The ultimatum 3.

415 19 3
                                    

Il premio della notte più fredda dell'anno va a quella appena passata.
Ho trascorso letteralmente tutto il tempo tremando sotto una misera coperta di cotone, tralaltro maleodorante, sporca di macchie di non so quale sostanza.

Dovrei proprio portarla in lavanderia.

Definizione di risveglio traumatico?
Quello vissuto da me circa una mezz'oretta fa, quando mi son svegliata a causa del telefono che squillava ininterrottamente, mostrandomi la schermata con il nome "Barry" in grande.

Dopo avermi rotto il cazzo alle nove del mattino, chiedendomi di raggiungere lui e quel coglione
di Rafe al Wreck, un luogo
acchiappa turisti e che
emana odore di soldi da
km di distanza.
Appartiene alla famiglia Carrera, genitori di Kiara, questo è anche uno dei motivi per la quale è ricca sfondata e quindi una Kook.

Ed eccomi qui, seduta ad un tavolino vicino al mare, con il calore del sole che mi arriva dritto in faccia, una musichetta in sottofondo proveniente dal locale e il leggero vociferare delle persone sedute attorno a noi.

«Ma ci stai ascoltando?» Domanda Barry, lanciando un'occhiata veloce a Rafe, per poi portare nuovamente lo sguardo su di me.
Lo osservo, notando solo adesso gli occhi rossi.

È già fatto alle 9 e mezzo del mattino.
Siamo messi davvero bene.

«Si certo... non vedevo proprio l'ora di vedervi quest'oggi e ascoltare le vostre voci splendide...» Mormoro appoggiandomi alla spalliera della sedia, con le braccia incrociate sul seno. Rafe alza gli occhi al cielo mentre Barry ride.

«Questa mattina sei più bella del solito sai Smith?» Mi fa un sorriso malizioso Rafe, passandosi una mano sulla nuca pelata, facendomi un occhiolino.
Faccio una faccia alquanto schifata.
Si porta uno stuzzicadenti alla bocca, mordicchiandolo, credendo in qualche modo di essere sexy od una cosa del genere.

«Cameron se non la pianti quello stuzzicadenti te lo ficco nell'occhio, intesi?» Lo avverto con un sorrisino ironico, per poi di colpo tornare seria.
«Parliamo del motivo per cui mi avete chiamata» Incrocio le dita tra di loro, appoggiando le mani sul tavolino.
Barry si guarda attorno velocemente, controllando che occhi indesiderati non siano posati su di noi.

«Rafe mi ha messo al corrente della vostra chiacchierata di ieri e del fatto che Maybank abbia detto che me medesimo ha dei conti in sospeso con lui» Barry sputa del catarro per terra, facendomi venire il voltastomaco.

Porca puttana era grosso quanto la mia mano, come cazzo fa ad essere tutto nella sua gola?!

«Io riferisco solo ciò che a me viene riferito, dei cazzi vostri non m'interessa»
Lo guardo dritto negli occhi, facendo trasparire tutta la mia serietà.
«Ciò che ti viene riferito è sempre una cazzata ed io non ho intenzione-» Sbatte un pugno sul tavolo per poi indicare la mia figura con l'indice.
«Non ho la fottuta intenzione di perdere tempo con gente incompetente e che cerca di fottermi»
Cerca di incudermi paura, in vano e lui sembra accorgersene, guardando per un attimo sconvolto la mia posizione del tutto tranquilla.

Ci vuole per altro per spaventarmi.

«Come ho già detto al signorino alla tua sinistra, non voglio essere in mezzo a cazzi che non mi riguard-»
«Ci sei in mezzo fino al collo dolcezza»
Mi interrompe Barry con un sorriso sghembo che gli baleva sul volto.
«Hai parlato con Luke?» Mi domanda Rafe, guardandomi quasi con sguardo preoccupato.

Almeno c'è qualcuno di gentile e calmo, anche se questi due aggettivi potrebbero essere rivolti a qualsiasi persona tranne che a Rafe.

«Si beh...non è andata bene, come avevo già detto, lui vuole quella roba, ed anche in fretta»
Rafforzo il "vuole".
Conosco Luke da anni ormai, potrei quasi considerarlo un secondo genitore, so benissimo che se lui si mette in testa una cosa fa davvero di tutto per ottenerla, anche se ciò vedrebbe nei casini persone innocenti.

All so unexpected //JJ Maybank//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora