La prima notte nella nuova casa è andata. Apro gli occhi e inizialmente mi sento un po' spaesata, ma basta vedere la fila di peluche allineata al muro sotto la finestra per capire che sono in un luogo che posso chiamare casa.
Rimango stesa a letto ad osservare il soffitto bianco. Oggi dovrò fare solo una cosa importante, passare dalla scuola e lasciare alcuni documenti da allegare al mio trasferimento prima dell'inizio del nuovo anno scolastico tra una settimana. Ieri sera a cena ho scoperto che Peter sarà un mio compagno di classe e questa cosa mi ha fatto notevolmente rilassare, potrò avere qualcuno di familiare con cui passare le giornate anche fuori casa.
Lui sin da piccolo aveva fatto scuola a casa, era suo padre a fargli da insegnante, poi per il liceo però Peter aveva deciso di voler provare l'emozione di frequentare una scuola vera e stare insieme ad altri ragazzi della sua età. Il carico di lezioni ha avuto un impatto negativo sulle sue abitudini e non è riuscito a stare dietro a tutto il primo anno, finendo così per doverlo ripetere.
La sua storia è diversa dalla mia, eppure ci ritroviamo adesso a poter frequentare un anno insieme ed aiutarci a vicenda. Dopo di allora lui ha ingranato la marcia diventando tra i primi della classe. Da quello che ho sentito ieri sera a cena probabilmente a fine anno sarà lui il Valedictorian.
A me basta passare con una buona media così da mantenere la borsa di studio al college ed avere la mia ammissione riconfermata. Non so ancora neanche che corsi seguirò al college, non so cosa voglio davvero diventare, ma ho sempre desiderato vivere quell'esperienza, è probabilmente l'unica cosa che non vedo davvero l'ora di fare.
Decido di alzarmi dal letto e andare a fare colazione.
Esco dalla stanza e percorro i pochi passi che mi dividono dal bagno chiudendomi la porta alle spalle. La finestra era stata lasciata aperta, appena entro vengo percorsa da un brivido di freddo. Non ci metto molto a sbrigarmi e uscire di corsa. Camera mia era così calda e il cambio di temperatura con il bagno mi ha fatto gelare.
Ciò che noto appena esco è che la porta della camera di Peter è spalancata, quella di Trevor è chiusa. Alcuni rumori dal piano inferiore mi fanno capire dove troverò i due fratelli.
Peter è seduto sul divano, con le cuffie in testa, intento a giocare. Trevor è in cucina, seduto al tavolo, a sorseggiare del caffè e mangiare dei biscotti. Ha lo sguardo fisso davanti a sé, non si accorge del mio arrivo mentre mi dirigo verso il frigo e prendo la scatola del latte che poi verso in una tazza.
Mi siedo anche io al tavolo, ma lontano da lui per quanto è possibile. È adesso che gli sono poco lontana che Trevor alza lo sguardo e mi scruta. Il suo sguardo mi mette i brividi perché è freddo, calcolato, senza emozioni. Non mi lascio intimidire e lo guardo a mia volta. Non ci trovo nulla del ragazzo che ricordavo io nei suoi occhi.
"Vorresti del caffè piuttosto?" Mi chiede indicando il latte, come se gli desse fastidio che non stessi bevendo la sua stessa bevanda da adulti. Scuoto la testa senza aprire bocca. Lui scrolla le spalle come a dire io il mio lavoro l'ho fatto e si alza, posando la tazza ormai vuota nel lavandino. La manica del pigiamo gli si alza leggermente e posso notare l'ombra di un tatuaggio sull'avambraccio.
Se ne va, lasciandosi dietro un alone che mi mette a disagio. Lo seguo con lo sguardo finché non scompare alla vista sulle scale. Il suo comportamento è così strano.
Noto che ha lasciato dei biscotti su un fazzoletto dove prima era seduto. Per qualsiasi motivo li abbia lasciati, non credo tornerà per finirli e il mio latte sta diventando un po' spiacevole da solo quindi me li avvicino e ne immergo uno alla volta nel liquido bianco.
La zia mi ha lasciato, sul bancone della cucina, alcuni dei fogli che dovrò portare a scuola. Alcuni certificati e altri fogli di cui non capisco il contenuto che devo ricordare di portare con me più tardi.
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Lotus Flower [in Revisione]
Romance*la storia contiene scene e linguaggio espliciti non adatti ai minori* "Vivere tutti i giorni il giorno perfetto sarebbe un'utopia... Perché ad ogni giorno perfetto ne segue sempre uno imperfetto." Katana King non avrebbe mai pensato la vita le rise...