Shade's Point Of View
"J-justin." Balbettai. La mia voce era rotta, e le lacrime minacciavano di uscire e di rigarmi le guance. Ero senza parole.
"Shade." Disse Justin venendo verso di me.
Ero ancora ferma, paralizzata davanti a quella vista quasi surreale ma così vera. Non potevo credere a quello che i miei occhi vedevano. Lui era li, fermo paralizzato quanto me.
"Shade..." Sussurrò l'uomo facendo un passo avanti.
"No." Lo fermai scrollando la testa e mettendo una mano davanti a me, come per tenerlo a distanza. "Non avvicinarti." Le lacrime iniziarono a scendere, senza controllo. "Brock, vai via." Dissi fredda abbassando lo sguardo.
"Shade, i-io posso spiegare." Balbettò facendo un altro passo avanti.
"Non ti avvicinare!" Gridai puntandogli un dito contro.
"Ti prego Shade, posso spiegare." Tentò di farmi cambiare idea.
"Esci cazzo!" Sbottai incazzata. "Ti prego..." Sussurrai cercando di non essere troppo scontrosa.
D'altronde era pur sempre il mio defunto padre.
Con le lacrime agli occhi, scrollò la testa e uscì dal capanno sbattendo la porta.
Mi girava la testa, forse anche a causa di tutto il sangue che avevo perso.
"Shade." Sussurrò Justin prendendomi il viso tra le mani e piantando le sue iridi nelle mie. "Sei stanca, vieni." Dopo avermi lasciato un dolce bacio sulla fronte, mi prese in braccio e mi portò di sopra.
Capii che era una camera solo quando mi posò su un letto.
"Ora riposati." Sussurrò sorridendomi e coprendomi con una morbida coperta. Poi, mentre stava per andarsene, lo fermai.
"Resta." Sussurrai con la voce ancora ritta dal pianto.
Annuì, e dopo essersi tolto la maglietta, restando in pantaloni della tuta, si mise sotto le coperte dietro di me. Mise un braccio intorno alla mia vita e mi tirò verso di se, in modo da far combaciare la mia schiena con il suo petto.
"Mi dispiace, non avrei dovuto portarti qui." Sussurrò dispiaciuto.
"Shh..." Lo zittii.
"Ti voglio bene." Sorrise per poi darmi un leggero bacio sul collo, provocandomi una serie di brividi.***
"Hey piccolina." Sussurrò Justin accarezzandomi il viso per svegliarmi. "Ciao." Sorrise appena i miei occhi si aprirono e si immersero nei suoi color caramello. "Ciao Justin..." Mi accoccolai sul suo petto inalando a fondo il suo dolce profumo.
"Vieni, devi mangiare qualcosa." Disse alzandosi dal letto e prendendomi in braccio.
É troppo bello stare tra le sue braccia.
Mi portò al piano di sotto e mi posò sull'isolotto in marmo della cucina.
Justin era ancora a petto nudo, potevo vedere ogni tatuaggio, dall'angelo sul braccio, alla croce sul petto.
Quando si girò per cercare qualcosa da mangiare nel frigo, vidi per la prima volta una cicatrice che partiva dal collo e finiva verso la metà della schiena.
Lentamente, scesi dell'isolotto e mi avvicinai a lui. Justin si immobilizzò quando le mie dita sfiorarono la sua cicatrice.
"Chi te lo ha fatto?" Domandai in un quasi impercettibile sussurro.
"É successo tanto tempo fa..." Rispose continuando a cercare nel frigorifero. "Ti piace il prosciutto?" Chiese girandosi verso di me cambiando argomento.
"Sono vegetariana..." Risposi ridendo sotto i baffi.
"Oh. Davvero?" Chiese guardandomi piegando la testa di lato.
"Si." Sorrisi.
"E cosa mangia un vegetariano?!"
"Tutto ciò che non é carne. Quindi, pasta, pane, pizza, verdura, formaggio, eccetera."
Mi guardò divertito un attimo prima di rigirarsi e cercare qualcos'altro.
"Voglio rivederlo." Affermai decisa.
"Chi?" Chiese confuso tirando fuori dal frigo un sacchetto di insalata.
"Brock."
"Sei sicura di volerlo fare, non c'é fretta." Disse rassicurandomi.
"Sono sicura." Forzai un sorriso.
"Beh, é in camera sua." Indicò dietro di me. Mi prese le spalle e mi costrinse a guardarlo negli occhi. "Voglio che tu sapia che puoi andartene in ogni momento. Okay?" Chese conferma.
"Grazie Justin." Sorrisi, lo abbracciai e andai alla ricerca della camera di mio padre.
Mio Dio.
Stavo sudando freddo... Che cosa avrei fatto quando me lo sarei trovata davanti?
Domanda molto inutile visto che dopo nemmeno un millesimo di secondo, uscì dalla sua stanza.
"Shade..." Sussurrò lasciando cadere a terra il borsone che aveva in spalla.
"Brock..." Dissi lasciandomi andare tra le sue braccia.
"Amore mio. Non sai quanto mi dispiace. Posso spiegarti tutto." Disse tra un singhiozzo e l'altro dandomi un bacio paterno sulla fronte.
"Spero che tu abbia valide ragioni." Risposi fredda staccandomi dall'abbraccio per asciugarmi le lacrime.
"Mi sei mancata."
"Anche tu mi sei mancato."
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My Trouble // Justin Bieber
FanfictionIl Bronx è universalmente noto per essere uno dei quartieri più violenti e pericolosi, dove tutt'ora gran parte della criminalità è concentrata unicamente nell'area del South Bronx. Guarda caso, proprio dove mia madre ha trovato casa... Sono Shade...