Le giornate da moglie e mamma erano state fin da subito adrenaliniche. Con lui era così; non aveva timore di far vedere quanto mi desiderava in qualsiasi luogo noi ci trovassimo. Cercava sempre il contatto visivo con me in ogni circostanza facendomi capire cosa aveva in mente. Anche dopo la nascita di Amalia, il suo atteggiamento nei miei confronti non era cambiato. Anzi, si sentiva maggiormente legato a me, grazie alle bimba dagli occhi azzurri. Lei, dolce e determinata, non aveva mancato di far vedere quanto assomigliasse a Dario, in qualsiasi cosa lei facesse. Proprio come quella sera. Mi ero ritrovata a dover smacchiare il muro del salotto, dopo che la piccola terrorista aveva fatto dei capolavori su di esso. Capolavori che erano subito piaciuti a suo padre prendendola in braccio e sbacchiudandola a dovere. Poi, con una certa nonchalance, si dileguò verso lo studio, per riapparire mezz'ora dopo davanti a me con un sorriso divertito.
« Certo che è proprio un'artista, non c'è che dire. », rise lui sistemandosi gli occhiali sul naso.
« Chissà da chi avrà preso... », ribattei alzando il sopracciglio destro un po 'arrabbiata.
« Sicuramente non da me. Io non sono bravo nel disegno o nella pittura in generale. Anche se con lei sono stato un vero artista. »
« Ah, quindi è merito tuo se è venuta così bella e talentuosa? », ridacchiai buttando lo strofinaccio dentro il piccolo secchio che avevo adoperato fino a quel momento.
« E di chi altri? »
« Complimenti per la tua forte autostima! », continuai a ridere apostandomi insieme al secchio.
« Signora Mancini, sta forse insinuando che non è merito mio? E dove li mettiamo i meravigliosi occhi azzurri che ha? »
« Dico solo che anch'io ho la parte in tutto questo. »
« Sicuro. », affermò lui allungando le mani verso i miei fianchi. « Hai delle labbra stupende, e la tua pelle è candida come neve. Hai una bellezza straordinaria e una manualità impeccabile. », mi sussurrò spostando i miei capelli dietro l'orecchio destro.
« Manualità? », risi cercando di interpretare quello che aveva detto.
« Beh, sei brava in molte cose manuali, tra cui preparami il latte. »
« Oh già, il famoso latte. », risi nuovamente pensando al nostro incontro nella cucina di villa Smeralda.
« Mi porti il latte a letto? », sussurrò nuovamente lanciandomi uno dei suoi sguardi maliziosi prima di sparire dietro la porta della camera da letto.
Ricambiai il sorriso cercando di capire come mai quella voglia improvvisa di latte. Mi spostai velocemente sui fornelli e stiracchiandomi il collo aspettai che il latte si riacaldasse. Tirai indietro il capo chiudendo gli occhi mente con la mano sinistra giravo la manovella del gas. Mi sentivo distrutta. Avevo solo voglia di andare a letto e dormire fino all'indomani mattina. Ovviamente, Amalia permettendo.
Presi la tazza di Dario, versandogli dentro il latte, quando sentii Amalia lamentarsi. Mi avvicinai alla sua stanza piano sperando che fosse solo un incubo. Sbirciai dalla porta semiaperta vedendola dormire tranquillamente. Buttai fuori il respiro che avevo trattenuto mentre la osservavo. Non che non la volessi con me, ma avevo proprio bisogno di riposare.
Mi allontanai con passo felpato e stringendo nella mano destra la tazza di latte. Si era un po freddato nel frattempo, ma sicuramente non sarebbe stato un problema per lui. Abbassai la maniglia della camera da letto trovandomi davanti agli occhi Dario sdraiato sul letto con addosso la vestaglia blu in raso. Lui mi sorrise subito vendendo la mia reazione sorpresa.« Ciao... », dissi con la prima cosa che mi venne in mente visibilmente imbarazzata.
Appoggiai la mano libera allo stipite ridendo e capendo finalmente cosa intendeva con il latte.
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Ogni Parte Di Noi
ChickLitSEQUEL DI "OGNI PARTE DI TE" Dario e Anita, ormai felicemente fidanzati, vivono il loro amore come in una favola. Tutto sembra andare per il meglio, fino a quando il passato di entrambi si ripresenta stravolgendo il presente, proprio durante i prep...