi hai portato lì per farmeli conoscere perché hai detto che sono la persona più importante per te e volevi che ne facessi almeno un po' parte, ricordi? Ma io mi sono rinchiuso nel mio piccolo angolo sicuro, lontano da tutto, ad osservare voi altri interagire e scherzare, notando l'immediata intesa nata tra Daniel e Fede e la tua spensieratezza accanto ad Alessio, la luce che sprigioni quando sei te stesso, quando sai di poter essere libero da tutto, così tanto da poter fare lo scemo senza paura di essere giudicato. Senza freni: Christian al 100%. La parte più bella di te. E forse anche con me, un tempo ti sei sentito così, ma adesso si è spento tutto perché sono sempre stato convinto che, prima o poi, nei tuoi giorni arriverà quella persone che soppianterà il mio ruolo, che quel "tu mi hai capito" sarà dedicato a qualcun altro, a quell'anima che ti comprenderà, senza il bisogno di parlare, così tanto da anticipare i pensieri dell'altro. Non voglio incolparti di nulla perché so che non mi faresti mai soffrire, ma questa relazione non è più sana a causa mia. Non è più sana perché mi sento così in difetto rispetto a lui, al suo talento naturale in tutto quello che fa anche senza impegnarsi, a come riesce ad attirare l'attenzione su di sé non in modo arrogante o snob, ma con semplicità, con la sua sola presenza e dolcezza, non si più non volergli bene, è una persona meravigliosa. È tutto quello che io non riuscirò mai ad essere. Ogni volta che lo guardo, mi sento sempre più insicuro di me e tutti i miei complessi tornano a galla, tutti i demoni che ho cercato di controllare, di avvicinare per poi abbatterli quando non guardavano, rispuntano più forti di prima, come se in tutto questo tempo non avessero fatto altro che nascondersi volontariamente per nutrirsi di quei piccoli momenti di sconforti e fortificarsi sempre di più per provare un attacco finale. Ed eccomi qui a sentirmi più insicuro e inutile che mai. Non riuscirò mai ad essere alla sua altezza, ma cosa più importante non riuscirò mai ad essere alla tua altezza, non potrò mai comparare quello che meriti, quello di cui hai bisogno. D'altronde come posso io, un ragazzino introverso e ansioso, darti la felicità e la sicurezza che meriti? E non riesco a far altro che domandarmi quale sarà il momento in cui anche tu capirai questo, in cui realizzerai che c'è molto altro che ti aspetta, molto di meglio che può farti vivere o sognare nei colori più belli e vivi dell'universo. E lo so che se tu fossi qui, accanto a me, sveglio, invece di dormire nel letto che ha protetto in nostro amore per tanto, mi diresti "Cosa stai dicendo? Ma sei scemo? Non ti abbandonerò mai". Lo so, ti conosco. Ma lo capirai; prima o poi saprai che hai sprecato questi anni con qualcuno che non fa per te, che non può darti altro che paranoie e guai. Ed io non mi perdonerò mai di aver prolungato ancora questa tua sofferenza, non posso più permettere che sguazzi nelle mie insicurezze. Non puoi essere sempre forte per me. Ricordi ad Amici? Eri sempre al mio fianco, pronto a sorreggermi da tutto, pronto a tendere le mani per aggrappare con tutte le tue forze quello scudo che vacillava in continuazione. Tu, da solo. Senza l'aiuto di nessuno, neanche del mio. E io, come un ingenuo, pensavo "che eroe, è la persona più forte che conosca, nulla potrà mai scalfirlo". Ma no, non era così: semplicemente ti eri messo a carico delle mie paure, tralasciando le tue, hai messo me davanti a tutto. Dimmi come fa una persona ad essere così buona? Solo tu riesci, Christian Stefanelli: solo tu sei pronto a mettere da parte tutto per aiutare le persone che ti sono care. Ma così non può funzionare, non è giusto. Come quell'anno ad Amici, devo lasciare il mio posto al tuo fianco in modo tale che tu viva le tue emozioni appieno, anche i dubbi, prima che ti distruggano internamente, e ci sarà qualcuno -Alex, Alessio o chissà chi altro- che saprà aiutarti molto di più di quanto io non sia mai riuscito a fare. Ti amo, più di quanto abbia mai amato nessun altro, più di quanto ami me stesso e la mia vita, più di quanto ami ballare ed è proprio per questo che devo lasciarti andare. Per amore. Ironico, vero? Per amore ti lascio, per amore ti ho intrappolato in una relazione che a mano a mano si faceva sempre più soffocante perché tu ti accorgi delle mie pare e, come sempre, sei pronto a ricordarmi che non sarà così, che nessuno potrà mai prendere il mio posto e cambi anche atteggiamento nei confronti degli altri. Ma non è così che deve andare, non si sta così in una relazione sana, mi sono trasformato in quel maschio maschilista e possessivo che ho sempre odiato. Che scemo ero, vero? A credere di essere riuscito a controllare i miei demoni; in realtà, sono loro che controllano me, da sempre. In un modo o nell'altro hanno sempre fatto il loro sporco lavoro per fare in modo che rimanessi da solo con loro, che soffrissi in silenzio e mi autodistruggessi. La parte peggiore? Che ci sono sempre riusciti benissimo: non solo mi hanno fatto allontanare da tutti, ma in qualche modo hanno fatto sì, ho fatto sì che addirittura mi odiassero. Finisce sempre così: non indifferenza, non dimenticanza, non mancanza d'affetto: odio. Come il mio vecchio migliore amico che alla fine della relazione ha definito me come "quello" che non poteva pretendere che si fosse un rapporto forte tra noi, come "quello" che non poteva neanche più vedere di passaggio. "Quello" ti immagini? Anni buttati via e tutti e ricordi e le sensazioni vissuti insieme si sono accartocciato in un volgare "quello". Riesco sempre a rovinare tutto, non so neanche anche io come: cerco di essere sempre il più buono possibile con tutti, ma a quanto pare non basta. Ho proprio qualcosa di marcio in me che contagia quello che ho attorno. Oggetti, persone, legami. Nulla vi può sfuggire. Ma questa volta non permetterò che rovini la cosa più bella che ho, il regalo migliore che la vita mi ha offerto. Questa volta preferisco lasciare stare io prima che tutto cada in frantumi, poiché per quanto poi si provi ad aggiustarla, a curarla al meglio, a proteggerla, non sarà mai come una volta. Ricordi? Come in quella canzone di Ultimo che mi hai fatto ascoltare tempo fa, quando io ero ancora in lacrime per la tua uscita da Amici, sul tuo letto di a Bergamo e tu mi hai spiegato che andava bene così, che non era più il tuo posto, che tutto era ormai in frantumi e dovevi iniziare un nuova avventura, con qualcuno che ti amasse al tuo fianco; il momento del nostro primo bacio. Io voglio mantenere il ricordo ti una bella esperienza, del capitolo più maestoso del libro della mia vita. Voglio che anche tu lo mantenga, voglio che quando ripenserai a questi anni ricorderai i momenti belli. Promettimi che ripenserai solo a quelli e non alle costrizioni che ti ho portato, non alle insicurezza buttate addosso, non ai momenti di puro egoismo in cui pensavo al mio dolore e non mi accorgevo di quello che si muoveva nel tuo corpo. Spero di averti lasciato anche io qualcosa di positivo. Non posso dirti che sarai sempre una parte importante del mio cuore, perché sarebbe una menzogna. Il mio cuore, come parte del mio armadio, lo sto lasciando qui, a te, ormai ti appartiene. Non accetterebbe di andare da nessun'altra parte che non sia accanto a te. Il mio cuore è e sarà sempre tuo. E anche io voglio farti una promessa: prometto che in ogni tuo giorno importante, in ogni tuo successo, in ogni momento in cui celebrerai la tua voglia di fare, la tua determinazione, la tua ostinazione che ti portano a grandi traguardi, io sarò lì, sarò sempre al tuo fianco, a supportarti in silenzio, a vivere quelle emozioni da lontano, a guardarti fiero come sempre perché, ricorda, sei la persona migliore che conosca e sarò sempre orgoglioso di te e di quello che farai, nulla potrà cambiare questo. Pensami come ad un gas dell'atmosfera terrestre, ma non come l'ossigeno, è banale e non mi sognerei mai, dopo tutto questo, che sono la ragione per cui tu vivo -al massimo è al contrario: sei tu il mio ossigeno. No, considerami come uno di quei gas nobili che stanno sempre intorno a noi, ma che non si vedono, non si sentono, non si ricordano neanche. Forse l'argon, sì. Chi pensa mai all'argon che costituisce solo lo 0,95% dell'atmosfera terrestre? Nessuno, ecco chi. Non è essenziale per nessuno, è inodore, insapore, proprio come mi sento io, specialmente se mi paragono a te, la sostanza che permette a tutti di vivere anche se anch'essa non si sente. Sarò il tuo argon, accanto a te ma senza farmi vedere.

Con tutto il mio cuore, Mattia.'

Lascio quella lettera, ormai intrisa delle mie lacrime, sul tavolino della piccola cucina della casa che un anno fa Christian ha affittato a Roma. La guardo un'ultima volta e ripenso a tutti i momenti condivisi qui, tutte le emozioni che hanno animato queste mura. Ripenso a quanto era felice le prime volte che siamo venuti a vederla, sia vuota che arredata, perché voleva anche il mio punto di vista, voleva che piacesse anche a me. Ha sempre avuto un occhio di riguardo nei miei confronti, anche per le cose più stupide. Mi avvicino al divano e lo sfioro ripensando a tutte le sere passate e a coccolarci sotto una coperta a guardare qualche film che, come da copione, lasciavamo a metà per concentraci sui nostri corpi e per fare l'amore, ancora e ancora. Mi dirigo verso la porta di ingresso e prendo il borsone con i miei vestiti, preparato nel pomeriggio mentre era alle prove e nascosto con prontezza al suo riesco. Lo so: è da codardi scappare così nel cuore della notte, ma lui non me lo lascerebbe mai fare e io non sarei in grado di discordare con quel musetto che amo tanto. Appendo le chiavi all'apposito chiodo sul muro e mi rigiro a guardare quella casetta, piccola ma accogliente, perfetta per noi due, che non vedrò mai più. Le lacrime iniziano a sfuggire dal mio controllo e mi appresto ad uscire veloce prima che i singhiozzi siano troppo forti per uscire di soppiatto. Esco veloce all'appartamento e scendo di corsa le scale che mi separano dalla strada, e lì, solo lì, mi lascio andare al pianto che da tutta la giornata sentivo sfuriare nella gola. Fa male, fa tanto male ma non era inevitabile finirla qui, non potevo essere ancora l'ostacolo della sua tranquillità, non è giusto nei suoi confronti. Spero soltanto che non mi odi e che con il passare del tempo capirà che non ho mai voluto farlo soffrire, era l'ultima delle mie intenzioni. Ma a volte le cose sfuggono dalle nostre mani e non possiamo far altro che adoperare scelte difficili per il bene delle persone che amiamo. Continuo a ripetermi che starà meglio senza di me, lo so perché è così: le persone senza di me hanno un peso in meno di cui preoccuparsi ed io non voglio essere un peso per nessuno, tanto meno per lui in questo momento in cui la sua carriera sta decollando e non può avere un puntino fisso su di me. Con un buco profondo nel petto e con la consapevolezza che a volte l'amore non basta, mi alzo da quegli scalini che mi coccolano da interminabili minuti e mi allontano per sempre da l'unica persona che potrò mai amare.


Spazio me.

Come va?

Okay, non sarà perfetta e questo forse non è il modo migliore di iniziare una raccolta di storie. Avevo in mente tutt'altro momento da descrivere che ho già iniziato e spero di poter mettere presto, ma ho avuto un momento di crisi e avevo bisogno di esprimermi. Qualsiasi modo. Non sono molto brava a vivere e analizzare le mie emozioni e quindi le ho trasformate in quelle di Mattia. Questo è il risultato. Prometto che mi impegnerò per farmi perdonare da questo inizio burrascoso, perciò spero di non attirarmi subito il vostro odio.

Ci sentiamo spero presto. Alla prossima.

Twitter: @SpacePinguin

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