✩°。 𝘼𝙭𝙚𝙡 𝘽𝙡𝙖𝙯𝙚 🔥 ⋆

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Era sera. Sera tardi. Faceva un freddo cane, d'altronde era praticamente pieno inverno, ma io non potevo fermarmi, non ancora. Non potevo ammettere di essere inferiore a lui. Io ero meglio, sapevo di esserlo. Io potevo farcela, dovevo farcela. Ero io il capo cannoniere della squadra, non lui. Io meritavo di esserlo più di qualunque altro, visti i miei duri allenamenti, le giornate passate a tirare calci al pallone, a patire la fame ed il freddo, pur di diventare più forte. Così tanto da sovrastarlo con la mia superiorità, con la mia potenza. Così tanto da sormontare Axel. Axel Blaze.

Tornai a casa verso le dieci di sera, camminando senza giaccia, con solo la maglia della Raimon addosso per le stradine dell'Inazuma City e calciando piano il pallone, ormai totalmente marrone. Aveva iniziato a nevicare quando varcai la soglia di casa. Mio padre probabilmente dormiva già, mentre mia madre, avvolta nella sua solita vestaglia violetta, mi stava aspettando, sorseggiando una tisana fumante e leggendo una di quelle noiosissime riviste sulla moda che le piacevano tanto.

- Sono a casa – sussurrai piano, levandomi le scarpe ormai totalmente sporche e abbandonando la giacca in un angolino del divano, stravaccandomici sopra.

- [y/n], finalmente! Dove diamine sei stata tutto questo tempo? E perché sei piena di lividi sulle gambe?!

- Mamma, mi sono solo allenata duramente oggi, tutto qua – dissi con un dolce e rassicurante sorriso stampato sulle labbra, alzando i calzettoni per nascondere le piccole ferite che brulicavano sui miei arti.

- Sarà... Ma non ti sembra di star un po' esagerando con questi "allenamenti speciali" o come li chiami tu? – borbottò mia madre – e soprattutto – aggiunse poi con un sussurro – non ti sembra di star trascurando un po' lo studio? Passi tutti i pomeriggi fuori, non ti vedo con un libro in mano da almeno una settimana!

Sbuffai sonoramente. Okay, era vero che i miei voti si erano leggermente abbassati, passando da degli 80 o 85 a dei 70, però non era nulla di così grave, non avevo ancora mai preso alcuna insufficienza. Perfino in matematica, una delle materie che mi creava più problemi, in un modo o nell'altro riuscivo a cavarmela!

- Mamma, non ti preoccupare, so organizzarmi, sono grande ormai

- Mh, se lo dici tu. Vatti a fare una doccia, disinfettati un minimo quelle ferite, mangia e vai a dormire, che domani c'è scuola – disse mia madre avviandosi verso camera sua, tra sonori sbadigli e parole casuali bofonchiate contro quello sport che sua figlia amava più di qualunque cosa: il calcio.

Mi guardai le mani ricoperte da piccoli graffietti e le strinsi in un pugno. Dovevo migliorare il più in fretta possibile.

- [y/n] buongiorno! – a parlare era stato Nathan, che si era seduto nel banco accanto al mio, risvegliandomi dai miei pensieri

- Ehi Nathan – fu la mia risposta abbastanza secca e scocciata. Non che avessi qualcosa contro di lui, anzi l'amicizia che mi legava a Nathan era molto importante per me e spesso passavamo delle ore ad allenarci e chiacchierare insieme, ma quella mattina ero già cattivo umore, dopo aver visto all'ingresso della scuola Axel con quel sorrisino da perfettino stampato in volto, accerchiato da tre ragazze che gli parlavano e schiamazzavano come delle galline, manco non avessero mai visto un ragazzo in vita loro. Che schifo, pensai, chissà come era possibile provare attrazione verso qualcuno come Axel.

- Già di cattivo umore di prima mattina?

Voltai il capo verso il banco alla mia sinistra dove si era accomodato Jude, che mi scrutava dietro quei suoi spessi occhiali che era solito indossare che mi impedivano di incontrare i suoi occhi rubino.

- Non parliamone guarda – brontolai, poggiando la testa sul banco.

Sentì Nathan ridacchiare, appena prima che il professore entrasse ed iniziasse con la sua lezione.

୧ ‧₊ 𝙄𝙣𝙖𝙯𝙪𝙢𝙖 𝙀𝙡𝙚𝙫𝙚𝙣 𝙛𝙖𝙣𝙛𝙞𝙘𝙩𝙞𝙤𝙣! ⋅ ☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora