XI - Effetti Collaterali

21 2 0
                                    

Fui invitato ad una presentazione di un libro in una casa a Beverly Hills.
Casa non era la parola corretta, forse madison square garden era più corretto.
C'era la presentazione di uno di questi ricconi che aveva scritto un libro su un tema politico.
La serata era di una noia mortale, c'era un quartetto d'archi che suonava e tante persone con la puzza sotto il naso che ignorantemente parlavano di un libro senza né capo né coda.
Non dovevo fare una recensione del libro, meglio per loro.
Dovevo solo partecipare alla serata e scrivere un articolo piacione a proposito.

 Dovevo solo partecipare alla serata e scrivere un articolo piacione a proposito

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


13 anni prima

Ricordo bene la prima volta che entrai a Beverly Hills, ero appena arrivato in California, giovane e pieno di speranze. Girovagavo per la città da solo con sandwich immangiabili a visitare tutte le maggiori attrazioni.
Primo perché le avevo sempre e solo viste nei film e secondo per farmi un'idea della geografia della città. La prima attrazione che visitai fu la Walk of Fame.
La visitai di notte, con le luci, i negozi, i cinema, fu fantastico.
Era esattamente come la immaginavo.
Le volte successive la sua bellezza e l'entusiasmo che ti suscitava calavano sempre più.
Dopo anni ci passavo e neanche ammiravo più nulla anzi mi giravano le scatole a vedere tutti quei turisti.
La seconda attrazione che vidi fu appunto Beverly Hills.
In quanti film sarà apparsa? Migliaia? Milioni?
Vederla di persona era tutta un'altra cosa però.
Era veramente enorme e smisurata.
Arrivai col mio panino schifoso e ricordo pensai: «Stando qui mi sento un po' ricco anch'io!»
E addentai il panino fatto con fette di pane e insalata comprati al 99cent. store.
Entrai a Beverly Hills e la girai per ore in lungo ed in largo.
Nei film però non ti dicono che spesso non vedi proprio nulla. I muri delle case sono spesso fatti di piante rampicanti e alberi alti senza esagerazioni dieci metri.
Probabilmente li ci abitava qualcuno che non desiderava essere paparazzato.
C'erano le classiche palme californiane, altissime, le piazze verdi coi laghetti, insomma era una città indipendente da Los Angeles.
Più si saliva e più c'erano le case dei ricchi.Più si saliva e più dovevi essere uno scalatore professionista per continuare.
La pendenza saliva sempre di più. Io comunque ero deciso ad arrivare in cima.
Fu praticamente impossibile perché ad un certo punto non c'erano più i marciapiedi, quindi eri in balia della macchine che ti sfrecciavano a mezzo cm. Io come avrete intuito non possedevo un'automobile.
Arrivato ad una certa altezza dopo ore che giravo dovetti desistere.


Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Niente seghe, oggi festa!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora