Capitolo Dieci

50 5 0
                                    

Sin da piccola, ho sempre avuto lo stesso problema. Se succede qualcosa, o sono stressata, o il giorno dopo devo fare qualcosa che mi rende ansiosa, la sera i miei sogni vanno a ruota libera e spesso non sono dei più piacevoli. Spesso mi ritrovo anche ad avere accanto persone conosciute, familiari o altri che potrei incontrare all'evento a cui partecipare una volta sveglia.

Sin da bambina ho sempre avuto degli incubi molto particolari. Non saprei neanche come spiegarli. Per me non esistono davvero i bei sogni, ma esistono sogni non tanto brutti.

Nel peggiore dei casi invece passo la giornata senza chiudere occhio perché il mio cervello non smette di pensare. Ecco, il pensiero di questa notte è lo scontro con Trevor. Lo rivivo nella mia mente ancora e ancora e il livido pulsante sul braccio non aiuta a distrarmi.

Non chiudo occhio anche se sto morendo di sonno e vorrei troppo mettermi a dormire. Che vantaggio ho avuto nello stare a casa se comunque non sono riuscita a dormire per un attimo?

Non voglio vedere che ore sono, quello mi metterebbe ancora più ansia. Perché se sono ad esempio l'una di notte mi verrebbe da pensare perché non riesco ad addormentarmi?, se sono invece le quattro penserei oh no, tra qualche ora dovrò alzarmi dal letto. Entrambe le opzioni mi farebbero stressare così tanto da non riuscire, nemmeno in quel caso, a dormire.

Uno dei due ragazzi è tornato dalla festa qualche ora fa. Non so chi dei due perché alla fine entrambi avevano detto di andarci solo per un'oretta. Uno dei due ha mentito, perché sta rientrando solo adesso a casa, a notte fonda.

La zia alla fine non è rientrata e ho scoperto, dopo averle mandato un messaggio per telefono, che ha dovuto fare un turno straordinario. Questo ha permesso al figlio di poter fare come gli pare.

Non è solo!

Lo realizzo quando, dopo il numero di passi sulle scale, sento due voci e una di queste è femminile. Spalanco gli occhi e mi metto in ascolto. Non riesco a distinguere ciò che si dicono. Ciò che distinguo è l'inconfondibile rumore di baci.

Una porta si apre, le voci si allontanano e la porta si chiude. Solo adesso so chi è che mi ha mentito, lo stesso ragazzo che dopo un'ora avrebbe dovuto riportarmi a casa nel caso avessi scelto di andare con loro.

Li sento, nella camera accanto alla mia, muoversi. Sento il rumore del letto quando ci si stendono sopra e poi sento altri rumori. Rumori che avrei molto volentieri preferito di evitare, soprattutto a quest'ora di notte, con la mia necessità di chiudere gli occhi e addormentarmi.

I rumori d'un tratto diventano più forti. Mi giro di lato, portandomi il cuscino sulla testa per cercare di attutire i suoni, ma non funziona. Dovrei dormire e invece il mio cervello pensa a Trevor, ai suoi capelli, sempre ordinati, dalla quale ogni tanto qualche ciocca si distacca per cadergli sugli occhi verdi. Penso a quelle labbra carnose che baciano un'altra, a quel corpo sodo che viene toccato da un'altra e il mio corpo si risveglia. Altre parti a parte il livido al braccio iniziano a pulsare e vorrei prendermi a schiaffi perché non posso avere una reazione del genere pensando al ragazzo con cui ho passato quasi tutte le mie vacanze invernali e con cui mi sono spesso confessata sulle mie cotte amorose.

Anche se non è mio cugino di sangue è pur sempre mio cugino. E anche se è affascinante e mi rivolge quegli sguardi di ghiaccio che mi fanno rabbrividire, non posso provare certe sensazioni per il ragazzo che vive sotto il mio stesso tetto e sta nella camera accanto.

Il cuscino non funziona ma serro le palpebre e mi costringo a pensare ad altro. Tutto tranne che a Trevor nudo sopra un'altra ragazza che geme di piacere.

Mi alzo di scatto e apro gli occhi. No, no, no, no. Non è possibile. Come faccio a dormire in questo modo? Non potrò mai dormire se continuano così. Sono rientrati a casa da soli alcuni minuti e già ci stanno dando dentro.

Lotus Flower [in Revisione] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora