38 - Conflitti (I)

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C H R I S T I A N


Da tre settimane a questa parte, le lezioni del professor Nolan si erano rivelate il mio personale inferno quotidiano.

Eravamo tornati alla normalità: io ero di nuovo il compagno di banco di Philip e Claire se ne stava seduta in prima fila, troppo concentrata a prendere appunti per degnarmi di uno sguardo.

Lei mi ignorava e io facevo lo stesso, proprio come accadeva all'inizio di quello stupido progetto. Solo che qualcun altro, nel frattempo, aveva deciso di cambiare schieramento.

Logan si sporse su di lei, afferrando una ciocca di capelli che continuava a scenderle sul volto. Disse qualcosa che la fece ridere e la matita nella mia mano scricchiolò minacciosamente. Avevo una voglia matta di spaccargli la faccia e allo stesso tempo il fatto che qualcuno non l'avesse ancora delusa era l'unico motivo per cui mi trattenevo.

Avrei voluto essere io quel qualcuno, ma sapevo già di essere un casino totale.

La vibrazione del mio cellulare mi costrinse a staccare gli occhi da loro due.

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Da: Lucy(fer)

Ti devo una birra (e dei pantaloni nuovi). Per fortuna tu mi devi molto di più.
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Ridacchiai, tornando a bloccare lo schermo del cellulare. I postumi della sera prima mi stavano ancora trapanando le tempie, forse perché Lucy mi aveva refilato gli avanzi di una tequila scarsissima che aveva rubato al suo capo.

Era da lei che mi ero presentato per scoprire se la mia teoria sugli steroidi fosse corretta. Era bastato consegnarle una borraccia un paio di settimane prima e puntare sul fatto che lavorasse in uno dei laboratori di analisi più grossi di Boston.

Il risultato si era tradotto in un foglio contenente la positività agli steroidi e in una bottiglia di tequila da smezzare mentre le raccontavo in cosa diamine mi fossi cacciato.

Lucy era il diavolo in persona. Avevamo scopato un paio di volte quando lei andava al college e io e Logan ci imbucavamo alle feste universitarie per rimorchiare. Quando ci eravamo conosciuti, aveva impiegato meno di due secondi per capire che andassi ancora al liceo, ma non le era importato poi molto. Mi aveva fatto fumare la mia prima canna, mentre io le avevo dimostrato che con quel damerino del suo fidanzato era già finita da un pezzo. All'epoca non sapevo che avesse una relazione, ma c'erano un mucchio di cose sbagliate che non m'importavano.

Anche la sera prima mi aveva proposto di andare a casa sua. Sostituire la tragica consapevolezza che non avrei più sfiorato Claire con la consistente certezza di andare a letto con Lucy mi era sembrata una buona idea sul momento. Me la sarei tolta dalla testa e avrei ripreso in mano la mia vecchia vita.

Alla fine, però, non ero riuscito neanche a mettere in moto l'auto.

Lucy aveva riso così tanto da rovesciare la tequila sui miei pantaloni e poi mi aveva detto che non vedeva l'ora di conoscere la fortunata che era riuscita a incasinare la testa a Christian Case.

Proprio quella ragazza, la fortunata, adesso si era allungata sul banco per scrivere qualcosa sul quaderno di Logan.

Ero patetico, non riuscivo a smettere di fissarli come un cazzo di stalker. Le sue spalle sobbalzarono piano come se si stesse impegnando a trattenere una risata e Logan ne approfittò per abbracciarla.

Mi irrigidii. "Andiamo, Claire, staccati da lui. Comportati da fredda stronza come hai sempre fatto con me". Me lo ripetei nella testa sperando che potesse sentirmi, ma alla fine, quando si mosse, lo fece solo per appoggiare la sua guancia sulla spalla di Logan.

Stelle avverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora