Una bambina indesiderata

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Il tesoro perduto di Mosca

-Capitolo 87-

Una bambina indesiderata


<Glenda!>

<e-eccomi> rispose la piccola bambina scendendo dalle scale, era il giorno della recita ed era stata brava e aveva preso una parte importante, non la protagonista ma lo stesso una figura che appariva molto!

Sorrise timidamente, ma quel sorriso morì sul nascere vedendo il volto annoiato e infastidito della madre.

Guardò le sue piccole e carine scarpe, e stringendosi nel cappotto che le aveva passato la madre uscirono dalla loro casa.

Aveva sempre i capelli spettinati la piccola Glenda, nessuno la aiutava a prepararsi e aveva dovuto imparare molto presto a come gestire le cose che gli servivano.

Stavano per attraversare la strada e allungando la mano verso quella della madre riuscì quasi a sfiorarla quando quest'ultima la sgridò <hai ancora bisogno che ti dia la mano?! Basta seguire le strisce pedonali non vedi!?>

Glenda sentì un nodo alla gola e mettendosi la mano nella tasca disse <s-scusa>

<e smettila di balbettare! Sembri una scema così!>

La piccola bambina si mise una mano sulla bocca, cosa voleva dire balbettare?

L'avrebbe chiesto alla maestra, come sempre...

Arrivarono alla scuola elementare e Glenda riacquistando un po' della sua felicità vide la sua maestra sorriderle.

<buon giorno signora Rossi, lo sa che Glenda in questa recita ha una parte molto importante?>

La madre annoiata disse <davvero? Bene allora faccia un video o qualcosa di simile, io devo andare>

La bambina stringendo le mani cercò di dire qualcosa ma non voleva far arrabbiare nuovamente la madre.

Ci pensò la maestra e chiederle <ma signora non vuole nemmeno vedere l'inizio? Sarà Glenda ad aprire lo spettacolo! Bastano anche cinque minuti>

<e io ho di meglio da fare! Avanti paghiamo già fin troppo questa scuola chieda a qualcuno di fare un video o altro, io ora devo andare, ti viene a prendere la domestica dopo > finì di dire la signora Rossi e Glenda fece cenno di sì con la testa.

La vide andare via senza nemmeno salutarla, sentiva qualcosa di pesante nel cuore ma non voleva pensarci...

<vieni tesoro, ci dobbiamo preparare per lo spettacolo> disse abbassandosi la maestra e la bambina con gli occhi umidi fece di sì con la testa triste.

La maestra vedendo quel volto cercò di sorridere per farla stare meglio e prendendola in braccio disse <oplà fate spazio alla nostra star!>

Glenda era vestita da mago Merlino!

La maestra le aveva ripetuto le parole difficili che c'erano nel suo copione e la bambina emozionata andò nel palco e recitò quello che aveva imparato.

<io sono il grande mago Merlino! E questa è la storia di re Artù e della tavola rotonda!>

La recita durò molto, tutti i bambini erano felici e Glenda si divertiva a giocare con gli altri maghi Merlini, dopotutto la storia era lunga e quindi c'erano come minimo 4 bambini che interpretavano lo stesso ruolo.

<ma che brava che sei stata Glenda!>

<è vero ha detto tante parole difficili senza sbagliarsi>

<sei proprio una brava bambina>

Molte mamme erano andate a fargli i complimenti, dopotutto bastava vedere come si comportavano i genitori di Glenda con lei per capire che non le davano un minimo di supporto.

Le fecero molte carezze e le diedero molti baci per premiarla degli sforzi fatti e man mano una dopo l'altra la salutarono andando via con i loro bambini.


Glenda era seduta sul muretto che delimitava il piccolo chiosco che apparteneva alla scuola.

Ormai tutti se ne erano andati ed era rimasta da sola.

La maestra era sempre al suo fianco, ma qualche volta doveva assentarsi per mettere a posto o dare una mano.

Così Glenda giocava con la sua gonna per passare un po' di tempo, oppure guardava il cielo che si faceva sempre più scuro.

La bambina non smise di sorridere, la tata sarebbe arrivata in un batter d'occhio lo sapeva! Su di lei poteva contare!

Era sempre gentile con lei, le faceva un po' di coccole e l'aiutava ad allacciarsi le scarpe qualche volta.

Si rannicchiò su se stessa, ormai erano le sei e la recita era finita da due ore... chiuse gli occhi e si strinse a sé, avrebbe dovuto aspettare ancora poco!


Non arrivò nessuno, fu la maestra ad accompagnarla e la piccola Glenda cercava di non piangere, di certo la tata era occupata non l'aveva fatto apposta!

Si presentarono davanti a casa sua e aprirono il cancello, la maestra entrò anche lei e disse <Glenda tu vai in camera tua, io devo parlare con i tuoi genitori>

La bambina fece di sì col capo, scappò in camera sua e per quella sera sentì solo urla su urla.

Il tesoro perduto di MoscaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora