Capitolo 13

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3 Febbraio

Caro Diario,

È possibile che la scuola sia così terribile?
Il secondo quadrimestre è appena iniziato e questa settimana è composta interamente da verifiche ed interrogazioni.

Credo proprio che di questo passo non appena compierò sedici anni lascerò la scuola.

☽︎

Luna e Beatrice uscirono dall'aula e si fermarono davanti alla porta, aspettando Selene.

«È solo Lunedì e già voglio farmi fuori.»

Disse coprendosi la faccia con le mani.

«Lo so, lo so. Cerca di resistere, mancano ancora quattro mesi.»
«Quattro? E abbiamo ancora 4 anni davanti? Se domani non vengo probabilmente sarò morta.»

Le ragazze si recarono vicino alle macchinette, era diventato un punto d'incontro. Da quando era ricominciata la scuola, Beatrice fece conoscere agli altri le sue compagne delle medie, che andavano in un'altra classe, e quasi ogni giorno durante gli intervalli si incontravano lì.

«Dov'è finito Elia?»
Chiese Luna alle altre due.

Beatrice si guardò intorno, come se non se ne fosse nemmeno accorta della sua assenza. Selene alzò le spalle.

Nel frattempo arrivarono le compagne di Beatrice, anche loro avevano una faccia distrutta.

«Secondo voi è normale mettere due verifiche e un'interrogazione tutte e tre nello stesso giorno? E per giunta questa settimana e quella prossima siamo pieni. Ma tipo, stra-pieni.»

Si lamentò una di loro.

«Siamo nella stessa situazione. Io vado a buttarmi da un ponte, chi viene con me?»

Scherzò Selene. Anche se il suo tono di voce era alquanto serio.

«Io.»

Risposero tutte.

«Ragazze, noi dobbiamo tornare in classe a ripassare, nella prossima ora mi sono offerta volontaria di storia e devo ancora ripassare. Ci vediamo fuori scuola?»
«Sì, a dopo.»

Mentre loro tornavano in classe le ragazze decisero di andare a recuperare Elia, ma era già dietro di loro. Vicino a lui c'era Emma.

«Ah, eccoti. Dov'eri finito?»

Gli chiese Selene incrociando le braccia.

«Stavamo cercando voi. Dobbiamo dirvi una cosa.»
«Va avanti.»
«Io e Emma ci siamo messi insieme.»

Disse, entrambi sorridenti.

Selene sgranò gli occhi, Beatrice si coprì la bocca dallo sconvolgimento e Luna aggrottò le sopracciglia.

Elia percepì il loro disappunto e il suo sorriso svanì all'istante.

Emma fece una risata nervosa.

«Non ve lo aspettavate?»
«No.»

Rispose Beatrice senza esitare.
Per fortuna qualcuno chiamò Emma e,  notando anche lei il disagio che aveva provocato, andò da loro.

Elia si girò di scatto verso le ragazze, con un'espressione mista tra rabbia e confusione.

«Che vi prende? Perché ce l'avete con Emma?»

Le tre si guardarono, sorprese che Elia non sappia l'opinione di tutti sulla sua ragazza.

Selene decise di spiegargli la situazione.

«Elia, te lo dico in modo più gentile possibile, però Emma non è... Diciamo... Così adatta a te...»

Dice, cercando di non offenderlo ulteriormente.
Beatrice fece un passo aventi e alzò le mani, una cosa che era solita fare quando stava per dire qualcosa di offensivo.

«Diciamo le cose come stanno, Emma sta sul cazzo a tutti.»

Elia sgranò gli occhi. Luna tirò un leggero pugno sul braccio di Beatrice.

«Hai ragione, però potevi esprimerti diversamente.»
«No, scusate, perché io non ne sapevo nulla?!»

Il ragazzo era sempre più confuso e irritato.

«Perché non ti ha preso di mira.»

Cercò di spiegare Luna.

«Lei non ha preso nessuno di mira, che state dicendo?»
«Io avrei i miei dubbi, ogni volta che le passo davanti mi guarda come se fossi un alieno.»

Dice Luna appoggiando le mani sui fianchi.

«Anche a me, poi ogni volta che parlo mi guarda in modo strano.»

Beatrice fece una faccia offesa.
Elia si coprì la fronte con la sua mano.

«Ve lo giuro, non è come pensate voi. Io la conosco da quando andavamo alle elementari, è sempre stata molto gentile con tutti. Sono sicuro che se la conoscete meglio vi piacerà, per favore, ascoltatemi.»

Quando finì la frase la campanella suonò, indicando la fine della pausa. Elia si allontanò subito.

«Adesso non ci parlerà per settimane intere.»

Afferma Beatrice, visibilmente infastidita da tutta questa situazione.

«Bea, che ti prende? Di solito non ti comporti così quando c'è Elia.»
«Niente, lascia stare.»

Entrò in classe senza aggiungere altro.

«E abbiamo perso anche lei!»

Esclamò Luna fingendo un sorriso.

«Tranquilla, tra qualche giorno risolveranno tutto.»

Selene provò a tranquillizzarla, anche se non funzionò del tutto.

☽︎

Luna e Selene erano rimaste da sole.

Elia era apparentemente ancora arrabbiato con loro e Beatrice era troppo di mal umore per parlare con qualcuno.

«Cosa facciamo?»

Chiese Luna, preoccupata che il loro gruppo potrebbe dividersi per una tale banalità.

Le due erano appena uscite da scuola e stavano aspettando che Beatrice le raggiungesse.

«Come?»

Selene era troppo focalizzata ad individuare la sua amica.

«Cioè, come facciamo a riappacificare Elia e Beatrice?»
«Prima di tutto ci scusiamo con Elia, poi io parlerò a Bea, dev'esserci qualcosa che non va.»

Luna annuì. Nel frattempo Beatrice passò davanti a loro, ma non si degnò nemmeno di girarsi.

«Va bene, adesso è troppo. Faccio una cosa, le parlo immediatamente e domani chiariamo le cose con Elia. Ci vediamo.»

«Ciao.»

Selene corse verso la sua amica.

Mentre Luna tornava a casa stava pensando alle parole di Elia. Doveva parlare di più con Emma, quest'anno avranno scambiato solo un paio di parole.

Ma per ora era meglio se si fosse concentrata sulle due verifiche che varrebbe svolto domani.

𝐋𝐚 𝐃𝐞𝐚 𝐃𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐋𝐮𝐧𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora