Il tesoro perduto di Mosca

Una bambina indesiderata (parte 2)

Il tesoro perduto di Mosca

-Capitolo 88-

Una bambina indesiderata (parte 2)

Glenda andava alle medie, la sua cara tata era stata licenziata per aver rubato dei gioielli alla madre.

Ora era in camera sua a leggere un libro per le vacanze estive, i genitori l'avevano lasciata da sola a Milano ed erano andati a farsi una vacanza.

Glenda sbuffò, faceva davvero caldo!

Scese le scale e mettendosi in sala capì che non faceva differenza, sempre caldo! Perché l'avevano lasciata li? Aveva preso dei bei voti nella pagella, cosa aveva fatto quella volta?

Guardò il libro che la professoressa gli aveva dato da leggere "il signore delle mosche" davvero brutto secondo Glenda!

Non era normale che dei bambini si comportassero così!

Buttò il libro sul divano e sdraiandosi per terra sul pavimento fresco cercò di rilassarsi.

Avrebbe iniziato la terza media e ciò significava che ci sarebbe stata la verifica di terza media!

Già in prima si era detta che avrebbe iniziato a creare la sua tesina, ma alla fine della fiera era lì sul pavimento a cercare di sfuggire al caldo!

Si alzò e andando in cucina vide che il frigorifero era praticamente vuoto.

Contò i soldi che gli avevano lasciato i genitori e calcolando come al solito per quanti giorni non sarebbero tornati andò a fare una piccola spesa.

<Glenda ma cosa ci fai qui ad agosto?> chiese una sua compagna di classe e Glenda che era dentro casa sua nel suo piccolo giardino disse affacciandosi dal cancello <i miei sono andati via, mi hanno detto di non uscire di casa se non per fare la spesa. Tu cosa ci fai qui invece?>

E vide l'abbronzatura scura della bambina che sorridendo felice disse <io sto qui per tre giorni e poi vado al mare, vuoi venire con me?>

Glenda sorrise emozionata, ma cosa avrebbero detto i suoi genitori?

Incerta disse <a me piacerebbe, ma devo chiedere ai miei->

<li chiama mia mamma! Dai esci che così andiamo a casa mia a chiederglielo!>

Glenda emozionata chiuse tutta casa e aprendo e chiudendo il cancello andò con la sua amica.

<ma come no? Glenda è da sola in casa, starebbe con noi una settimana e poi la riportiamo indietro noi stessi>

Glenda strinse le mani, un altro no...

<per i soldi? Non c'è ne bisogno prendiamo con noi Glenda volentieri, e sempre gentile ed educata quindi non ci saranno problemi>

Parlarono ancora per un po' e Glenda e la sua amica erano nell'altra stanza.

Gli avevano offerto un gelato, era così fresco e si sentiva già meglio.

<cara Glenda...> disse la madre della amica e la bambina sorridendo disse <mi dispiace per avervi disturbato quando vi stavate preparando per andare al mare... i-io vado allora grazie per il gelato>

Si alzò e non aspettando nemmeno che le due donne dicessero qualcosa scappò via.

Arrivò in fretta e furia a casa sua e correndo in camera si mise a piangere, non si meritava nulla, nemmeno il gelato che gli avevano offerto!

Passò così la notte...

Si svegliò per via del caldo e vedendo che la temperatura non decideva a scendere si ricordò di una cosa!

Andò nella piccola cantina che avevano e vedendo uno scatolone sorrise e lo tirò fuori.

Si mise in giardino e gonfiando con la pompa e mettendosi vicino a sé un ombrello per ripararsi dal sole finì il suo lavoro con successo e correndo in casa si mise un costume e entrò nella piccola piscina di plastica che aveva gonfiato.

L'acqua era fredda e si stava così bene che Glenda non poteva smettere di sorridere!

Sentì poi qualcuno chiamarla e affacciandosi dal retro della casa vide che era la sua amica.

Sorridendo disse <ciao!>

L'amica timidamente disse <m-mi spiace di averti proposto di andare al mare con me... non volevo farti sentire male>

Glenda strinse le labbra e poi sorridendo disse <se io non posso andare al mare, ho portato il mare da me!>

L'amica non capì e Glenda facendola entrare mostrò il piccolo angolo di paradiso che si era creata!

Passarono il pomeriggio insieme e in quella piccola piscina e sorridendo l'estate passò.