Happy birthday Jimin

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Ditto delle NewJeans risuonava nel salotto della casa di Jimin decorato a festa per il suo compleanno.
La stanza era illuminata da luci soffuse sui colori del rosa e del viola, da settimane Jimin studiava la nuova disposizione dei mobili per la festa, per poter far entrare tutti i suoi amici senza stare l'uno appiccicato all'altro, pultroppo Jimin non aveva una casa molto grande, ma aveva preferito il suo salotto a qualsiasi altro locale troppo costoso.
Aveva organizzato tutto nei minimi dettagli, era la prima volta che festeggiava il suo compleanno in grande, aveva scelto la musica che piaceva ai suoi amici, aveva comprato i palloncini e le decorazioni, sua madre lo aveva accompagnato persino a scegliere i dolci ed aveva cucinato per lui anche qualcosa di salato, insieme al padre avevano lasciato la casa libera a Jimin per l'intera serata invitandolo a divertirsi in compagnia delle persone a cui voleva bene, ma anche con quelle che aveva conosciuto da poco, aveva invitato la sua classe di scuola e i suoi compagni di danza.
Sarebbe stato tutto perfetto...se solo Jimin non stesse ascoltando Ditto completamente da solo in mezzo al salotto dopo tre ore dall'orario prestabilito per la festa, con uno stupido cappellino di compleanno in testa ed il sorriso spento.

"Che cosa mi aspettavo..."

Sussurrò a sé stesso rigirandosi una trombetta tra le dita mentre con l'altra mano si asciugava la guancia umida.
Nessuno si era degnato di andare alla sua festa di compleanno, alcuni avevano avvisato poco prima, con scuse banali, altri nemmeno avevano avuto l'accortezza di farlo, semplicemente non erano andati, evidentemente Jimin non era poi così importante come credeva lui, non capiva dove avesse sbagliato, era sempre stato gentile e disponibile con tutti, non erano forse suoi amici?
Jimin era nato e cresciuto a Busan, quando si era trasferito a Seoul un paio di anni prima pensava di poter cambiare del tutto la sua vita, di farsi nuovi amici, molto più cool a detta sua, di rifarsi il look e perdere quel fastidioso faccino grassoccio da bambino che nessuno prendeva mai sul serio, si era impegnato tanto tra diete, allenamenti, creme e hairstyle vari, pensava che in quel modo finalmente lo avrebbero accettato come amico, ed era finito a credere che fosse così quando si divertiva a danza con i suoi compagni o scherzava a ricreazione con gli altri studenti...ma evidentemente si sbagliava.

"Cosa dirò ai miei genitori..."

Parlò ancora tra sé e sé, sua madre si era impegnata così tanto, era stata così felice di vedere di nuovo Jimin sorridere ed avere degli amici, il biondino si stava sentendo male solo all'idea di deluderla nuovamente.
Quando il campanello suonò Jimin era talmente assorto tra i suoi pensieri che inizialmente non lo sentì, colpevole anche la musica molto alta, alla seconda volta che suonò Jimin pensò fosse frutto della sua immaginazione, quindi nemmeno si degnò di alzarsi, alla terza il biondino alzò finalmente lo sguardo sull'ingresso...che qualcuno avesse suonato davvero? Sua madre si era dimenticata qualcosa? Cosa le avrebbe detto se avesse trovato la casa del tutto vuota?
Jimin iniziò a sudare freddo mentre si avvicinava alla porta per poterla aprire e rivelare alla madre cosa fosse successo.
Ma quando, aprendo la porta, gli si presentò la figura di un ragazzo moro ben vestito rimase alquanto confuso.

"Scusa il ritardo, ero in palestra, sono dovuto passare da casa a cambiarmi ed ho beccato un traffico assurdo, non hai idea della quantità di gente che c'era, Seoul è proprio pessima per le macchine eh"

Jimin posò lo sguardo sul sorriso che il ragazzo gli stava mostrando

"Auguri Jimin, non so se ti ricordi di me, sono nuovo nel corso di danza, sono Jungkook ricordi?"

Jimin se lo ricordava eccome, il moro nella sua presentazione in passi di danza era stato a dir poco eccellente, era stato spostato direttamente nei corsi di alto livello senza passare da quelli base, inoltre si ricordava bene di lui perché veniva dalla sua stessa città: Busan.

Loneliness or fate?|Jikook (Oneshot)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora