Cap. (I) Prologo

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Questa era la prima volta nella sua vita relativamente breve che Harry poteva onestamente dire di essere felice. Aveva amici, una famiglia e soprattutto un ragazzo amorevole e meraviglioso. Era impossibile immaginare cosa avrebbe fatto senza di loro. Aveva vissuto per anni in una casa poco amorevole (nessun osso del suo corpo avrebbe mai pensato a quel posto come a casa sua), seguiti da anni con un saputello intrigante e diversi traditori, ma molto peggio era il preside manipolatore. Negli ultimi due anni la sua vita era cambiata drasticamente e fortunatamente in meglio.

Tutto ebbe inizio in una notte di luna piena al suo terzo anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Più specificamente la notte che inizia sotto il Platano Picchiatore e nella Stamberga Strillante. Tutto era andato alla perfezione: Ron è stato morso da un cupo – alias Sirius Black, Felpato, il mio padrino, ¼ dei leggendari Malandrini, la bellezza Black (potrei davvero continuare, ma questo interferirebbe con la storia) – beh, questo serve al bastardo dai capelli rossi giusto, è riuscito a stregare il suo Maestro Di Pozioni preferito senza ulteriori ripercussioni e ha finalmente trovato la famiglia che desiderava da quando era solo un ragazzino.

Che tu ci creda o no, ma era tutto dovuto alla sua incredibile fortuna. Dopo due anni, amava ancora quei ricordi, quei giorni in cui erano i migliori della sua vita. Quando lasciarono il passaggio segreto sotto l'albero, la luna piena risplendeva luminosa nel cielo. Il suo primo istinto fu di farsi prendere dal panico, perché il Professor Lupin poteva trasformarsi da un momento all'altro. Quando sembrò che tutto potesse andare a sud molto velocemente, cadde su una piccola roccia sul terreno scuro e spinse accidentalmente Sirius contro il Platano Picchiatore. Beh, per farla breve ancora più breve: Sirius ha stretto il nodo e tutti i rami dell'albero hanno ricominciato a muoversi. Uno dei rami più grandi fece perdere i sensi al Professor Lupin e la minaccia del lupo mannaro scomparve. Senza un altro intoppo nel piano, il piccolo gruppo composto da due professori privi di sensi, un sudicio topo, un carcerato evaso e tre studenti molto fortunati si diresse verso il castello e il Preside.

Continua…

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