"HAJIME!" urlò il maestro, e tutti fecero il saluto al proprio compagno e cominciarono a muoversi.
Tutti eccetto uno.
Quel qualcuno era proprio il ragazzo di fronte a me, che si stava sistemando la cintura."Sbrigati Jisung, o finirà il tempo"
"Ho finito ho finito" rispose stringendo infine la cintura.Fece velocemente il saluto a terra e si mise in ginocchio, mentre io seduta, con i piedi rivolti verso di lui, in modo che se avesse cercato di venirmi addosso sarei sicuramente riuscita a controllare la situazione, e ad avere la meglio.
Ciò però risultò letteralmente inutile dato che riuscì ad oltrepassare le mie gambe e oltretutto salì a cavalcioni su di me, immobilizzarmi."Cazz-" bofonchiai a denti stretti dopo essermi accorta di non riuscire a muovermi.
"Non si dicono le parolacce, soprattutto se è perché ti sto battendo" mi sussurrò con un sorrisetto il ragazzo nell'orecchio.La cosa mi fece un effetto completamente sbagliato, vista la situazione.
Sentii un brivido lungo la schiena dopo le sue parole.
Sentii il mio corpo già accaldato a causa del sudore, scaldarsi maggiormente.questo ragazzo ti fa proprio un effetto scandaloso, vero Eun?
Cercai di non concentrarmi su quelle sensazioni, anche se la mia coscienza aveva ragione, ma nonostante ciò arrivati quasi alla fine del randori, riuscii finalmente a ribaltare il ragazzo schiena a terra.
Lo controllavo stesa sopra lui con le gambe a cavalcioni, e tenevo un braccio, in modo che se fosse riuscito a scappare, gli avrei fatto una leva.La mia serietà e la mia concentrazione cessarono do esistere esattamente nel momento in cui sentii nonostante i tessuti dei nostri due judogi, qualcosa di duro all'altezza della mia e della sua intimità.
Spalancai gli occhi e incredula, e arrossando terribilmente, guardai il ragazzo sotto di me, che cercava in tutti i modi di non cercare i miei occhi, guardando da qualsiasi altra parte tranne me.
Lo lasciai andare, e lui ne approfittò per attaccarmi e bloccarmi nuovamente a suo favore.
"Jisung.." gli sussurrai una volta sotto di lui.
"Perdonami ma non è colpa mia."Allora avevo capito proprio bene.
Il maestro urlò "SOREMADE*!", e tutti si fermarono, compreso io e il moro, facendoci il saluto tra noi e mettendoci in fila per il saluto.
(soremade*=finito, segna la fine dei randori)
Il primo della fila, dopo un cenno da parte del maestro, urlò "REI*!", e tutti si inchinarono.
(rei*=significa ringraziamento, saluto, nello specifico, inchino, e si fa all'inizio e alla fine di ogni allenamento e di ogni combattimento.)
Dopo il saluto tutti potevano decidere se andare a cambiarsi o chiacchierare un po' sul tatami.
Io rimasi a parlare con Lisa e Minho del più e del meno mentre osservai distrattamente Jisung scendere dal tatami per andare a cambiarsi."Lisa andiamo anche noi negli spogliatoi? chiesi poco dopo.
"Mhh va bene, che tanto devo studiare per domani"
"Anche io dovrei" rispose Minho.
"Allora sbrighiamoci" sorrisi, anche se il mio unico pensiero era quello di darmi una mossa per vedere Jisung fuori dalla palestra..
Non appena uscita dalla palestra, lo trovai seduto su uno dei divanetti fuori la porta intento a giocherellare con il suo cellulare.
"Hey che ci fai ancora qui?" gli chiesi sorridendo, cercando di non pensare a cosa fosse successo sul tatami.
"Ti stavo aspettando, ti accompagno io, no?" rispose sollevando i suoi occhi su di me.
"Ah non preoccuparti, posso tornare anche a piedi eh"
"Non ti lascio andare in giro con il buio, proprio no, non se ne parla." disse alzandosi dal divanetto.
"Ahh va bene, grazie" risposi mantenendo quello splendido contatto visivo che si era venuto a creare pochi secondi prima.
"E di che Eun.. non permetterei mai che te ne andassi in giro da sola a quest'ora" affermò lui dandomi un bacio sulla fronte.Mi prese per la mano e mi portò verso dove aveva parcheggiato poche ore prima la sua macchina, mi prese il borsone e lo poggiò nel bagagliaio.
Accese l'auto e dopo pochi minuti i guida ci ritrovammo sotto casa mia.
"Grazie per il passaggio."
"Smettila di ringraziarmi" sorrise gentilmente grattandosi il capo.
"Non è che vuoi salire, mangiamo qualcosa insieme?"
"Mmh va bene, grazie Eun" sorrise felicemente.
"Dai parcheggia allora su hahaha".
Dopo aver parcheggiato scese velocemente dall'auto, raggiungendomi, e così salimmo le solite due rampe di scale del condominio dove abitavo.
Presi le chiavi dalla borsa e aprii la porta di casa.
Entrai e lui mi seguì.
Buttai la borsa per terra e poi finalmente parlai.
"Allora di cosa hai voglia stasera?"
"Di te" sorrise maliziosamente.
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Only you//Han Jisung
Fanfiction[COMPLETA] Dove Eun e Jisung si incontreranno in una semplice palestra di judo nella periferia di Seul e conoscendosi dopo vari malintesi si faranno spazio ognuno nel cuore dell'altra. Dalla storia: "Perché?" chiese improvvisamente con fare infasti...